Spedale degli Innocenti: differenze tra le versioni
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L’idea di realizzare un Museo agli Innocenti nasce nel 1853 quando viene decisa la più cospicua dismissione di beni artistici nella storia dell’istituzione. Dopo quattro secoli di governo nel corso dei quali erano state raccolte centinaia di opere d’arte, il commissario Carlo Michelagnoli, nell’ambito di un piano di risanamento economico, si pone per la prima volta il problema della gestione di questo patrimonio. L’approccio pragmatico del commissario favorì la vendita delle opere considerate meno importanti che finirono così nelle mani di collezionisti e in prestigiose collezioni europee come quella del Victoria and Albert Museum di Londra. Nel 1890 viene documentata l'apertura del museo in tre sale al pianterreno nell'area dell'odierno Cortile delle donne. Il primo allestimento esponeva le sessantasette opere ritenute più prestigiose. Negli anni successivi il museo è stato ampliato ospitando altre opere come l
Un processo di crescita che comportò anche l'esposizione di manufatti legati alla storia dell'istituzione, tra cui materiali recenti come l'album fotografico realizzato dallo
A più di quarant'anni dall'intervento di Guido Morozzi il nuovo Museo degli Innocenti nasce per ricomporre il dualismo tra arte e storia. Il museo, inaugurato il 24 giugno del 2016, propone tre percorsi tematici di visita (storia, architettura, arte) che cercano di ricostruire una narrazione unitaria capace di fare scoprire al visitatore la complessità del patrimonio degli Innocenti.
Tra le opere più importanti troviamo la Madonna con Bambino e angelo di
La terracotta invetriata invenzione di
Su commissione del mercante Bartolomeo Lenzi,
Il Museo conserva altre opere come una Madonna in trono con Bambino e Santi di
Importante testimonianza della vita all'interno dell'Istituto sono i segni di riconoscimento dei bambini: centoquaranta piccoli oggetti tra medagliette spezzate, chicchi di rosari, bottoni, pezzetti di stoffa, vetro colorato, rievocano la consuetudine da parte dei genitori di lasciare tra le fasce del proprio neonato destinato all'abbandono alcuni elementi che avrebbero permesso ai genitori di individuare e quindi riconoscere il proprio bambino a distanza di anni dall'abbandono.
La storia degli Innocenti viene inoltre ricordata anche nell'affresco di
Image:Luca della robbia, madonna col bambino che mostra un cartiglio, 1446-1449, 02.JPG|Luca della Robbia, ''Madonna col Bambino che mostra un cartiglio'', 1446-1449
Image:Domenico di michelino, madonna degli innocenti, 1440.JPG|Domenico di Michelino, ''Madonna degli Innocenti''
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