Malabimba: differenze tra le versioni

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Nel castello di una facoltosa famiglia viene rievocato, durante una seduta spiritica, lo spirito di Lucrezia, una antenata della casata. Lo spirito di Lucrezia tenta, nella stessa notte, di impossessarsi dell'anima di suor Sofia, la quale vive da tempo nel castello per prendersi cura del paralitico Adolfo, proprietario del castello assieme al fratello Andrea e marito di Nais. Non riuscendovi si impossessa dunque dell'anima dell'adolescente Bimba, figlia di Andrea, che fino ad allora aveva trascorso una vita molto ritirata e riservata.
 
Nei giorni successivi il comportamento di Bimba muta radicalmente, a causa dell'influsso malefico dell'anima di Lucrezia, e più volte, ella, inconsciamente, mette in luce i vizi sessuali e perversi dei componenti della propria famiglia, in particolar modo della nonna e della zia Nais, e sottolinea la vita lussuriosa e depravata che si conduce all'interno del castello. La ragazza non solo si dà a pratiche di autoerotismo sfrenate ma arriva anche a provocare la morte per infarto dello zio infermo praticandogli una [[fellatio]].<ref>Bruschini Antonio, Tentori Antonio. ''Malizie perverse - Il cinema erotico italiano'', Granata Press, Bologna, 1993, pag. 141, ISBN 88-7248-078-7 I componenti della famiglia, preoccupati, affidano la ragazzina alle cure di suor Sofia. Il rapporto tra Bimba e suor Sofia diventa, a poco a poco, sempre più confidenziale e fra le due nasce un'affettuosa amicizia.
 
Ma in realtà Bimba, soggiogata dall'anima di Lucrezia, tenta di adescare sessualmente la povera suora che, pur ribellandosi, non riesce a resistere. Alla fine Bimba e suor Sofia hanno un rapporto sessuale e Lucrezia riesce ad impossessarsi del corpo della suora. Bimba a questo punto è salva, ma suor Sofia, sconvolta per aver ceduto alla tentazione, decide di suicidarsi.