Teatro rinascimentale: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Lista delle commedie italiane del Rinascimento}}
Uno dei commediografi più rappresentativi del teatro rinascimentale è stato [[Niccolò Machiavelli]]; il ''segretario fiorentino'' aveva scritto una delle commedie più importanti di questo periodo, ''[[La mandragola]]'' ([[1518]]), caratterizzata da una carica espressiva e da una linfa inventiva difficilmente eguagliate in seguito, ispirata da riferimenti satirici alla realtà quotidiana dei personaggi e non più necessariamente legati ai tipi della tradizione classica.
[[File:Vittore carpaccio, Ambassadors Return to the English Court 04.jpg|thumb|[[Vittore Carpaccio]], ''Storie di Sant'Orsola'', (part.) ''[[Compagnie della calza|Compagno della Calza]]'']]
 
Il cardinale [[Bernardo Dovizi da Bibbiena]] scrisse un'unica ma interessante commedia esemplare del gusto del periodo: ''[[La Calandria]]'' ([[1513]]), la prima in assoluto (secondo il prologo attribuito a [[Baldassarre Castiglione]]) scritta in italiano che non derivasse da un precedente testo greco o latino. Fra i molti che si cimentarono in composizioni di testi teatrali si possono citare gli eruditi [[Donato Giannotti]] (''Il Vecchio Amoroso'' del [[1536]]), [[Annibal Caro]] (''[[Gli Straccioni]]'' del [[1543]]) e il nobile senese [[Alessandro Piccolomini]] (''Amor costante'' del [[1536]]).
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Nel Rinascimento anche il teatro tragico trovò un suo spazio; i rappresentanti più importanti della tragedia rinascimentale furono il conte [[Gian Giorgio Trissino]], autore di ''Sofonisba'' ([[1514]]) e [[Giambattista Giraldi Cinzio]] autore, tra le altre, della tragedia ''[[Orbecche]]'' ([[1541]]). Anche [[Torquato Tasso]] compose [[tragedie]] di carattere mitico ed epico-pastorale, genere a metà strada fra la tragedia e la commedia.<ref name="Antonucci33">{{Cita|Antonucci|p. 33}}</ref> La più rappresentativa di questo periodo, fu un dramma pastorale di sapore molto [[arcadia|arcadico]]: ''[[Il pastor fido (Guarini)|Il pastor fido]]'' ([[1590]]) di [[Giovan Battista Guarini]]. Il ''Dramma pastorale'' stesso ebbe un'origine classica in quanto ispirata alle ''[[Bucoliche]]'' di [[Virgilio]]. Anche l<nowiki>'</nowiki>''[[Aminta (Tasso)|Aminta]]'' ([[1573]]) di Torquato Tasso è considerato un capolavoro di questa tipologia pastorale, non solo per la fortuna editoriale e teatrale ottenuta, ma soprattutto per la sua notevole influenza sulla drammaturgia europea e sul melodramma [[seicentesco]]<ref name="Antonucci33"/> ma la tragedia vera d'ispirazione [[Seneca|senechiana]] del Tasso fu ''il Torrismondo'' ([[1587]]), d'ambientazione ''nordica''.
Altri frequentatori della tragedia nel Rinascimento furono [[Giovanni di Bernardo Rucellai|Giovanni Rucellai]] che scrisse le due tragedie: ''Rosmunda'' ([[1515]]) e ''Oreste'' e [[Sperone Speroni]], autore della ''[[Canace]]'' ([[1542]]). Oltre che l'eclettico [[Pietro Aretino|Aretino]] che compose una sola tragedia ''Orazia'' ([[1546]]), considerata una delle più esemplari del Rinascimento.
 
[[File:Vittore carpaccio, Ambassadors Return to the English Court 04.jpg|thumb|upright|[[Vittore Carpaccio]], ''Storie di Sant'Orsola'', (part.) mostrando un ''[[Compagnie della calza|Compagno della Calza]]'')]]
 
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