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[[File:Max Weber 1894.jpg|thumb|[[Max Weber]]]]
 
== Storia ==
ZANGHI LA SUCA
La sociologia è una scienza relativamente nuova rispetto ad altre [[scienze sociali]], comprese [[economia]], [[scienza politica|scienza della politica]], [[scienze etnoantropologiche]], [[psicologia]].
 
Alcuni considerano [[Ibn Khaldun]] (1332-1406) il precursore della sociologia, poiché nel suo ''Muqaddimah'' (poi tradotto come ''[[Prolegomeni]]'' in latino), l'introduzione di sette volumi di analisi della storia universale, è stato forse il primo ad avanzare ragionamenti di filosofia sociale e scienze sociali nella formulazione di teorie sulla coesione e sul conflitto sociale.<ref name=Mowlana>{{cita pubblicazione|autore=H. Mowlana|titolo=Information in the Arab World| rivista =Cooperation South Journal|anno=2001|numero=1}}</ref><ref name=Akhtar>{{cita pubblicazione|autore=S. W. Akhtar|titolo=The Islamic Concept of Knowledge| rivista =Al-Tawhid: A Quarterly Journal of Islamic Thought & Culture|anno=1997|numero=3|volume=12}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Amber Haque|titolo=Psychology from Islamic Perspective: Contributions of Early Muslim Scholars and Challenges to Contemporary Muslim Psychologists|rivista =Journal of Religion and Health|anno=2004|numero=4|volume=43|pp=357-377}}</ref><ref name=Enan>{{cita libro|titolo=Ibn Khaldun: His Life and Works|autore=Muhammed Abdullah Enan|editore=[[The Other Press]]|anno=2007|isbn=983-9541-53-6}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=S. H. Alatas|titolo=The Autonomous, the Universal and the Future of Sociology| rivista =Current Sociology|anno=2006|volume=54|pp=7–23}}</ref><ref name=Gates>{{cita pubblicazione|titolo=The Spread of Ibn Khaldun's Ideas on Climate and Culture|autore=Warren E. Gates|rivista=Journal of the History of Ideas|volume=28|numero=3|data=luglio-settembre 1967|pp=415–422}}</ref>
 
Il termine "sociologia" fu però coniato da [[Auguste Comte]], (1798+1857), che sperava di unificare tutti gli studi sull'uomo, includendo [[storia]], psicologia ed economia. Il suo schema sociologico era tipico del [[XVIII secolo]]: egli credeva che l'esistenza umana passasse sempre attraverso le stesse distinte tappe storiche e che, comprendendone la progressione, si potessero individuare i rimedi per i problemi della società. Tuttavia, la sociologia ha le sue origini nella filosofia politica e sociale di [[Platone]] e [[Aristotele]], fino a [[Hobbes]], [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]], [[Giambattista Vico]], [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]], [[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]] ed [[Ralph Waldo Emerson|Emerson]].
 
[[Montesquieu]] (1689-1756) fu uno dei precursori per l'indagine delle condizioni sociali, delle leggi e dei costumi di modelli sociali differenti, come quelli [[Francia|francesi]] e [[persia]]ni del suo tempo. Certamente, né lui e nemmeno [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] (1712-1778) furono sociologi, però anticiparono alcune analisi sociali riguardanti tematiche che in seguito i sociologi stimeranno importanti, come per esempio il tema della [[disuguaglianza]], della [[stratificazione sociale|stratificazione]] e della [[proprietà privata]].
[[Anne Robert Jacques Turgot|Turgot]] (1727-1781) sostituirà, per primo, l'origine della causa dei fenomeni, fino ad allora ricercata nell'ambito del [[sovrannaturale]], con l'indagine fatta esclusivamente nell'ambito nella [[natura]].
 
Pur essendo un [[economista]], furono rilevanti le influenze indirette di [[Adam Smith]] (1723-1790) sulla sociologia: basti pensare, tra le tante, l'analisi sulla divisione del lavoro, gli studi sulla proprietà privata e l'idea dei benefici sociali della concorrenza.
[[Adam Ferguson]] (1723-1816) fu uno dei primi sociologi ad evidenziare, invece, i lati negativi indotti dalle attività ripetitive, mentre [[John Millar]] (1735-1801) anticipò alcuni punti fermi dell'analisi [[marxista]] sul rapporto tra attività produttive e idee.
[[Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi|Sismonde De Sismondi]] (1773-1842) intuì prima ancora di Marx le antitesi dello sviluppo [[capitalismo|capitalistico]].
 
