Presidenza di Franklin Pierce: differenze tra le versioni

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I diplomatici Soulé, Buchanan e [[John Young Mason]] elaboreranno una proposta di acquisto da 120 milioni di dollari, giustificando un atto di forza militare se l'offerta fosse stata rifiutata<ref name=wallner13157gara14955/>. Il documento, essenzialmente destinato esclusivamente solo all'uso interno nell'amministrazione presidenziale, non offrirà però alcuna nuova idea sulla posizione migliore che gli Stati Uniti avrebbero dovuto tenere nei riguardi di Cuba e degli spagnoli; non era in alcun modo destinato quindi a fungere da editto o circolare pubblica<ref>Holt, pp. 63-65.</ref>.
 
Ma la sua pubblicazione sotto il titolo di ''Manifesto di Ostenda'' provocherà l'ira ed il più profondo disprezzo dei Nordisti i quali lo considerarono alla stregua di un tentativo sfacciato di incorporare un possedimento che praticava la schiavitù con l'unico intento di sostenere gli interessi Sudisti. Questo contribuirà pertanto a screditare l'intera politica espansionista propugnata dalla teoria del "[[Destino manifesto]]" e che il [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] aveva già spesso sostenuto, soprattutto durante la [[presidenza di James Knox Polk]]<ref name=wallner13157gara14955>Wallner (2007), pp. 131–57; Gara (1991), pp. 149–55.</ref>.
 
Tutto il lavorio intrapreso dietro le quinte si risolverà senza alcun esito apprezzabile, un nulla di fatto che però si trascinerà ancora per quasi mezzo secolo fino ad esplodere con la [[guerra ispano-americana]] del 1898 nel corso della [[presidenza di William McKinley]].
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Mentre l'appuntamento elettorale si avvicinava molti Democratici proposero apertamente di sostituire Pierce con [[James Buchanan]] o [[Stephen A. Douglas]], ma il presidente mantenne il sostegno del suo Gabinetto e anche di molti altri all'interno del Partito; questo sopprattutto tra i Sudisti e nella sua nativa [[Nuova Inghilterra]]. I rimanenti Nordisti gli si opposero tenacemente, in quanto era oramai diventato troppo strettamente associato all'impopolare ''[[Kansas-Nebraska Act]]''. Buchanan, che era fuori dal paese dal 1853 e quindi non poteva essere associato all'Atto, divenne così il candidato della maggioranza<ref>Holt (2010), pp. 94-96</ref>.
 
Quando il [[ballottaggio]] ebbe inizio il 5 di giugno alla Convention di [[Cincinnati]] Pierce si attendeva ancora una ricandidatura, se non proprio la maggioranza richiesta dei 2/3; al primo scrutinio ricevette solo 122 voti, molti dei quali provenienti dai delegati del Sud, contro i 135 di Buchanan e con Douglas e [[Lewis Cass]] che conquistarono il resto dei fuffragi. Entro il mattino seguente erano stati completati 14 votazioni, ma ancora nessuno dei 3 candidati principali era riuscito ad ottenere il quorum necessario<ref name="1856-convention">Wallner (2007), pp. 266–70; Gara (1991), pp. 157–67, Holt (2010), loc. 1515–58.</ref>.
 
Il presidente [[incumbent]], il cui supporto nei suoi confronti stava lentamente scemando con il passare dello spoglio delle schede, diresse pertanto i suoi sostenitori a favore di Douglas, ritirando il suo nome in un disperato tentativo di sconfiggere Buchanan; Douglas, a soli 43 anni, credeva di poter essere nominato nelle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860|elezioni presidenziali del 1860]] se solo avesse lasciato per questa volta vincere il più anziano concorrente. Ricevette assicurazioni dai dirigenti di Buchanan che questo sarebbe stato il caso<ref name="1856-convention"/>.
 
Dopo altri due ballottaggi con esito bloccato, la [[classe dirigente]] vicino a Douglas fece ritirare il suo nome, lasciando così Buchanan come unico chiaro vincitore. Per ammorbidire il colpo a Pierce la Convention emise una risoluzione di "approvazione senza riserve" in lode della sua amministrazione e scelse il suo alleato, l'ex deputato del [[Kentucky]] [[John C. Breckinridge]], come candidato alla Vicepresidenza<ref name="1856-convention"/>. Questa sarà l'unica volta nella storia politica statunitense in cui un presidente eletto che era anche un candidato attivo per la rielezione non venne scelto per un secondo mandato<ref name="krudin">{{cita news|cognome1=Rudin|nome1=Ken|titolo=When Has A President Been Denied His Party's Nomination?|url=http://www.npr.org/sections/politicaljunkie/2009/07/a_president_denied_renominatio.html|accesso=15 febbraio 2017|editore=[[National Public Radio|NPR]]|data=22 luglio 2009}}</ref>.
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Il "Ticket Buchanan/Breckinridge" risulterà eletto, anche se vincendo solo 5 dei 16 Stati liberi (Pierce ne aveva invece conquistati 14). [[John Charles Frémont]], il 1° candidato della [[storia del Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|storia del Partito Repubblicano]], otterrà gli altri 11, mentre l'ex presidente [[Millard Fillmore]] avrà solo il [[Maryland]]. Al Nord la quota Democratica del voto popolare scenderà dal 49,8% di Pierce nel 1852 al 41,4%; la forte dimostrazione Repubblicana confermerà che essi, e non i [[Know Nothing]], avrebbero sostituito i Whig come principale forza di opposizione<ref>Holt (2010), pp. 109-110</ref>.
 
