Battaglia di Omdurman: differenze tra le versioni

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Svolgimento della battaglia e introduzione
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{{Campagnabox guerra Mahdista}}
LaNella '''battaglia di Omdurman''' ebbe luogo in [[Sudan]] nel (2 settembre [[1898]]), durante la [[guerra mahdista]], un esercito comandato dal generale britannico Sir Hebert Kitchener sconfisse l'esercito di Abdullah Al-Taashi, l'erede dell'autoproclamato Mahdi, Muhammad Ahmad. Kitchener voleva vendicarsi per la morte del generale Charles Gordon nel 1885.
 
Fu una dimostrazione della superiorità militare di un esercito altamente addestrato, equipaggiato con fucili moderni, mitragliatrici e artiglieria rispetto a una forza più che doppia. Ciò determinò il successo degli sforzi britannici per la riconquista del Sudan. Tuttavia, la sconfitta finale delle truppe del Mahdi avvenne solo nel 1899, con la battaglia di Umm Diwaykarat.
Dal [[1881]] il Sudan fu governato dai [[Derviscio|Dervisci]], musulmani che riconoscevano il [[Mahdi]] come loro capo spirituale e vero successore di [[Maometto]]. Essi inflissero gravi sconfitte a inglesi ed egiziani, loro alleati, ma nel [[1896]] il governo britannico avviò la riconquista del paese. Un corpo di spedizione anglo-egiziano comandato da [[Horatio Herbert Kitchener, I conte Kitchener|Lord Kitchener]] avanzò per terra e lungo il [[Nilo]] verso [[Omdurman]], la capitale dei Mahdisti (oggi sobborgo di [[Khartum]]). In settembre il corpo di spedizione - formato da truppe appiedate, da due ali di cavalleria e cammellati e a monte e a valle del Nilo, e da due flottiglie di cannoniere a vapore - si schierò sulla riva opposta del Nilo, rispetto a Khartoum .
 
Omdurman oggi è una periferia di Khartoum nel Sudan centrale, con una popolazione di circa 1.5 milioni di abitanti. Il villaggio di Omdurman fu scelto nel 1884 come base operativa dal Mahdi. Dopo la sua morte nel 1885, successivamente al riuscito assedio di Khartoum, il suo successore (Khalifa) Abdullah la elesse a propria capitale.
Il 2 settembre il [[Abd Allah al-Ta'aysh|Khalifa]], successore del ''Mahdi'', contrattaccò con 50 000 Dervisci armati di lance, spade e pochi fucili; i britannici si trincerarono dietro uno "zeriba" (un recinto protettivo fatto con materiale di recupero, compresi cespugli spinosi), i Mahadisti furono falciati dai cannoni campali e navali e dalle nuove mitragliatrici Maxim, capaci di sparare 500 colpi al minuto. Dopo aver respinto numerosi attacchi dei Dervisci, Kitchener, ritenendo di aver ormai battuto il Khalifa e temendo che i mahadisti sopravvissuti potessero rifugiarsi fra le casupole di Omdurman da dove sarebbe stato molto logorante sloggiarli, ordinò al grosso del corpo di spedizione di uscire allo scoperto e di inseguire i fuggitivi nella piana. Una intatta forza, però, di circa 15.000 Mahadisti era nascosta dietro Surgham Hill e attaccò improvvisamente la colonna britannica difesa in retroguardia da Hector Macdonad, con i suoi sudanesi. Kitchener non si accorse della mossa del nemico e continuò ad avanzare ignaro verso l'abitato di Omdurman. Macdonald, distanziato di un miglio, fu solo a difendere il grosso delle truppe britanniche, ma riuscì comunque a respingere gli attaccanti, che erano in numero soverchiante: quando cessò il fuoco, ai suoi sudanesi non rimanevano più di due cartucce per soldato e Macdonald passò alla storia con il soprannome di "Fighting Mac". Il Khalifa, con pochi dei suoi, riuscì a fuggire.
 
Dal [[1881]] il Sudan fu governato dai [[Derviscio|Dervisci]], musulmani che riconoscevano il [[Mahdi]] come loro capo spirituale e vero successore di [[Maometto]]. Essi inflissero gravi sconfitte a inglesi ed egiziani, loro alleati, ma nel [[1896]] il governo britannico avviò la riconquista del paese. Un corpo di spedizione anglo-egiziano comandato da [[Horatio Herbert Kitchener, I conte Kitchener|Lord Kitchener]] avanzò per terra e lungo il [[Nilo]] verso [[Omdurman]], la capitale dei Mahdisti (oggi sobborgo di [[Khartum]]). In settembre il corpo di spedizione - formato da truppe appiedate, da due ali di cavalleria e cammellati e a monte e a valle del Nilo, e da due flottiglie di cannoniere a vapore - si schierò sulla riva opposta del Nilo, rispetto a Khartoum .
Il Sudan verrà in seguito rioccupato entro il 1900 e resterà britannico sino al [[1956]]. Alla battaglia prese parte in una delle ultime cariche di cavalleria anche il futuro [[primi ministri del Regno Unito|primo ministro britannico]] [[Winston Churchill]]. <ref>[http://www.nytimes.com/2014/08/17/books/review/churchill-and-empire-by-lawrence-james.html?_r=0 Imperial Son ‘Churchill and Empire,' by Lawrence James ]</ref>
 
== Svolgimento della battaglia ==
La battaglia ebbe luogo a Kerreri, 11 chilometri a nord di Omdurman. Kitchener comandava un esercito di 8000 soldati regolari britannici e un esercito misto, composto da 17.000 truppe egiziane e del Sudan. Posizionò il suo esercito in una formazione ad arco intorno al villaggio di Egeiga, vicino alla riva del Nilo, dove dodici cannoniere aspettavano come supporto, affacciate su vaste pianure sulla destra e sulla sinistra. I reparti di cavalleria britannica e egiziana erano schierati su entrambi i fianchi.
 
