Grazia (teologia): differenze tra le versioni

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In ambito [[religione|religioso]], '''grazia''' è una [[benevolenza]] che [[Dio]] o - nei sistemi religiosi politeisti - una [[divinità]] manifesta verso l'essere umano, come un sovrano si volge con favore verso un membro del suo popolo e gli concede doni, non perché tenuto a farlo, ma perché liberamente vuole e sceglie di farlo. Una '''grazia''' indica pure un favore particolare concesso da [[Dio]] o da una [[divinità]].
 
== Etimologia ==
Nel greco, le due parole, gioia e grazia (chará e cháris, da cui in latino: ''carus''=
ti saluto, ad inizio lettera; in italiano: carisma, carita'), sono formate dalla stessa radice.
 
''Chaire'' e' il saluto dell'[[Arcangelo Gabriele]] nel testo greco originale dell'[[Annunciazione]] a Maria (Vangelo di Luca), tradotto poi nella relativa [[Ave Maria|preghiera]].
 
== Grazia nella Bibbia ==
=== Antico Testamento ===
La '''grazia''' nell'[[Antico Testamento]] ènon denotataha daun terminisignificato precisi,teologico mentrepreciso. èAl moltoposto piùdi tardiva"grazia" si trova meglio l'idea di benignità che esprime la comprensionecostanza deldella suobontà significatodi teologicoDio, cosìanche come dello[[unzione]] stessodi Misteroun Trinitario.re, o come dono di amore gratuito da parte Sua.
 
La "grazia" può essere intesa prevalentemente come [[Unzione]] di un Re (Davide, Salomone, ecc.) , e come dono di amore gratuito elargito da un Dio fedele, chiamato anche Signore degli Eserciti, che non tradisce il suo popolo eletto.
 
Nell'[[Antico Testamento]] si usano due parole di base per indicare l'idea della misericordia e del favore di Dio: ''chesed'' (ad es. in [[Libro delle Lamentazioni|Lamentazioni]]{{passo biblico|Lam|3,22}}) e, più importante ancora, ''chen'' ([[Genesi]] {{passo biblico|Gen|33,8}}, {{passo biblico|Gen|33,10}}, {{passo biblico|Gen|33,15}}; [[Libro di Geremia|Geremia]] {{passo biblico|Ger|31,2)}}.
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In Luca 12:15, troviamo uno dei pochi passi dove Gesu' parla dei beni materiali: «State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall'abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita>>, confrontabile con la narrazione della Sua nascita, in una umile e semplice mangiatoia, come per le altre due persone piu' in grazia di Dio: [[iperdulia|Maria]] e [[Protodulia|Giuseppe]]<ref>[http://www.laparola.net/ricerca.php?frase=abbondanza&versione=Nuova%20Riveduta&brano=gen1%3A1-ap22%3A21&nBraniInizio=51&nBraniFine=100/ Occorrenze della parola "abbondanza" nella Bibbia</ref>.
 
Il termine '''grazia''' ricorre nel suo significato specifico soprattutto nelle epistole dell'isapostolo Paolo. Possiamo descriverlo in alcuni concetti.
 