Il presidente uscente non riuscì a temperare la sua [[retorica]] dopo aver perduto la Nomination. Nel suo ultimo messaggio rivolto all'Assemblea congressuale, consegnato a dicembre, incolpò gli [[attivismo|attivisti]] abolizionisti del ''Bleeding Kansas'' e attaccò vigorosamente i neonati Repubblicani come una minaccia all'unità della nazione<ref name="Holt 2010, pp. 110-114">Holt (2010), pp. 110-114</ref>; colse inoltre l'occasione per difendere il suo operato per quanto riguardava la politica fiscale e sul raggiungimento di relazioni pacifiche con gli altri paesi<ref>Wallner (2007), pp. 292–96; Gara (1991), pp. 177–79.</ref>.
 
Negli ultimi giorni dell'amministrazione il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] approvò le proposte volte ad aumentare la paga degli ufficiali dell'[[United States Army]] e per costruire nuove navi militari, espandendo anche il numero di marinai arruolati; adottò infine un progetto di riduzione tariffaria che aveva cercato a lungo di ottenere<ref>Wallner (2007), pp. 303–04.</ref>.
 
Durante il periodo di transizione Pierce eviterà accuratamente di criticare il [[Presidente eletto degli Stati Uniti d'America|Presidente eletto]], che a lui non piaceva già da molto tempo, ma fu irritato dalla decisione di Buchanan di assemblare un Gabinetto ministeriale completamente nuovo<ref> name="Holt (2010), pp. 110-114<"/ref>. Il governo lascierà l'ufficio il 4 marzo del 1857, l'unica volta nella [[storia degli Stati Uniti d'America]] che i membri originali di una presidenza rimasero tutti in carica per un periodo completo di quattro anni<ref>Wallner (2007), p. 305.</ref>.
[[File:Pierce Indian Peace Medal.jpg|thumb|L'"Indian Peace Medal" con il ritratto del presidente.]]
 
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{{citazione|La storia ha concesso all'amministrazione Pierce una parte della responsabilità per le politiche che incitavano la questione della schiavitù, accelerò il collasso del secondo sistema partitico e portò direttamente alla guerra civile;... ma ciò è sia un errore che un giudizio in larga parte ingiusto. Pierce era sempre un nazionalista che cercava di trovare una via di mezzo per tenere unita l'Unione. L'alternativa al tentativo di guidare un corso moderato era la rottura dell'Unione, la guerra civile e la morte di oltre seicentomila americani. Pierce non dovrebbe essere accusato di aver tentato per tutta la sua carriera politica di evitare questo destino<ref name="legacy">Wallner (2004), pp. Xi-xii</ref>.}}
{{citazione|Coloro che giocano alle liste delle classifiche presidenziali hanno sempre assegnato a Franklin Pierce un punteggio inferiore alla media... Alla luce degli eventi successivi l'amministrazione Pierce può essere vista solo come un disastro per la nazione. Il suo fallimento fu tanto un fallimento del sistema quanto un fallimento di Pierce stesso, che Roy Franklin Nichols ha invece abilmente ritratto come una figura complessa e decisamente tragica<ref>Gara (1991), pp. 180-84</ref>.}}
Il pubblico lo ha severamente cacciato all'ultimo posto tra i suoi contemporanei nei sondaggi [[C-SPAN]] (2000 e 2009)<ref>{{cita web|url=http://legacy.c-span.org/PresidentialSurvey/Overall-Ranking.aspx |editore=[[C-SPAN]] |titolo=C-SPAN Survey |data=2009 |accesso=30 giugno 2014 |urlmorto=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140722122306/http://legacy.c-span.org/PresidentialSurvey/Overall-Ranking.aspx |dataarchivio=22 luglio 2014 }}</ref>. Parte del suo fallimento consistette nel permettere a un Congresso diviso di prendere l'iniziativa, la più disastrosa delle quali si rivelerà senza alcun'ombra di dubbio la ''[[Kansas-Nebraska Act]]''. Sebbene non avesse condotto quella lotta - la fece al posto suo il senatore [[Stephen A. Douglas]] - Pierce pagò il costo come un grave danno alla sua reputazione e presunta imparzialità<ref>Gara (1991), p. 182.</ref>.
[[File:President Franklin Pierce Grave 7896.JPG|thumb|La tomba del presidente all'"Old North Cemetery" di [[Concord (New Hampshire)]].]]
Il fallimento di Pierce, in qualità di presidente, di assicurare la conciliazione regionale contribuirà in larga parte a porre fine al dominio del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] iniziato con la [[presidenza di Andrew Jackson]], e condurrà ad un periodo di oltre settant'anni in cui i Repubblicani controlleranno praticamente a tutti i livelli e in ogni settore la politica nazionale<ref name = "crockett">{{cita pubblicazione|titolo=The Historical Presidency: The Perils of Restoration Politics: Nineteenth-Century Antecedents|cognome=Crockett|nome=David A.|pubblicazione=Presidential Studies Quarterly|volume=42|numero=4|data=December 2012|pp=881–902|doi=10.1111/j.1741-5705.2012.04023.x}}</ref>.