Leonard Cohen: differenze tra le versioni

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== Brani celebri ==
{{cn|Alla musica, Cohen si avvicina grazie alla cantante e amica [[Judy Collins]] che per prima ne interpreta alcune canzoni e lo esorta a tentare la fortuna con la musica, spingendolo a suonare e cantare in pubblico}}. La sua [[canzone]] ''[[Suzanne (brano musicale)|Suzanne]]'' del [[1966]] ne decreta il successo. Altri brani celebri di Cohen sono: [[Dance me to the end of Love]], ''[[Famous Blue Raincoat]]'', ''[[The Partisan]]'', ''So Long Marianne''<ref>A supporto di Cohen, in questo pezzo, stanno i [[Kaleidoscope (gruppo musicale statunitense)|Kaleidoscope]].</ref>, ''Chelsea Hotel #2'', ''Sisters of Mercy'', ''[[Hallelujah (Leonard Cohen)|Hallelujah]]'', resa ancor più famosa dalle molteplici cover, in particolare da quelle di [[Jeff Buckley]], [[Bob Dylan]] (eseguita in più concerti durante il [[1994]], ma mai pubblicata ufficialmente), [[Bon Jovi]] e [[John Cale]], e Viviana ''Waiting for the Miracle'', ''Tower of Song'', ''First We Take Manhattan'' (molto nota è la [[cover]] di [[Joe Cocker]]) e ''Bird on a Wire''. Da segnalare anche il film ''I'm a Hotel'' ([[1985]]).
 
{{cn|''Famous Blue Raincoat'' è la [[Lettera (messaggio)|lettera]] di un uomo al suo migliore amico, con cui sua moglie lo ha tradito tempo prima. Non vi è tuttavia odio o risentimento nelle parole dell'autore, bensì [[nostalgia]], e addirittura gratitudine per aver tolto dagli occhi della donna quella tristezza che il marito credeva impossibile superare: "E se mai dovessi tornare indietro / per Jane o per me / sappi che il tuo nemico è addormentato / e la sua donna è libera". ''Sisters of Mercy'', in base alle note nel suo ''Greatest Hits,'' evoca l'incontro con due donne di nome Barbara e Lorena in una camera d'[[albergo]] a [[Edmonton]], Canada. ''Chelsea Hotel # 2'' tratta della sua breve relazione con [[Janis Joplin]] senza sentimentalismo, ma il brano rivela la presenza di un certo affetto<ref>http://www.wittgenstein.it/2006/08/25/pettegolezzi/</ref>. Cohen descrive la canzone in un'[[intervista]] filmata per il concerto-tributo a lui dedicato: egli conferma inoltre che il soggetto è effettivamente Janis con qualche evidente imbarazzo. "Lei non mente", egli dichiara, "ma mia madre sarebbe inorridita". Il suo ''Greatest Hits'' è stato eletto {{chiarire|da una rivista inglese|quale e dove?}} «l'album più deprimente di sempre», ma ha conquistato la rivista [[Rolling Stone]] che gli ha attribuito il massimo punteggio}}.