Evaporatore: differenze tra le versioni

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L''''evaporatore''' è l'apparecchiatura atta ad ottenere l'[[evaporazione]] di un solvente in una soluzione contenente un soluto poco volatile (o non volatile).
 
Nell'accezione più comune, l''''evaporatore''' è un'apparecchiatura in cui circola un fluido frigorigeno, il quale, assorbendo [[calore]] dall'ambiente esterno, cambia [[Stato della materia|stato fisico]] e da [[liquido]] diventa vapore a bassa pressione, come ad esempio in un [[ciclo frigorifero]]. Infatti un esempio di evaporatore che tutti hanno in casa è la "piastra fredda" dentro il [[frigorifero]]: in questo caso il calore assorbito è quello che si trova all'interno del frigo, e viene emesso all'esterno dal radiatore dietro l'apparecchio. Per evitare un afflusso eccessivo di refrigerante liquido, che può provocare il danneggiamento del [[compressore]] in seguito al pompaggio di un fluido incomprimibile e/o il congelamento dell'evaporatore, l'afflusso è limitato oppure regolato in funzione del carico termico a cui è sottoposto in ciascun istante l'evaporatore da un apposito organo denominato [[valvola di laminazione]]. Il refrigerante liquido in eccesso rispetto al fabbisogno dell'evaporatore è accumulato in un contenitore posto a valle (nel caso di tubo capillare) o a monte (nel caso di valvola termostatica) dell'organo.
 
Nella [[chimica industriale]], è definito '''evaporatore''' un apparecchio o sistema atto a concentrare per somministrazione di energia una [[Soluzione (chimica)|soluzione]] costituita da un [[solvente]] volatile e da un [[soluto]] non volatile. Si distingue dall'[[essiccamento]] in quanto il risultato del processo è un [[liquido]] anziché un [[solido]]. L'evaporazione può comunque indurre la precipitazione del [[soluto]] in forma solida, generando così un processo di [[cristallizzazione]].