Indagini preliminari: differenze tra le versioni
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L'indagato ha diritto di essere informato a sua richiesta se è instaurato un procedimento penale a suo carico. Il pubblico ministero può tuttavia disporre la segretazione delle indagini per un periodo non superiore ai 3 mesi se si tratta di reati comuni; per {{Chiarire|i reati di maggiore allarme sociale}} invece non possono essere mai fornite informazioni all'indagato al fine di evitare un pregiudizio alle indagini.
Secondo il disposto dell'art. 369 c.p.p. l'indagato ha diritto a ricevere l'[[avviso di garanzia]] solo quando deve essere compiuto un atto ("atto garantito") al quale ha diritto di partecipare il suo [[Difesa (diritto processuale)|difensore]].
L'avviso deve essere necessariamente notificato all'indagato in due ipotesi:
*prima della richiesta di rinvio a giudizio;
*prima della citazione diretta a giudizio (nel procedimento dinanzi al [[Tribunale in composizione monocratica (processo penale italiano)|tribunale in composizione monocratica]] senza [[udienza preliminare]]).
In tali ipotesi, la notifica dell'avviso è prevista a pena di nullità: in caso di mancata notifica, cioè, la richiesta di rinvio a giudizio e la citazione diretta a giudizio sono nulli.
Per converso, l'indagato non verrà a conoscenza dell'esistenza di un procedimento a suo carico e, dunque, si troverà de plano imputato, qualora il PM richieda al GIP l'emissione di un decreto penale di condanna e il giudice accolga tale richiesta (il PM può richiedere l'emissione di tale provvedimento qualora ritenga che debba applicarsi soltanto una pena pecuniaria, anche in sostituzione di una pena detentiva): in tal caso, la persona nei cui confronti si sono svolte le indagini avrà conoscenza dell'apertura di un procedimento penale a suo carico solo a seguito della notifica del decreto penale di condanna emesso dal GIP. Fu infatti dichiarata inammissibile la questione di costituzionalità a suo tempo sollevata inerente la mancata previsione a pena di nullità della notifica dell'avviso ex 415-bis allorché il PM eserciti l'azione penale mediante richiesta al GIP di emissione di decreto penale di condanna: la strategia difensiva della persona nei cui confronti tale provvedimento è emesso viene così condizionata da una scelta discrezionale della pubblica accusa, poiché il destinatario del decreto penale può presentare le sue difese soltanto proponendo opposizione ed evidenziare elementi a suo discarico non già prima dell'apertura di un processo penale, ma all'interno del processo.
L'avviso di conclusione delle indagini è notificato all'indagato e al suo difensore (eventualmente nominato d'ufficio) e contiene:
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