La Valchiria: differenze tra le versioni

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===Antefatto===
Rinunciando all'amore, il nibelungo Alberich si è impossessato dell'oro del Reno forgiando con esso un terribile anello: chiunque lo possieda diventa il padrone del mondo. Wotan (il padre degli Deidèi) se ne impossessa a sua volta per pagare ai due giganti la costruzione del Walhalla. A quell'epoca, infatti, Wotan accarezzava ancora ambiziosi sogni di potenza. L'anello si trova quindi nelle mani del gigante Fafner che -, dopo avere ucciso il fratello -, lo custodisce gelosamente in una caverna. Consapevole del pericolo che gli Deidèi correrebbero se il malvagio Alberich tornasse in possesso dell'anello -, ma prigioniero del patto che ha stretto coi giganti -, Wotan si è mescolato tra gli uomini sotto le spoglie di un viandante e ha generato la stirpe dei Walsi, tra cui i figli mortali Siegmund e Sieglinde. In essi, egli identifica gli “uomini liberi” in grado di rigettare l'anello nel Reno e riportare l'amore nel mondo. Siegmund non sa chi sia veramente suo padre ed è cresciuto con lui nella selva. Sieglinde è stata rapita ancora bambina e costretta a sposarsi colcon Hunding, il capo di una stirpe nemica: Hunding.
 
===Atto Primo===
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'''Scena 2.''' Hunding rientra a casa e, trovando lo straniero, lo invita a narrare la sua vita. Siegmund si perde nel lungo racconto che occupa la parte centrale del primo atto: si presenta col nome di ''Wehwalt'' (dolore), narra le sue peregrinazioni col padre ''Wolfe'' (lupo), le guerre combattute nella sofferenza e la perdita del padre avvenuta in circostanze misteriose (qui l'orchestra annuncia il tema del Walhalla, indicando il luogo dove Wotan è tornato).
Alla fine del racconto, Hunding riconosce in lui il suo nemico, il “figlio del lupo” che stava cercando. I doveri d'ospitalità lo inducono a dargli riparo per la notte ma il giorno dopo lo sfiderà in un duello alla morte. Dopo aver spento il fuoco, si ritira a letto trascinando Sieglinde con sé.
 
'''Scena 3.''' Siegmund solo, davanti alle braci del focolare. Sdraiato sotto l'albero, l'eroe si ricorda le parole del padre, quando gli promise una spada nel momento del massimo pericolo: