Fatti di Bronte: differenze tra le versioni

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IL MAGGIORE GENERALE G. NINO BIXIO.<br /><br /><br /><small>''12 agosto 1860, proclama originale di Bixio, successivo alla esecuzione''<ref name="bronteinsieme.it"/></small>}}
{{citazione|''Dopo Bronte, Randazzo, Castiglione, Regalbuto, Centorbi, ed altri villaggi lo videro, sentirono la stretta della sua mano possente, gli gridarono dietro: Belva! ma niuno osò muoversi''|[[Cesare Abba]], ''Da Quarto al Volturno. Noterelle d'uno dei Mille''}}
 
All'alba del 10 agosto, i condannati vennero portati nella piazzetta antistante il convento di Santo Vito e collocati dinanzi al plotone d'esecuzione. Alla scarica di fucileria morirono tutti ma nessun soldato ebbe la forza di sparare a Fraiunco che risultò incolume. Il poveretto, nell'illusione che la Madonna Addolorata lo avesse miracolato, si inginocchiò piangendo ai piedi di Bixio invocando la vita. Ricevette una palla di piombo in testa e così morì, colpevole solo di aver soffiato in una trombetta di latta.<ref>http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/34.pdf</ref>