Sebastiano (magister militum): differenze tra le versioni

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Ezio, però, riuscì a raggiungere gli [[Unni]], con i quali aveva buoni rapporti, e a tornare in Italia nel [[433]] alla testa di un loro esercito; Sebastiano fu deposto e dovette fuggire a [[Costantinopoli]], presso la [[impero romano d'Oriente|corte orientale]], dove ottenne l'appoggio di influenti funzionari imperiali. Permise anche ai suoi sostenitori di iniziare una proficua attività piratesca nell'Ellesponto e nella Propontide.
 
Nel [[444]], a seguito di alcuni intrighi di corte, fu costretto a lasciare l'Oriente, e raggiunse la corte del re dei [[Visigoti]] [[Teodorico I (Visigoti)|Teodorico I]] e, da qui, [[Barcellona]]. Decise poi di passare in Africa, dove fu accolto dal re dei [[Vandali]] [[Genserico]]. Presso la corte vandala ricoprì la funzione di consigliere, ma nel [[450]] Genserico lo mise a morte.
 
È anche possibile che la sua partenza da Costantinopoli sia da far risalire al 435, l'arrivo in Africa al 440 e la sua morte sia antecedente al 445.