Women in prison: differenze tra le versioni

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Dagli [[anni 1970|anni settanta]], sono considerati un sottogenere della [[pornografia]], perché molto spesso l'azione si focalizza non tanto sulla vita di prigione quanto sulle [[fantasie sessuali]] delle donne stesse e dei loro guardiani.
 
Gli esempi più noti dei "women in prison films" sono probabilmente due pellicole: ''[[Ilsa, la belva delle SS]]'' (anche se sconfinava nella [[nazisploitation]]) e ''[[Femmine in gabbia]]'' di [[Jonathan Demme]]. L'attrice [[Pam Grier]] interpretò un gran numero di pellicole del genere, come ''[[Sesso in gabbia]]'' di [[Roger Corman]], ''The Big Bird Cage'', ''[[Rivelazioni di un'evasa da un carcere femminile]]'' e ''[[Donne in catene]]''.
 
Anche il [[cinema]] [[Europa|europeo]] affrontò le tematiche del genere con titoli come ''[[Penitenziario femminile per reati sessuali]]'' di [[JesusJesús Franco|Jess Franco]]. Probabilmente il più noto "women in prison film" europeo è ''[[99 donne]]'', di Franco.
 
In [[Italia]] i titoli più conosciuti sono ''[[Blade Violent - I violenti]]'', ''[[Violenza in un carcere femminile]]'', diretti da [[Bruno Mattei]] e interpretati da [[Laura Gemser]], ''[[Prigione di donne]]'', diretto da [[Brunello Rondi]] e ''[[Le evase - Storie di sesso e di violenze]]'' diretto da [[Giovanni Brusadori]] e interpretato da [[Lilli Carati]]. In seguito al declino di questo genere, in Italia si è prodotto solo un altro ''women in prison'': ''[[Anime perse]]'', diretto nel [[2006]] da Bruno Mattei.