Giacomo Mancini: differenze tra le versioni

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Da ministro dei Lavori pubblici realizzò l'[[Autostrada A3 (Italia)|autostrada Salerno-Reggio Calabria]]<ref>{{Cita web|url=http://roma.corriere.it/cronaca/cards/a3-storia-mazzette-pizzo-sprechi-errori-morti-bianche-ammazzati-travolti-frane/volle-mancini-craxi-disse-1000-miliardi-finiremo.shtml|titolo=L’A3: storia di mazzette, pizzo, sprechi, errori, morti (bianche, ammazzati, travolti da frane) La volle Mancini. E Craxi disse: "con 1000 miliardi la finiremo"|sito=Corriere della Sera|lingua=it|accesso=2016-05-12}}</ref> e fu durissimo verso gli speculatori dopo la frana di [[Agrigento]] del [[1966]]<ref>"Agrigento To Get £12M." Times [London, England] 5 Aug. 1966: 8. The Times Digital Archive.</ref>. Consapevole di non disporre di tempi tecnici per poter varare una riforma organica della legge [[urbanistica]] del [[1942]], portò in Parlamento un disegno di legge che, facendo da "ponte" all'auspicata riforma urbanistica, introduceva nella normativa in vigore una serie di disposizioni all'avanguardia (repressione dell'abusivismo, standard urbanistici, obbligatorietà dei piani urbanistici, eccetera). Fu così che nacque la legge 6 agosto [[1967]] n. 765, detta "legge-ponte". Essa fu il risultato della tenacia di Giacomo Mancini contro le resistenze di numerosi settori della [[Democrazia Cristiana]], coadiuvato dall'allora direttore generale per l'urbanistica Michele Martuscelli, principale ispiratore della nuova normativa. La legge è tuttora ([[2012]]) in vigore.
 
Già in questo periodo era indicato, con [[Riccardo Misasi]], uno dei due esponenti politici di maggior rilievo in [[Calabria]]<ref>''Region of Despair'', Economic and Political Weekly, Vol. 6, No. 7 (Feb. 13, 1971), pp. 438-439.</ref>.
 
Diventò vicesegretario nazionale del PSI il 9 giugno del [[1969]]. Si batté per l'unificazione tra PSI e [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]], ma quando questa rapidamente fallì non arrestò la sua corsa<ref>Tumiati, Peter. "Concern over Failure to Form Italian Coalition." Financial Times [London, England] 26 Feb. 1970: 7. The Financial Times Historical Archive, 1888-2010.</ref> e, il 23 aprile del [[1970]], divenne segretario del partito. Ha scritto [[Paolo Franchi (giornalista)|Paolo Franchi]] sul ''[[Corriere della Sera|Corriere]]'':