Battaglia di 'Aqraba': differenze tra le versioni

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La '''battaglia di ʿAqrabāʾ''' ({{arabo|معركة ﻋﻘﺮﺑﺎء}}) ovvero '''della Yamāma''' ({{arabo|معركة اليمامة}}) fu combattuta nel dicembre del [[632]] nella pianura di ʿAqrabāʾ, nella regione della [[Yamama|Yamāma]], tra le forze del [[califfo]] [[AbuAbū Bakr]] e di [[Musaylima ibn Habib]], detto dai [[musulmani]] ''al-Kadhdhāb'' (Il Mentitore), in quanto considerato "falso profeta", che si opponeva all'[[Islam]] forgiato da [[Maometto]].
==Premesse==
Dopo la morte di [[Maometto]], molte [[tribù]] [[Arabi|arabe]] si ribellarono contro la ''[[Umma]]'' [[islam]]ica di [[Medina]]. Il [[califfo]] [[AbuAbū Bakr]] organizzò 11 compagini di guerrieri per stroncare tali rivolte. [[AbuAbū Bakr]] nominò [[Ikrima ibn Abi Jahl|ʿIkrima ibn Abī Jahl]] comandante di uno di tali corpi. Gli ordini impartiti a ʿIkrima erano di avanzare e di entrare in contatto con le forze di [[Musaylima ibn Habib]] nella [[Yamama]] ma di non impegnare battaglia con lui. Abu Bakr conosceva il valore e la potenza di cui disponeva il suo avversario e non voleva rischiare un combattimento contro di lui con forze insufficienti. Dal momento che [[Khalid ibn al-Walid]] era senza ombra di dubbio il suo più abile generale, il [[califfo]] aveva in mente di impiegarlo contro Musaylima dopo essere riuscito a sbarazzarsi degli altri nemici dell'[[Islam]]. L'intento di Abū Bakr nell'affidare a ʿIkrima quella missione era di forzare Musaylima a rimanere nella Yamama. Con ʿIkrima in vista, [[Musaylima ibn Habib|Musaylima]] si sarebbe atteso un attacco [[musulmano]] e in tal modo non sarebbe stato in condizione di lasciare la sua base. Con Musaylima così bloccato, Khālid sarebbe stato libero di affrontare le tribù degli "apostati" (''murtadd'') dell'[[Penisola araba|Arabia]] centro-occidentale senza che vi fossero interferenze provenienti dalla Yamāma. ʿIkrima avanzò col suo esercito e fissò un accampamento da qualche parte nella regione della Yamama.
 
Il luogo dell'accampamento non è noto. Da questa base di partenza ʿIkrima tenne le forze dei [[Banu Hanifa]] sotto osservazione mentre attendeva istruzioni dal califfo, e la presenza di ʿIkrima ebbe l'effetto desiderato di far rimanere Musaylima nella Yamama. Quando ʿIkrima ricevette le notizie della sconfitta di [[Tulayha]] ad opera di Khālid, cominciò a diventare impaziente di attaccare battaglia. ʿIkrima era una persona che non conosceva la paura<ref>La dimostrazione è l'impavida contrapposizione alle straripanti forze di Maometto nel 630, alla presa di Mecca. Riparato in Yemen tornò poi per convertirsi e fu perdonato dal Profeta, che ne ammirava l'indole intrepida.</ref> e un generale capace, ma gli mancava la freddezza di giudizio e la pazienza di Khalid - qualità che contraddistinguono il capace comandante da quello avventato, anche se dotato.<br />
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====Conseguenze====
A seguito della battaglia della Yamāma, ogni resistenza in Arabia terminò. Dopo la battaglia di ʿAqrabāʾ, il Califfo [[AbuAbū Bakr]] inviò [[Khalid ibn al-Walid]] a invadere l'[[Impero persiano]] [[Sasanidi|sasanide]].
 
==Note==