Valchiavenna: differenze tra le versioni
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La '''Valchiavenna''' è una regione alpina attraversata dai fiumi [[Liro (
La forma della Valchiavenna si può paragonare a una “Y”, divisibile in tre zone:
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I ghiacciai della [[Valle Spluga|Val San Giacomo]] e della [[Val Bregaglia]] si univano nel luogo dove attualmente sorge [[Chiavenna]], formando un'unica grande massa che arrivava fino alla [[Valtellina]].
L'azione dei ghiacciai ha forgiato i versanti vallivi dando valli “a U” e costruito fenomeni come le “[[Marmitte dei giganti]]”, visibili nell'omonimo parco tra [[Chiavenna]], [[Piuro]] e [[Prata Camportaccio]] e all'imboccatura della [[Valle Spluga|Val San Giacomo]] presso [[Mese (Italia)|Mese]].
Il fondovalle è stato soggetto all'azione dei fiumi [[Mera (fiume)|Mera]] e [[Liro (
Il Piano di [[Chiavenna]] invece fu spianato dalla Mera, che ha lasciato nel piano molto materiale alluvionale.<br />
Inoltre sono presenti vari circhi glaciali, tra cui l'anfiteatro del torrente [[Schiesone]], presso [[Prata Camportaccio]].
=== Corsi d'acqua ===
Il corso d'acqua più importante è la [[Mera (fiume)|Mera]], fiume che nasce a 2800 m s.l.m. in [[Svizzera]] (Val Marotz) e scorre in direzione est-ovest fino a [[Chiavenna]]. Unito al torrente [[Liro (
Il [[Lago di Mezzola]] si trova nella bassa Valchiavenna ed è preceduto da un laghetto chiamato Pozzo di Riva. Il [[Lago di Mezzola]] è ciò che rimane dell'acqua del [[Lago di Como|Lario]] che occupava l'attuale [[Piano di Chiavenna]], formato dai detriti della Mera portati verso il lago. Nel lago confluiva anche l'[[Adda]], fino all'[[alluvione del 1520]]. Sono presenti in Valchiavenna numerosi laghi artificiali, creati per scopi idroelettrici.
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Una delle conseguenze dell'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d’Italia]] fu il calo dell'importanza commerciale della valle, a causa del governo, favorevole ad altri tracciati (quelli piemontesi). Nel [[1882]] arriva il colpo di grazia: l'apertura del Traforo del San Gottardo. Inutile poi l'apertura della linea-ferroviaria [[Colico]]-[[Chiavenna]] nel [[1886]].
=== Alluvione della Valchiavenna ===
Nel settembre del [[1927]] la Valchiavenna fu vittima di una drammatica alluvione che interessò la [[Mera (fiume)|Mera]], il torrente [[Liro (
Fortunatamente non ci furono vittime, ma i danni furono pesanti, a causa del fatto che i fiumi erano sprovvisti di argini, che furono costruiti, proprio per evitare che si verificasse un'altra alluvione, negli anni '30.
L'alluvione interruppe i passaggi per la valle, l'abitato di [[Campodolcino]] fu in gran parte sommerso. Fu interessata anche la [[Valtellina]], nel primo tratto della sua bassa valle ([[Sondrio]]-[[Morbegno]]).
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Dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] agli ex-soldati e ai giovani di leva della valle si presentarono le seguenti possibilità di sopravvivenza: vivere rintanati in casa propria, scappare in [[Svizzera]], vista la vicinanza al confine, ma non sempre si veniva accettati, oppure rifugiarsi nelle baite di montagna. Molti scelsero quest'ultima possibilità, e nacquero così i primi nuclei partigiani, aiutati da sacerdoti, amici e parenti dei componenti, che portano cibo e informazioni sul corso dei fatti.
In Valchiavenna si distinse l'opera di alcuni sacerdoti che aiutarono gruppi di ebrei a fuggire in [[Svizzera]] e perseguitati politici. Un esempio: prima della Liberazione del 25 aprile nella “Casa Alpina” di Motta sopra [[Campodolcino]] vennero ospitati sotto mentite spoglie vari ebrei poi fuggiti in [[Svizzera]]. Dopo la Liberazione, invece, a Motta si rifugiarono molti ex-fascisti repubblichini.
Tempi duri per la popolazione, si fa uso del baratto visto che il denaro non ha più valore, alcuni si dedicano al contrabbando. Intanto, i partigiani continuano la loro azione, mentre nell'inverno del 43/44 i nazi-fascisti diminuiscono la loro presenza in [[Valle Spluga]], ritirandosi a [[Chiavenna]]. Il grosso dei partigiani ne approfitta e risale la valle del [[Liro (
Il piano non riuscì, [[Benito Mussolini|Mussolini]] viene catturato e giustiziato, mentre, ormai alla fine della guerra, già persa anche nella sua seconda parte, scappano al confine alcuni tedeschi, con familiari dei ministri della [[Repubblica di Salò]], a cui fu impedito il trapasso del confine.
Nei giorni precedenti il 25 aprile i nazi-fascisti scatenano una grande offensiva contro i partigiani. I tedeschi sulla sponda destra, le Brigate-nere sulla sinistra della [[Valle Spluga]], con una morsa a tenaglia. All'Angeloga, in alta [[Valle Spluga]] avviene l'ultimo scontro, con due vittime partigiane e molti feriti.
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* [[Strada statale 37 del Maloja]]
* [[Mera (fiume)]]
* [[Liro (
* [[Passo dello Spluga]]
* [[Provincia di Sondrio]]
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