Giovanni Ciraolo: differenze tra le versioni

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[[File:Poster con disegno di crocerossina, scritta- Chi darà un bicchier d'acqua in Nome Mio, non perderà la sua ricompensa.jpg|thumb|Manifesto con disegno di crocerossina durante la Prima Guerra Mondiale]]
L'impegno negli anni del conflitto gli vale la vice-presidenza nel [[1916]] e la presidenza nel [[1919]], incarico che lo porta a chiudere lo studio di avvocato e a tralasciare, pur senza abbandonarlo, l'impegno giornalistico e il confronto politico. Nonostante le buone prospettive rifiuta anche la candidatura alle [[Elezioni politiche italiane del 1919|elezioni]] del [[1919]] nelle file [[Partito Radicale Italiano|radicali]]. Dopo una prima ed unica esperienza parlamentare nella [[XXIII legislatura del Regno d'Italia|XXIII legislatura]] (24 marzo [[1909]]-29 settembre [[1913]]) declina l'invito ritenendo che il presidente di un'associazione non politica, ugualmente garante nei confronti di tutti i gruppi sociali e politici, non dovesse apparire come l'espressione di un singolo schieramento. Nello stesso anno accetta tuttavia la nomina a [[senatore a vita]], rifiutando l'iscrizione a un singolo gruppo e precisando in sede di giuramento che ''le istituzioni di bontà e di carità umana sono per i loro Capi ed ispiratori quasi esercizio di una magistratura morale, da non doversi interrompere per alcuna ragione, qualunque sia il ritmo della polemica o della passione politica di un Paese''.<ref>{{cita|Procedura di decadenza|Memoria difensiva, Pag. 3.}}</ref> Dai banchi del [[Senato del Regno|Senato]] si fa promotore delle norme necessarie alla costituzione dell'[[Unione internazionale di soccorso]], idea che risale agli anni dei suoi studi universitari e più volte reiterata da giornalista, specie dopo il [[terremoto di Messina del 1908|terremoto di Messina]] del [[1908]], che viene ufficialmente presentata alla X conferenza internazionale della [[Croce Rossa]] del [[1921]] come "''una federazione tra gli Stati, per dar vita ad una Convenzione di mutualità, che garantisce assistenza e soccorso a popolazioni colpite da una calamità sociale o naturale maggiore dei mezzi nazionali di riparo e di salvezza''".<ref>{{cita|Procedura di decadenza|Memoria difensiva, Pag. 4.}}</ref>
 
L'idea viene portata all'attenzione della [[Società delle Nazioni]] nel [[1922]], che per l'[[Italia]] è l'anno della [[marcia su Roma]] e dell'avvento di [[Mussolini]] al governo. La svolta nazionalista impressa dal fascismo, poco propensa alla cooperazione e del tutto avversa a qualsiasi concetto di uguaglianza, costringe Ciraolo, profondo e convinto antifascista, a fare buon viso a cattivo gioco. Il favore del governo italiano è infatti fondamentale dal momento che italiano è il promotore del progetto e il capo della commissione internazionale di studio costituita allo scopo. Dovendo mantenere una pluralità di rapporti diplomatici in una [[Europa]] pervasa da un'ondata di nazionalismi si adatta giocoforza alle superiori direttive con le dimissioni dalla [[Massoneria]] e la tessera del [[Partito Nazionale Fascista|PNF]] come fascista-senatore, approfittando del fatto che le lunghe permanenze all'estero gli consentono di evitare le procedure parlamentari di fascistizzazione dello Stato.