I seguaci di Abdullah, che tra loro si chiamavano Ansar, e che i britannici conoscevano come Dervisci, erano circa 50.000, includendo circa 3.000 uomini a cavallo. Erano divisi in cinque gruppi. Un esercito di 8.000 uomini sotto il comando di Osman Azrak era posizionato direttamente di fronte ai britannici, lungo un largo arco di 1,6 chilometri su una cresta che portava fino alla pianura: inizialmente gli altri eserciti Mahdisti erano nascosti all'esercito britannico. Abdullah Al-Taashi e 17.000 uomini erano nascosti dietro le colline di Surgham, a nord e dietro l'esercito di Osman Azrak, con altri 20.000 uomini posizionati a nord-ovest, vicino al fronte dietro le Colline di Kerreri, comandati da Ali-Wad-Helu e Sheikh Ed-Din. Un ultimo esercito di 8.000 uomini era raccolto sul declivio della collina a destra dell'esercito di Azrak.
 
La battaglia iniziò il mattino presto, intorno alle 6. Dopo le schermaglie del giorno precedente, gli 8.000 uomini sotto il comando di Osman Azrak avanzarono dritti verso i britannici che li aspettavano, seguiti da circa 8.000 uomini fra quelli in attesa a nord-ovest, un esercito armato di lance e fucili. Le 52 mitragliatrici a fuoco rapido degli inglesi aprirono il fuoco quando i nemici si trovavano a poco meno di 3.000 metri di distanza, causando pesanti perdite all'esercito Mahdista, prima ancora che arrivassero entro la portata dei fucili dei soldati. L'attacco frontale finì velocemente, con 4.000 morti Mahdisti; nessuno degli attaccanti si avvicinò a meno di 50 metri dalle trincee britanniche. Un tentativo di aggiramento sulla destra degli Ansar fu controllato, i combattimenti sanguinosi sul fianco opposto dispersero l'esercito Mahdista che era lì.
 
Kitchener era ansioso di occupare Omdurman prima che le forze Mahdiste potessero ritirarvisi. Kitchener fece avanzare il suo esercito nella città, organizzandolo in colonne separate per l'attacco. Il reggimento di cavalleria leggera britannico, il 21° Lanceri, fu mandato avanti per ripulire la pianura di Omdurman. Non ebbero vita facile: il reggimento, forte di 400 uomini, attaccò ciò che pensava essere solo qualche centinaio di musulmani, ma li aspettava invece un reparto di fanteria di 2.500 uomini nascosto dietro di loro in una depressione. Dopo un feroce scontro, i Lanceri li respinsero (ottenendo così tre Victoria Cross per aver aiutato a soccorrere i compagni feriti). Uno dei partecipanti a questo scontro era il tenente Winston Churchill. Tuttavia l'avanzata britannica permise al Califfo di riorganizzare le sue forze. Aveva ancora 30.000 uomini sul campo di battaglia e diresse la sua riserva principale per attaccare dal lato ovest mentre ordinava alle truppe posizionate a nord-ovest ad attaccare contemporaneamente sulle Colline di Kerreri.
 
Le forze di Kitchener fecero una conversione a sinistraper scaglioni per raggiungere la cima del Surgham e per dirigersi poi verso sud. Per proteggere la retroguardia, una brigata di 3.000 uomini, principalmente Sudanesi, comandata da Hector MacDonald, rinforzata con mitragliatrici Maxim e artiglieria, raggiunse l'esercito principale a poco più di 1.000 metri. Curiosamente, le risorse e i feriti attorno a Egeiga furono lasciati quasi indifesi.
 
MacDonald fu avvertito della presenza di circa 15.000 truppe nemiche in movimento verso di lui da ovest, dietro il Surgham. Egli schierò nella nuova direzione le sue forze e le preparò alla carica nemica. La fanteria Mahdista attaccò con una formazione a mezzaluna, la Brigata Egizia di Lewis riuscì a gestirne una, ma MacDonald fu obbligato a rischierare i propri battaglioni. La brigata sviluppò un fuoco estremamente intenso. Kitchener, ora consapevole del problema, "cominciò a lanciareall'attaccò le sue brigate come se fossero compagnie". La brigata di MacDonald ricevette presto rinforzi sui fianchi e altre mitragliatrici Maxim; le forze Mahdiste vennero così respinte. Alla fine ruppero le linee, fuggirono o morirono dov'erano. Le forze Mahdiste a nord si raggrupparono troppo tardi ed entrarono in azione solo dopo che le forze nella valle centrale si furono ritirate nel caos. Pressarono pesantemente le brigate Sudanesi di MacDonald, ma la brigata di Wauchope, con il Reggimento Lincolnshire, fu raggruppata velocemente e, con intense raffiche, respinsero l'avanzata nemica. Un'ultima disperata carica della cavalleria, formata da circa 500 cavalieri, venne completamente annientata. La marcia su Omdurman fu ripresa alle ore 11:30 circa.
 
Il Sudan verrà in seguito rioccupato entro il 1900 e resterà britannico sino al [[1956]]. Alla battaglia prese parte in una delle ultime cariche di cavalleria anche il futuro [[primi ministri del Regno Unito|primo ministro britannico]] [[Winston Churchill]]. <ref>[http://www.nytimes.com/2014/08/17/books/review/churchill-and-empire-by-lawrence-james.html?_r=0 Imperial Son ‘Churchill and Empire,' by Lawrence James ]</ref>
 
== Forze sul campo ==