La "grazia" di Dio verso gli uomini che hanno accettato Gesù come personale salvatore, apre i cieli con un favore di accettazione e di adozione concedendo il beneficio di ogni risorsa necessaria per l'anima dell'uomo ma anche per le risorse terrene.
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<nowiki> </nowiki>È la grazia di Dio che distribuisce alla comunità cristiana doni da usarsi nel servizio di Dio e degli altri ([[Lettera agli Efesini|Efesini]] {{passo biblico|Ef|3,7}}). L'apostolo Pietro afferma: {{quote biblico|Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il [[carisma (cristianesimo)|carisma]] che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri.|1Pt|4,10}}
# ''Grazia e salvezza''. Nell'[[Antico Testamento]] la grazia di Dio aveva come presupposto l'[[alleanza]] fra Dio e il popolo eletto (espresso nella legge del [[Monte Sinai biblico|Sinai]]). Nel [[Nuovo Testamento]], di conseguenza, la grazia esprime un'[[alleanza]] fra Dio e la creatura umana nell'opera compiuta da [[Cristo]]. Sorge così la nuova espressione "la grazia del nostro Signore Gesù Cristo". Non è chiaro quanto questa espressione comporti una concezione giuridica precisa. È certo, però, come essa indichi la presenza benefica e l'opera del [[Cristo]] (Cfr. Romani {{passo biblico|Rm|16,20-24}}; 1 Corinzi {{passo biblico|1Cor|16,23}}; 2 Corinzi {{passo biblico|2Cor|13,13}}; Filippesi {{passo biblico|Fl|4,23}}; 1 Tessalonicesi {{passo biblico|1Tes|5,28}}; [[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]] {{passo biblico|Ap|22,21}}). L'amore e l'iniziativa divina raggiungono la sua manifestazione più grande nella Persona e nell'opera di [[Gesù Cristo]] (2 Corinzi {{passo biblico|2Cor|8,9}}; Filippesi {{passo biblico|Fl|2,6}} ss). Nel sinodo di Gerusalemme Pietro afferma: {{quote biblico|Noi crediamo che siamo salvati mediante la grazia del Signore Gesù.|At|15,11)}}
<nowiki> </nowiki>La grazia della salvezza ci è stata accordata per merito dell'opera che Gesù Cristo ha compiuto a nostro favore ([[Seconda lettera a Timoteo|2 Timoteo]] {{passo biblico|2Tm|1,9}}; {{passo biblico|2Tm|2,1}}). Il prologo del vangelo secondo Giovanni fa una simile affermazione: {{quote biblico|E il Verbo si fece carne e venne ad abitare fra di noi, colmo di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre. ([...)] Infatti, dalla Sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia"». Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.|Gv|1,14-17}}
# ''La grazia e la [[fede]]''. In Atti {{passo biblico|At|18,27}} si afferma che la fede in Cristo è uno degli effetti della grazia di Dio, un Suo dono. Nell'epistola ai Romani il binomio grazia-fede viene affermato contro il [[legalismo]] israelita. Grazia è l'intervento gratuito di Dio, non ha altra ragione che l'amore di Dio: {{quote biblico|...ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù|Rm|3,24}} {{quote biblico|Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia.|Rm|4,16)}}
<nowiki> </nowiki>La fede introduce la creatura umana nella grazia di Dio: {{quote biblico|...mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio.|Rm|5,2)}}
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== Grazia nel Cattolicesimo ==
 
La Grazia è un dono profuso gratuitamente (vocazione) da Dio e infuso nell'anima dell'uomo dallo Spirito Santo Dio, che lo rende in anima e corpo partecipe della vita divina; ciò avviene grazie alla remissione dei peccati e attraverso i doni elargiti all'uomo dallo Spirito Santo. Nel Battesimo si riceve la Grazia santificante (o deificante), che diventa l'inizio del rapporto filiale tra Dio e l'uomo. </br>Rapporto filiale nel senso che Dio opera nell'uomo attraverso la grazia solo ed esclusivamente se l'uomo risponde alla chiamata di Dio. Questa è la prima delle ''grazie sacramentali'', che sono i doni elargiti nei differenti [[sacramenti]].
Grazia "Deificante" intesa nel senso che l'uomo [[Creazione (teologia)|creato]] libero da Dio, a Sua immagine e somiglianza, non potrà mai né essere né creare un secondo Dio, e rendersi indipendente dal suo Creatore, mentre al contrario in ogni momento della vita terrena, può meritarsi con parole ed opere di essere ammesso da Dio a partecipare pienamente e perfettamente al vivere ordinato delle Tre divine Persone.</br>
Infine, Rapporto filiale nel senso che Dio opera nell'uomo attraverso la grazia solo ed esclusivamente se l'uomo risponde alla chiamata di Dio. Questa è la prima delle ''grazie sacramentali'', che sono i doni elargiti nei differenti [[sacramenti]].
 
Nella teologia [[cattolicesimo|cattolica]], l'espressione ''stato di grazia'' (o ''grazia di Dio'', o ''grazia abituale'') indica specificamente la condizione dell'assenza di peccato, o più comunemente la disposizione di un uomo a vivere permanentemente secondo le norme di vita Cristiana, nell'amore per Dio e per gli altri uomini. Chi muore in stato di grazia ottiene la [[salvezza eterna]] e accede al [[Paradiso]] (eventualmente dopo un periodo di [[Purgatorio]]).
 
