Le piante di Roma: differenze tra le versioni

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* Volume 3: ''Tavole: Dall'anno 1630 all'anno 1962'', 323-684 c. di tav, ill.
[[File:Giovanni Battista Nolli-Nuova Pianta di Roma (1748) 02-12 Ripetta.jpg|thumb|[[Giovanni Battista Nolli]], ''Nuova Pianta di Roma'' (1748) Ripetta]]
Varia è la tipologia del supporto delle piante di Romaː da quella marmorea della [[Forma Urbis Severiana]] del III secolo (unico documento topografico di Roma antica conservato in originale, in 993 frammenti, Pianta I), alle due miniature di [[Pietro del Massaio]] (1469 e 1471-1472) che sono illustrazioni di codici contenenti la ''[[Geografia (Tolomeo)|Geografia]]'' di [[Claudio Tolomeo]] (Piante LXXXVII e LXXXVIII), a quella dipinta su tavola da [[Pieter Bruegel il Vecchio]] c. 1551 che riproduce scene del [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]] (Pianta XCIX), al ''Gran Prospetto dell'alma città di Roma'', disegnato e inciso su carta nel 1765 da [[Giuseppe Vasi]] (Pianta CLXXI). L'ultima, in ordine di tempo, è la pianta di Roma di [[Vincenzo Visceglia]],<ref>{{cita testo |autore=Enzo Visceglia |titolo=Planimetria di Roma 1: scala 1:5.000 |data=1962 |editore=Istituto Geografico Visceglia |città=Roma|SBN =IT\ICCU\PAV\0095784}}</ref> e
<ref>{{cita testo |autore=Enzo Visceglia |titolo=Planimetria di Roma 2: scala 1:5.000 |data=1962 |editore=Istituto Geografico Visceglia |città=Roma|SBN =IT\ICCU\PAV\0095785}}</ref>, con le ripartizioni urbane e periferiche stabilite il 13 settembre 1961 (Pianta CCXLV).