Massimiliano Maria Kolbe: differenze tra le versioni

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Il 28 aprile [[1918]] venne ordinato sacerdote nella [[basilica di Sant'Andrea della Valle]], a Roma, e il giorno successivo celebrò la sua prima messa nella vicina [[basilica di Sant'Andrea delle Fratte]]. Nel [[1919]], conseguito il [[dottorato in teologia]] presso la [[Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura|Facoltà Teologica di san Bonaventura]], ritornò subito in patria, a Cracovia<ref name="Ksiazek"/>.
[[File:Wislica Kolbe 20070825 1048.jpg|200px|Ritratto ligneo di Kolbe a [[Wiślica]].|thumbnail]]
Durante gli anni della formazione, Massimiliano Kolbe, favorito da un carattere molto socievole, riuscì facilmente a creare rapporti di amicizia con la maggioranza dei suoi compagni di [[seminario]], tra i quali Ladislao Dubaniowski e Bronislao Stryczny. Secondo quest'ultimo - che vivrà come Kolbe l'esperienza dell'internamento nei campi di sterminio nazista, sopravvivendo alla prigionia nel lager di [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]] - Massimiliano si distingueva in collegio per il suo impegno e la capacità di lavoro<ref>''"Il mio amico si distingueva a scuola per il suo impegno e per il duro lavoro. Anche noi studenti, ma soprattutto gli insegnanti, ci meravigliavamo della sua padronanza della matematica, profonda e davvero non comune: in un batter d'occhio risolveva i problemi più difficili, quelli per i quali non solo noi studenti ma anche gli insegnanti avevano bisogno di molto più tempo e di molte più pagine per trovare la soluzione! Dire che era gentile con noi è dire poco, ed era pronto ad aiutarci se eravamo in difficoltà con la matematica. Non c'è dubbio che godesse della nostra stima e del nostro affetto! Già tra il 1907 e il 1910, Raimondo ipotizzò la possibilità di raggiungere la luna con un razzo e si ingegnò in molte altre invenzioni non certo comuni. Da studenti, facevamo insieme molte escursioni sulle colline intorno a Leopoli. Le nostre conversazioni vertevano per lo più su questi argomenti"'' in Treece P., ''Massimiliano Kolbe, il santo di Auschwitz, Edizioni dell'Immacolata'', Bologna 1999, 20.</ref>.ha salvato un ebreo mettendosi al suo posto per farsi ammazzarequesto é tutto dal osto lamborghini
 
Nel ricordo di Ladislao Dubaniowski, Kolbe negli anni di seminario era inoltre animato da un forte ottimismo (''"La prossima volta tutto andrà meglio"'', ripeteva di fronte ai problemi) e da una notevole intensità nella pratica religiosa, in particolare nella recita del [[rosario]] e nell'[[adorazione]] del Santissimo Sacramento<ref>''"Parlavamo molto del futuro della Polonia, discutendo tra le altre cose, di come liberare [[Leopoli]]. Penso che lui si distinguesse da noi per il modo eccezionale con cui si dedicava alle sue pratiche religiose, per il modo che aveva di pregare il rosario o di adorare il Santissimo Sacramento. Ricordo che di norma si inginocchiava sempre in prima fila per evitare le distrazioni causate da altri compagni.