Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone: differenze tra le versioni

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[[File:Stazione Vicinali Zagarolo 1927 img023.jpg|thumb|[[Stazione di Zagarolo Paese]] nel [[1927]]]]
Nel [[1933]], però, viene chiusa la diramazione Vico nel Lazio-Guarcino e l'esercizio ferroviario tra Fiuggi Centro e Frosinone sostituito con un [[autobus|autoservizio]] sostitutivo in partenza da Fiuggi Città dal 1º luglio [[1935]]. Restarono provvisoriamente in esercizio sia la tratta Vico nel Lazio - Guarcino sia il servizio urbano di Frosinone. Sempre nel 1935 viene aperta all'esercizio la fermata di San Bartolomeo, posta tra le stazioni di [[Stazione di Palestrina (SFV)|Palestrina]] e Cave (al Km 40+850).
Nel periodo bellico avvennero alcuni cambiamenti: nel [[1940]] il raddoppio del [[binario (ferrovia)ferroviario|binario]] tra [[Stazione di Centocelle|Centocelle]] e la nuova [[stazione di Grotte Celoni]] e la riattivazione della tratta Fiuggi-Alatri che era stata chiusa cinque anni prima. Il capolinea da questo momento fu quindi Alatri.
 
Il 1º agosto [[1941]] avvenne un cambio societario: la [[STEFER]], che eserciva la rete delle [[tranvie dei Castelli Romani]], subentrò alla SFV nella gestione della rete<ref>Guglielmo Ceroni, ''[http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/BVE0664750/1941/n.188/004 Le ferrovie Vicinali, dei Castelli, del Lido riunite dal primo agosto in un unico Ente]'', in ''[[Il Messaggero]]'' n. 188 del 7 agosto 1941, p. 4</ref>.
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Ad aggravare la situazione ci pensa nuovamente la natura: il 4 novembre 1982 un nuovo movimento franoso, questa volta nei pressi della stazione di Genazzano taglia nuovamente la linea in due imponendo temporaneamente al treno di arrivare a Fiuggi.
 
Nei primi mesi del 1983 viene riattivato in via provvisoria il servizio tra Cave e Fiuggi, ma il 16 marzo 1983 la corsa Fiuggi - Roma, effettuata dall’ ET801 effettua l’ultimo collegamento sull’intera relazione. Il servizio viene nuovamente limitato alla stazione di Cave in attesa del riassetto definitivo della zona interessata allo smottamento che appare imminente, sebbene ancora non siano stati stanziati i fondi necessari.
 
Il 26 dicembre [[1983]], sempre a seguito dell'ennesima frana a Genazzano, viene sospeso definitivamente l'esercizio tra San Cesareo e Cave compresa la tratta fino a Fiuggi. Dal 27 dicembre dello stesso anno la linea svolge unicamente un servizio a carattere suburbano tra Roma Laziali e San Cesareo, che secondo i progetti doveva diventare il capolinea definitivo della linea con attestamento nell'area della stazione anche delle autolinee extraurbane che percorrevano la Casilina, seguendo l'ipotesi di dividere la linea in due distinti tronconi: Roma - San Cesareo e Zagarolo - Fiuggi. Della tratta San Cesareo - Fiuggi resta in esercizio il solo tronco da San Cesareo a Zagarolo Scalo per esigenze di servizio, stante la presenza del raccordo con la rete FS.
 
Il 25 febbraio 1984, una violenta alluvione abbattutasi a Roma causa alcuni smottamenti sull'ultima tratta extraurbana Pantano Borghese-San Cesareo. In attesa dell'inizio dei lavori, che non furono mai attivati, il servizio viene limitato alla stazione di Pantano Borghese, ultima stazione del servizio urbano di Roma, mantenendo gli orari fino a San Cesareo. Dopo due anni di sospensione gli orari vengono cambiati e la linea viene definitivamente limitata a Pantano Borghese in attesa di decisioni di trasformare la linea in metropolitana. Dal 1986 viene definitivamente soppressa la tratta extraurbana, così la linea con la soppressione della tratta [[Stazione di Pantano Borghese|Pantano]]-San Cesareo viene rinominata ''Roma-Pantano''. Il servizio fino a Fiuggi è sostituito da un'autolinea che parte da piazza Cinquecento a Roma Termini.
 
Il 20 luglio [[1996]] la tratta [[Stazione di Grotte Celoni|Grotte Celoni]]-[[Stazione di Pantano Borghese|Pantano]], ultima rimasta a binario unico, è sospesa per lavori di raddoppio e potenziamento. Il 26 agosto [[1999]] la tratta Torrenova-[[Stazione di Grotte Celoni|Grotte Celoni]] è sospesa anch'essa per lavori di potenziamento, gli stessi che già interessano la tratta [[Stazione di Grotte Celoni|Grotte Celoni]]-[[Stazione di Pantano Borghese|Pantano]]<ref>Pasqualino Dadderio, ''[http://www.tramroma.com/tramroma/rete_ext/sfv/add/ferr_2000.htm La ferrovia dal 1984 al 2000]'' su http://www.tramroma.com</ref>. La tratta Torrenova-[[Stazione di Grotte Celoni|Grotte Celoni]] viene riaperta il 2 ottobre 2005, mentre la tratta [[Stazione di Grotte Celoni|Grotte Celoni]]-[[Stazione di Pantano Borghese|Pantano]] viene riaperta il 1º marzo [[2006]]; l'intera tratta Torrenova-[[Stazione di Pantano Borghese|Pantano]], dopo i lavori di potenziamento, si presenta con caratteristiche di [[metropolitana]] ed è predisposta per la conversione allo scartamento ordinario, infatti la tratta è utilizzata dalla [[Linea C (metropolitana di Roma)|linea C]] della [[metropolitana di Roma]]<ref>"Notizia flash" su "I Treni" n. 279 (marzo 2006), p. 9</ref>.
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=== Percorso ===
La stazione di testa, denominata Roma Laziali, si trova in via Giovanni Giolitti, nei pressi della stazione di Roma Termini. La ferrovia originariamente terminava proprio nei pressi dell'ingresso di Termini, con una fermata denominata semplicemente "Roma"; quest'ultima fermata è stata soppressa nel 1940 a causa dei lavori di ristrutturazione di Roma Termini e venne arretrata di qualche centinaia di metri<ref name="Pietrantonio">{{cita|Pietrantonio||Pietrantonio}}</ref>.
 
