San Giuseppe Vesuviano: differenze tra le versioni

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La sua popolazione si accrebbe dopo l'eruzione vesuviana del [[1631]] per lo spostamento di altri numerosissimi abitanti dal centro abitato di [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]]. Questo avvenne perché quella città fu gravemente danneggiata dalla suddetta eruzione vesuviana e i suoi abitanti cercarono scampo nelle campagne circostanti a valle del paese e quindi più lontani dal Vesuvio. Nel [[1675]], dopo la costruzione della [[parrocchia]] dedicata al Santo, il rione, ormai diventato molto popolato, prese il nome di "San Giuseppe".
 
Il primitivo rione con il passare degli anni aumentò ancora il numero di abitanti e sviluppò il commercio. Presentò quindi la richiesta di diventare comune autonomo staccandosi da Ottaviano. Questo avvenne il 19 febbraio [[1893]], quando, con decreto reale firmato da [[Umberto I di Savoia|Umberto I]], fu ufficializzata la nascita del nuovo comune di San Giuseppe di Ottajano. Il 23 dicembre [[1894]], con un ulteriore decreto reale, il comune cambiò denominazione e assunse l'attuale nome di San Giuseppe Vesuviano.
Nel [[1906]] fu pressoché distrutto dall'eruzione del Vesuvio ed interamente ricostruito. Nel [[1923]] fu aggiunto allo stemma comunale il motto ''Ex Flammis Orior''.
Già dal 1970, l'area comunale di San Giuseppe Vesuviano è ormai conurbata urbanisticamente, commercialmente e industrialmente con l'antico capoluogo [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]] e con [[Terzigno]] (altra località che fece parte fino al 1913 di Ottaviano), formando, anche se con amministrazioni comunali separate, una città di circa 70.000 abitanti con condivisi interessi comuni. Dagli anni 60 fino agli anni 90 c'è stato un forte sviluppo del settore dell'industria tessile che ha portato il comune a diventare, insieme a [[Prato]], il polo tessile più importante d'Italia. La città è stata meta, di una nuova e molto consistente ondata migratoria proveniente da paesi asiatici e, in particolare, dalla Cina e più di recente dal Bengala.
 
nuova e molto consistente ondata migratoria proveniente da paesi asiatici e, in particolare, dalla Cina.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture religiose===
==== Santuario di San Giuseppe ====
Con atto del notaio Altomando di Ottajano del 4 settembre [[1622]] un cittadino del luogo, Scipione Boccia, devoto del santo, donò un appezzamento di terra all'Università di Ottajano per fondarvi una chiesetta da intitolarsi a [[San Giuseppe]]. Questa chiesetta, dopo la morte di Scipione Boccia, fu ampliata dalla sua vedova Vittoria D'Ambrosio e dal figlio Principio (che per ingrandire la chiesa donarono alla suddetta Università altro terreno). Questa Chiesa fuifu ancoraingrandita da un'altra edificata a ampliatalato agli inizi del [[XVIII secolo]] e ancora successivamente agli inizi del [[XX secolo]],. dopoDopo la già citata eruzione del [[1906]]. Infatti, a seguito di quell'eruzione, la chiesa subì gravi danni e il tetto della adiacente cappella della congrega dello Spirito Santo crollò a causa del peso delle ceneri eiettate, con conseguenze tragiche: su 200 persone riunite in chiesa per pregare 105 rimasero uccise. Grazie all'opera del fondatore, monsignor Giuseppe Ambrosio, la chiesa sia cominciare dai primi anni del Novecento presentaè stata innalzata come un imponente santuario con alta cupola (1908), facciata monumentale (1926) ed artisticoprezioso altare maggiore (1955). Sono vivaci i dipinti all'interno, a cominciare dalla tela della Gloria di san Giuseppe (Angelo Mozzillo, 1784) alle pitture parietali (Pietro Favaro, 1983) e alle vetrate artistiche (2015).
 
====[[Parrocchia]] San Francesco d'Assisi ai Casilli====
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Caratteristica di questa Parrocchia è che, pur essendo la Chiesa di San Leonardo sita nel territorio comunale di Ottaviano, la comunità dei suoi parrocchiani è formata da fedeli cittadini che fanno parte non solo del comune di Ottaviano (in modo prevalente) ma anche del comune di San Giuseppe Vesuviano e quindi ad essa fanno riferimento anche parecchi fedeli sangiuseppesi. Fu fondata nel 1561 e affidata a Don Criscillo D'Ambrosio. Venne distrutta dopo l'eruzione del [[1906]] e poi ricostruita. Divenne Parrocchia il 6 giugno [[1954]]; primo parroco è nominato Don Francesco Aniello Ambrosio. La Chiesa di San Leonardo ha subito nel corso degli anni (particolarmente dopo il terremoto del 1980) diverse ristrutturazioni, tra cui l'ultima più recente conclusasi nel [[2007]]. Fa parte della dotazione parrocchiale una tela attribuita ad [[Angelo Mozzillo]] raffigurante la Madonna con Bambino tra [[Leonardo di Noblac|San Leonardo di Noblac]] e [[Remigio di Reims|San Remigio di Reims]].
===Altri monumenti===
====Monumento alla memoria dei caduti sangiuseppesi nella prima guerra mondiale====
Situato in Piazza Garibaldi fu inaugurato il 26 giugno 1938 con una cerimonia solenne, che vide l'intervento dell'allora Principe ereditario Umberto di Savoia, del Vescovo di Nola Monsignor Camerlengo, del Prefetto di Napoli e di altre personalità civili e militari. Realizzato dallo scultore [[Nagni]] ed eretto dalla impresa edile Vincenzo Nappo, esso si trova in piazza Garibaldi. Per fargli posto fu spostato nel cimitero consortile di Ottaviano il Monumento alle Vittime dell'eruzione del 1906, inaugurato il 31 agosto 1913 ed ora collocato davanti al municipio, in piazza Elena d'Aosta.
 
== Società ==