Validità (diritto): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 22:
 
===Norma fondamentale===
Come si è visto, la validità di una norma è sempre desumibile da una sua relazione con un'altra norma, che deve essere a sua volta valida e, quindi, ricollegabile, attraverso i criteri di validità, ad una terza norma, anch'essa valida; è evidente che in questo modo, se non si vuole risalire all'infinito, si deve postulare l'esistenza di una ''norma fondamentale'', che non deriva la sua validità da altre norme e sulla quale poggia la validità dell'intero ordinamento.
 
Tuttavia, diverse sono le concezioni riguardo alla norma fondamentale e alla sua validità. Per [[Hans Kelsen]] la norma fondamentale, a differenza delle altre norme, esiste nell'ordinamento ed è valida senza che sia stata prodotta in conformità ad una norma di grado superiore. Per [[H. L. Hart]] la norma fondamentale è, invece, una ''norma di riconoscimento'' che stabilisce quali sono i criteri di validità dell'ordinamento e, proprio per questo, è inutile chiedersi se essa stessa sia valida. Infine la corrente del [[realismo giuridico]] ritiene che si possa fare a meno del concetto: [[Alf Ross]], uno dei principale esponenti di questa corrente, fa notare che se la norma fondamentale viene postulata per attribuire validità solo agli ordinamenti effettivamente vigenti, si può raggiungere lo stesso scopo affermando che si considera diritto solo quello effettivo, costituito cioè da norme dotate di ''forza obbligante'' in quanto effettivamente operanti in una realtà sociale.