Terra di San Benedetto: differenze tra le versioni

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Per '''Terra di San Benedetto''' (in latino ''Terra Sancti Benedicti'') s'intende il dominio di natura fondiaria e feudale sviluppatosi tra l'VIII ed il XIX secolo nel territorio d'influenza dell'[[Abbazia di Montecassino]], grande polo [[religione|religioso]]-[[politica|, politico]]-[[cultura]]le nele culturale del [[medioevoMedioevo]]. La Terra di San Benedetto ha fatto parte, secondo la successione storica, del [[Ducato di Benevento]], del [[Principato di Capua]], del [[Regno di Sicilia]], del [[Regno di Napoli]], del [[Regno delle Due Sicilie]]. Al riguardo, è bene tener presente che la Terra di San Benedetto, nonostante l'ampia autonomia di cui godette in alcuni periodi, non fu mai, né di diritto né di fatto, uno stato indipendente, come lo furono di fatto invece, per esempio, le signorie dell'Italia settentrionale, a cui talora la natura del dominio dell'Abbazia di Montecassino è stata impropriamente assimilata. La Terra di San Benedetto è dunque parte integrante della [[Terra di Lavoro]] e ne ha sempre seguito le vicissitudini politiche.
 
Nella sua massima estensione, andava dall'entroterra di [[Cassino]] al [[Mar Tirreno]] attraverso la valle del [[Garigliano]]. Il fiume ed i suoi affluenti fungevano da importante collegamento interno e tra l'Abbazia ed il mare.
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====Epoca della ''curtis'' (secoli [[VIII secolo|VIII]] - [[IX secolo|IX]])====
[[File:Lavoro curtis.jpg|thumb|Lavoro nella curtis.]]La ''curtis'' è l'organismo fondiario fondamentale dell'epoca della ''Terra Sancti Benedicti'' che va dal [[774744]], anno della donazione da parte di [[Gisulfo II di Benevento]], all'[[883]], anno della distruzione dell'Abbazia per mano dei [[Saraceni]]<ref name=":0" />.
 
Sul territorio donato, i monaci avevano autonomia totale di controllo e gestione in quanto loro proprietà privata. Essi si adoperarono subito a riorganizzare razionalmente l'area: vennero intraprese attività di bonifica dell'area paludosa nei pressi del fiume [[Rapido (fiume)|Rapido]] e vennero distribuite strategicamente sul territorio degli avamposti costituiti da piccoli monasteri, le ''cellae''. La parte del possedimento che faceva capo ad una ''cella'' era appunto la ''curtis''. Venne intrapresa l'edificazione di una vasta basilica, il Divin Salvatore, ovverosia la ''curtis maior'' da cui dipendevano le altre<ref name=":0" />.
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Già nella bolla papale di [[papa Vittore II|Vittore II]] del [[1057]] furono elencate diciannove castelli, che divennero una trentina sul finire del secolo, dopo le acquisizioni operate dell'abate [[Desiderio di Montecassino|Desiderio]]. Tale Abate fece giungere da [[Costantinopoli]] delle porte di bronzo per la Basilica di Montecassino su cui vennero incisi i nomi dei ''castra''.
 
{{Citazione|''Inter alia vero coenobio nostra castella autem haec in primis ad pedem montis S.Salvatoris, quod est S.Germani, S.Petri, Piniatari, Plumbarola, S.Stephani, S. Georgii, S.Apollinaris, Vallisfrigida, S.Andreae, Bantra Comitalis, Bantra Monacisca, Juntura, S.Angeli, Turruculum, Sancti Victoris, S.Petri in Flia, Cervara, Vallisrotunda, S. Helia, Sarracininscum.''|Diploma a firma di [[papa Vittore II]], 1057}}
 
Nel frattempo la Terra di San Benedetto si era dotata anche di una milizia abbaziale. Nel 1018, infatti, un gruppo di Normanni superstiti alla sconfitta di Canne, fu assoldato dall'abate Atenolfo e posto a difesa delle proprie terre nella fortezza di [[Pignataro Interamna|Pignataro]]. Costoro, col tempo, divennero tanto potenti da far temere che si sarebbero impadroniti di tutto lo stato abbaziale. Preoccupato da ciò, l'abate Richerio affidò la difesa territoriale agli stessi abitanti, scegliendo in seguito quelli che si sarebbero occupati esclusivamente della professione militare. Con il tempo si verrà a creare così una nuova classe sociale, quella dei ''milites,'' a cui verranno assegnati crescenti privilegi; a loro soltanto, ad esempio, spettavano le ''terrae sine servitio''. Inoltre, i soldati a cavallo, cioè i più ricchi, che rappresentavano la piccola aristocrazia, avevano diritto di ricevere un mantenimento per il cavallo ed erano esentati dal pagare le tasse sul terreno. Tali diritti erano in sostanza il pagamento del servizio militare e decadevano con la sua cessazione.
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== Estensione della Terra Sancti Benedicti ==
[[File:Terra di San Benedetto.jpg|thumb|Panorama della campagna di Cassino ([[Montecassino]] sulla destra) dal monastero di [[Casalucense]]|700px|center]]
Nell'[[VIII secolo]], ovvero al momento della donazione di [[Gisulfo II di Benevento|Gisulfo II]] che segna l'inizio del dominio abbaziale, la Terra di San Benedetto comprendeva i territori corrispondenti alle odierne [[San Vittore del Lazio]], [[San Pietro Infine]], [[Cervaro]], [[Viticuso]], [[Acquafondata]], [[Vallerotonda]] (con le frazioni Cardito e Valvori), [[San Biagio Saracinisco]], [[Villa Latina]], [[Sant'Elia Fiumerapido]] (compresa Valleluce), [[Belmonte Castello]], [[Terelle]], [[Piedimonte San Germano]], [[Villa Santa Lucia]], [[Pignataro Interamna]], parte di [[Esperia]], [[San Giorgio a Liri]], [[Castelnuovo Parano]], [[Sant'Apollinare (Italia)|Sant'Apollinare]], [[Vallemaio]], [[Sant'Andrea del Garigliano]] e [[Sant'Ambrogio sul Garigliano|Sant'Ambrogio]], tutti ruotanti attorno al centro che è [[Cassino]]<ref>{{Cita libro|autore = Emilio Pistilli|titolo = I confini della Terra di San Benedetto, dalla donazione di Gisulfo al sec. XI|anno = 2006|editore = Centro Documentazione e Studi Cassinati|città = Cassino|p = 71}}</ref>. Molti dei suddetti centri non erano peraltro ancora sorti.
 
Per ovvie ragioni, all'epoca la popolazione per numero non aveva rispondenza a quella attuale e molti dei suddetti centri non erano ancora sorti.
[[File:Gabriel Bucelin Montecassino aus der Vogelschau.jpg|thumb|244x244px|Miniatura dei territori di Montecassino.]]
Una curiosità è data dal fatto che la quasi totalità dei confini della Terra San Benedicti era visibile ad occhio nudo dal monastero di Montecassino, il che consentiva all'abate di tenere idealmente sotto controllo visivo tutti i suoi possedimenti.
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{{Ordine di San Benedetto}}
{{Stati italiani dal 476 al 774}}
{{Stati italiani dal 774 al 1000}}
{{Stati italiani dal 1000 al 1077}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
 
{{Portale|Due Sicilie|Frosinone|LazioMedioevo}}
 
[[Categoria:Storia della provincia di Frosinone]]