Veneti: differenze tra le versioni

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== Etnonimo ==
Ai Veneti ci si riferisce anche con i termini "Venetici", "Heneti" o "Eneti" (in [[greco antico]] Ἐνετοί). Sebbene nella storiografia, sia antica sia moderna, si impieghi correntemente il termine "Veneti" in opere di carattere non specialistico si ricorre talvolta al [[prefisso]] "paleo-"arturo (="antico" > "Paleoveneti"), alla [[perifrasi]] "Veneti adriatici" o all'espressione "Venetici" per distinguere il popolo dell'antichità dagli attuali abitanti della [[regioni dell'Italia|regione italiana]] del [[Veneto]].<ref name="Villar490">{{cita|Villar|p.490|villar}}</ref>
 
Il nome "Veneti" ricorre frequentemente nelle fonti classiche. [[Erodoto]] ricorda gli "Eneti" tra le tribù [[illiri]]che; [[Cesare]] scrive di avere sottomesso i "[[Veneti (Celti)|Veneti]]" dell'[[Armorica]], gli unici tra i popoli della [[Gallia]] a padroneggiare l'arte nautica<ref>[[Gaio Giulio Cesare]], ''[[De bello Gallico]]'', III, 8, 1. Si vedano inoltre II, 34; III, 7-11, 16-18; VII, 75.</ref>; [[Tacito]]<ref>[[Publio Cornelio Tacito]], ''[[De origine et situ Germanorum|Germania]]'', 46, dove si chiede se i "Venedi" siano da classificarsi tra i [[Germani]] o tra i [[Sarmati]].</ref> e [[Plinio il Vecchio]]<ref>[[Gaio Plinio Secondo]], ''[[Naturalis historia]]'', IV, 97.</ref> localizzano i "[[Venedi]]" lungo il corso della [[Vistola]] confinanti con i [[Bastarni]], i [[Finni]] e i [[Sarmati]] mentre [[Claudio Tolomeo]] chiama ''Venedicus sinus'' il [[Golfo di Danzica]]<ref>[[Claudio Tolomeo]], ''[[Geografia (Tolomeo)]]'', III, 5,1.</ref>; [[Pomponio Mela]] cita il [[lago di Costanza]] come ''Venetus lacus''; infine "[[Venetulani]]" sono un popolo laziale scomparso citato ancora da Plinio il Vecchio.