Durante il [[XIX secolo]] nasce il concetto, grazie ad [[Herbert Spencer]], della società come un organismo simile al corpo umano, e nascono i sociologi nella lotta di classe, chi a favore della borghesia, da [[Herbert Spencer|Spencer]] a [[Vilfredo Pareto|Pareto]], chi a favore del proletariato, come [[Karl Marx|Marx]], chi alla ricerca di un superamento della lotta di classe, come [[Emile Durkheim|Durkheim]].<ref>Antonio Sacca, ''Storia della sociologia'', Tascabili Economici Newton, Roma, 1995, pag.10-11</ref><br />
Verso la fine dell'[[Ottocento]] e per tutta la prima metà del [[Novecento]] si sviluppa la riflessione sulla [[alienazione]] e sull'impoverimento dei rapporti sociali e sulla perdità di identità, grazie al contributo di [[Ferdinand Tönnies|Tönnies]], della [[Scuola di Francoforte]] e della nascente scuola sociologica nordamericana. L'[[interazionismo]] di [[William James|James]] e la [[sociobiologia]] di [[Edward Osborne Wilson|Wilson]] sono le ultime correnti sociologiche del [[XX secolo]].
 
In realtà, la sociologia non superò le altre [[scienze sociali]] ma divenne una di queste, con i suoi propri oggetti, argomenti e metodi. Oggi la sociologia studia le organizzazioni umane e le istituzioni, utilizzando largamente il metodo comparativo. La disciplina si è applicata in particolare alle [[società industriale|società industriali]] complesse.
 
In [[Italia]], sebbene fossero presenti in diverse università italiane alcuni importanti sociologi, la prima facoltà di sociologia venne aperta soltanto nel [[1962]] all'[[Università di Trento]]. La vivacità culturale data dall'incontro di studenti provenienti da tutto il paese portò l'Università di Trento ad essere uno dei centri della [[il Sessantotto|contestazione studentesca del 1968]] oltre che del [[movimento femminista]] italiano. Alla cattedra di Istituzioni sedeva allora [[Francesco Alberoni]], che a [[Trento]] sviluppò e pubblicò la sua teoria dei movimenti collettivi in ''[[Stato nascente|statu nascenti]]'', mentre a [[Franco Fornari]] spettavano i corsi di [[psicoanalisi]].
 
L'evoluzione della Facoltà di Sociologia di Trento è anche emblematica del ruolo che il sociologo occupava nell'[[immaginario collettivo]] italiano degli anni sessanta. Si riteneva che la sociologia, più che uno strumento di interpretazione scientifica della società, fosse in realtà uno strumento per il cambiamento della società stessa.
In grado di unire una puntuale osservazione dei fenomeni sociali con una vocazione critica e trasformativa della società, Trento costituiva un territorio fertile per studenti impegnati politicamente, visionari, intellettuali e leader politici.
 
Nel maggio del [[1965]] gli studenti di quello che si chiamava ancora ''Istituto superiore di scienze sociali'', occuparono per la prima volta la facoltà per protestare contro il progetto di trasformare l'Istituto in una facoltà di [[Scienze politiche]] autorizzata a rilasciare una laurea ad indirizzo sociologico. In quegli anni, chi era appositamente venuto a Trento per studiare sociologia, voleva ottenere una laurea in sociologia senza ulteriori caratterizzazioni che ne limitassero la peculiarità.
 
== Descrizione ==
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L'esempio emblematico degli strumenti del primo tipo è il [[questionario]], usato nei sondaggi e nei censimenti, esempi paradigmatici degli strumenti del secondo tipo sono il [[colloquio clinico|colloquio]], il [[biografia|racconto biografico]] e l'[[Esperimento|osservazione]].
ZANGHI LA SUCA
 
== I paradigmi sociologici ==