Angioplastica coronarica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v1.6)
Recupero di 2 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v1.6.2)
Riga 31:
== Indicazioni ==
L'angioplastica coronarica può essere effettuata nella fase acuta di una sindrome coronarica ([[angina instabile]], [[NSTEMI]], [[STEMI]]) per ricanalizzare l'arteria coronarica responsabile della sindrome stessa o, in alternativa, in un paziente con angina stabile (angina che presenta solo in condizioni di stress) che presenta un restringimento coronarico significativo.
Secondo le linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) pubblicate a novembre 2008, l'[[angioplastica]] coronarica, rappresenta la tecnica d'eccellenza in caso di [[infarto miocardico]] in cui il tracciato elettrocardiografico mostri un sopraslivellamento del [[tratto ST]]<ref>[http://www.escardio.org/guidelines-surveys/esc-guidelines/GuidelinesDocuments/guidelines-AMI-FT.pdf The Task Force on the management of ST-segment elevation acute myocardial infarction of the European Society of Cardiology. Management of acute myocardial infarction in patients presenting with persistent ST-segment elevation. ESC Guidelines. European Heart Journal (2008) 29, 2909–2945.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110316221615/http://www.escardio.org/guidelines-surveys/esc-guidelines/GuidelinesDocuments/guidelines-AMI-FT.pdf |data=16 marzo 2011 }}</ref>.
Le condizioni che rendono preferibile tale tecnica, rispetto alla riperfusione farmacologica, sono:
* Esordio della sintomatologia da meno di 12 ore
Riga 37:
* Infarto anteriore esteso con segni di compromissione emodinamica (shock);
* Controindicazione alla [[fibrinolisi]] sistemica (farmacologica)
Nei casi di sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento del [[tratto ST]], invece, l'angioplastica coronarica non necessita generalmente dei tempi rapidi della sindrome coronarica acuta con sopraslivellamento del [[tratto ST]], ma viene effettuata entro le 72 ore dall'esordio dei sintomi<ref>[http://www.escardio.org/guidelines-surveys/esc-guidelines/GuidelinesDocuments/guidelines-NSTE-ACS-FT.pdf The Task Force for the Diagnosis and Treatment of Non-ST-Segment Elevation Acute Coronary Syndromes of the European Society of Cardiology. Guidelines for the diagnosis and treatment of non-ST-segment elevation acute coronary syndromes. European Heart Journal (2007) 28, 1598–1660] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111012102536/http://www.escardio.org/guidelines-surveys/esc-guidelines/GuidelinesDocuments/guidelines-NSTE-ACS-FT.pdf |data=12 ottobre 2011 }}</ref>.
Infine, nei pazienti con ischemia miocardica documentata da test provocativi (ECG da sforzo, ecostress farmacologico, tomoscintigrafia miocardica), l'angioplastica viene effettuata, in elezione, nei casi in cui sussista una stenosi coronarica emodinamicamente significativa (> 70%).