Anche quest'ultima stazione venne soppressa e venne arretrata fino all'altezza di Roma Laziali, che divenne automaticamente terminale<ref name="Pietrantonio"/>. La linea prosegue in sede riservata lungo via Giolitti giungendo a Porta Maggiore, dove la fermata è posta nei pressi dei fornici sotto le mura aureliane. Attraversato a raso piazzale Labicano e le linee tranviarie urbane che lo percorrono, tra le fermate di Porta Maggiore e Ponte Casilino è presente un tratto di binari compenetrati: a causa dell'esiguità dello spazio disponibile, i due tracciati si sovrappongono in parte l'uno nell'altro; ad un osservatore esterno sembra, in apparenza, un tratto a binario semplice, ma le due direzioni d'esercizio rimangono separate. La circolazione dei treni in quel tratto è regolata da segnalamento ferroviario.
[[File:COTRAL13.jpg|left|thumb|La stazione di Torre Gaia (1988)]]
 
La Roma-Giardinetti prosegue in sede propria in parte al centro e in parte su di un lato di via Casilina servendo i quartieri periferici dell'Urbe, come Torpignattara, Centocelle, Torre Spaccata e Torre Maura. Centocelle è una stazione a quattro binari dalla quale fino al 1982 si diramava un'asta a doppio binario in direzione di piazza dei Mirti. Questa diramazione percorreva in sede riservata via Tor de' Schiavi, via delle Camelie e via dei Castani. La stazione di Giardinetti, dal 2008 capolinea della tratta in funzione, è posta immediatamente all'esterno del Grande Raccordo Anulare. Il tracciato ferroviario attraversava, quasi completamente a fianco della [[Strada statale 6 Via Casilina|SS6 Casilina]], i quartieri periferici lungo la [[via Casilina]] fino a Pantano Borghese, piccolo centro tra i [[colli Albani]] e i [[monti Prenestini]].
 
La linea poi piegava a sinistra e fiancheggiando l'antica [[via Prenestina]] arrivava alla stazione di [[San Cesareo]] da dove si staccava il ramo San Cesareo-[[Frascati]]. Da San Cesareo la linea, abbandonando la SS6 Casilina per la [[Strada statale 155 di Fiuggi|SS155 di Fiuggi]], ripartiva e, dopo il bivio con la diramazione per Zagarolo Scalo, toccava [[Zagarolo]]. I grandiosi ruderi dell'[[acquedotti di Roma|acquedotto]] di [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]], accompagnavano il trenino in un tratto in sede propria verso [[Palestrina]] (antica [[Preneste]]) centro archeologico con i resti del [[Palestrina#Il Santuario della Fortuna Primigenia|santuario della Fortuna Primigenia]].
 
Da Palestrina, la linea ferroviaria, tra tornanti e viadotti sui [[monti Prenestini]], percorrendo la valle del fiume [[Sacco (fiume)|Sacco]] raggiungeva [[Cave (Italia)|Cave]] e [[Genazzano]], ove si trovava uno dei tre depositi della linea (oggi utilizzato da vetture [[COTRAL]]) proseguendo verso la pianura di [[Olevano Romano]], [[Paliano]] e [[Serrone]]. La ferrovia accentuava poi la salita e costeggiando valloni con lo splendido panorama della valle sottostante del fiume Sacco raggiungeva [[Fiuggi]], l'importante stazione termale già nota all'epoca dei romani, dalla cui si distaccavano due rami per Fiuggi Fonte e Fiuggi Città. La linea ferroviaria proseguiva quindi verso [[Torre Cajetani]] e [[Trivigliano]] e raggiungeva [[Alatri]] - città conosciuta per l'[[acropoli di Alatri|acropoli]] e le mura poligonali di epoca preromana - con due brevi tratti in sede propria ed entrava a [[Frosinone]] con la stazione Madonna della Neve.
 
La linea, attraversando due gallerie, arrivava alla stazione di Frosinone Scalo, antistante la [[Stazione di Frosinone]] delle FS. In seguito al dissesto della volta della galleria Cavalli, nel [[1926]] viene costruita una variante da Madonna della Neve (nuova stazione) a Frosinone Scalo, senza fermate intermedie. Il tracciato tra il capolinea e la fermata di Sant'Antonio venne utilizzato come servizio urbano (la tratta tra Sant'Antonio e Madonna della Neve vecchia venne abbandonata), per poi costruire il capolinea nord della ferrovia urbana in Piazzale Vittorio Veneto. Sia il servizio extraurbano che quello urbano vennero soppressi nel [[1937]].
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* [[sei elettrotreni per servizio urbano]] (1987)
* [[cinque elettrotreni per servizio urbano]] (1990)
 
* [[Materiale proveniente da altre amministrazioni]]