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Una grazia inoltre può essere materiale, ad esempio la guarigione da una malattia, o spirituale, come la cosiddetta ''conversione del cuore''.
 
La Grazia viene intesa da alcuni teologi anche come la Persona stessa dello Spirito Santo. La terza Persona della Santissima Trinità già nella Bibbia ebraica viene infatti chiamata con il nome femminile di Ruah. Per approfondimenti vedi il tema: GRAZIA - RUAH - PERSONA - SPOSA.
La Grazia viene intesa da alcuni teologi anche come la Persona stessa dello Spirito Santo, o meglio come ciò che da Esso emana. Le Tre divine Persone, infatti, preesistevano da sempre al tempo della Creazione che è [[Contingenza (filosofia)|contingente]], ragione per la quale lo Spirito Santo Dio (immutabile nel tempo) non può identificarsi solamente con un Suo Atto di Grazia verso il creato, poiché è esistito e sempre potrebbe esistere anche senza alcuna creazione. La Grazia al genere umano è l'operare che segue (''operari sequitur esse'') il Suo essere divino, sempre munito e Creatore dei carismi che a noi sono donati gratuitamente, per [[Imitazione di Cristo|imitare]] Gesù Cristo Dio ed essere Suoi [[Servus servorum dei|degni servitori]] nei doveri verso il prossimo.
 
La terza Persona della Santissima Trinità già nella Bibbia ebraica viene infatti chiamata con il nome femminile di Ruah. Per approfondimenti vedi il tema: GRAZIA - RUAH - PERSONA - SPOSA.
 
Nel [[Cristianesimo]] cattolico, i fedeli possono chiedere <nowiki>''grazie''</nowiki> attraverso la [[preghiera]], sia rivolgendosi direttamente a Dio, sia invocando l'[[intercessione]] di un [[santo]] (in special modo di [[Maria, madre di Gesù|Maria]]).
Infine ogni uomo è dotato di ''grazie speciali'' (o [[Carismi]]), doni gratuiti più o meno eclatanti, dalla compassione a varie capacità (es. parlare lingue sconosciute -([[xenoglossia]]-), come successe agli Apostoli il giorno di Pentecoste, ecc.). Grazie sono associate, secondo la tradizione religiosa, in particolare alla recita del Santo [[Rosario]].
 
== Grazia nel Protestantesimo ==
Nel [[Protestantesimo|Luteranesimo o Protestantesimo]], sorto in polemica col vecchio pelagianesimo ed il nuovo semipelagianesimo, il concetto di grazia è soprattutto giuridico. Nella sua pessimistica visione dell'essere umano, essa presuppone che questi sia un trasgressore della legge di Dio ed un ribelle alla Sua autorità, e quindi meritevole di essere condannato da Dio senza appello. Ogni essere umano è in condizione di [[peccato]] e quindi sottoposto all'[[ira di Dio]]. {{quote biblico|... poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio|Rm|3,23}}
<nowiki> </nowiki>e destinato all'eterna separazione da Lui. Dio, però, non solo è giusto (onora fino in fondo la Sua giustizia), ma è anche misericordioso. Per questo Egli ha deciso di concedere la Sua grazia, cioè il Suo perdono dalla pena che meritiamo (in poche parole una "immeritata benignità") a tutti coloro che credono in Gesù il Cristo. Giovanni afferma: {{quote biblico|Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque creda in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui.|Gv|3,16-17}} [[Dio Padre]] può fare questo dopoché il Suo Figlio Gesù, il biblico Messia, morendo in croce, ha pagato il prezzo della giustificazione, cioè la liberazione dalla colpa dei Progenitori (peccato originale), per l'intera l'umanità. Quindi [[ira di Dio|Dio]] concede a tutti il dono del [[ravvedimento]] e della [[fede]] in Cristo, e quindi della loro totale riabilitazione davanti a Lui, frutto appunto solo della Sua grazia. La lettera di [[San Paolo]] agli Efesini afferma: {{quote biblico|Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori.|Ef|2,8-9}}
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==