Abate commendatario: differenze tra le versioni

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==Storia==
Fin dai tempi di [[papa]] [[Gregorio Magno]] ([[590]]-[[604]]) le abbazie vacanti venivano affidate ''in commendam'' ai [[vescovo|vescovi]] che erano stati scacciati dalle loro sedi dalle [[invasioni barbariche]]. La pratica cominciò ad essere seriamente abusata nell'VIII secolo, quando i [[monarca|re]] [[anglosassoni]] e [[franchi]] pretesero il diritto di nominare [[Abate|abati]] ''in commendam'' per i [[convento|conventi]] occupati da comunità religiose. Spesso questi abati ''in commendam'' erano laici, [[vassallo|vassalli]] dei re o altri che venivano autorizzati ad incamerare i redditi e gestire gli affari temporali dei conventi come ricompensa per i servizi militari resi. Gli abusi raggiunsero il culmine, a [[Roma]] e in [[Italia]], durante il periodo di influenza di [[Marozia]] (circa [[892]] - [[955]]), in [[Germania]] durante il regno di [[Enrico IV del Sacro Romano Impero|Enrico IV]], in [[Francia]] durante il regno di [[Filippo I di Francia|Filippo I]], in [[Inghilterra]] sotto [[Guglielmo il Conquistatore]], [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo il rosso]], [[Enrico I d'Inghilterra|Enrico I]] ed [[Enrico II d'Inghilterra|Enrico II]]. Spesso furono nominate abate ''in commendam'' le persone più indegne, e, in molti casi, questi personaggi portarono i monasteri alla rovina materiale e spirituale. Quando, però, nel [[1122]] la [[lotta per le investiture]] si risolse in favore della [[Chiesa]], la nomina dei laici ad abate ''in commendam'' fu abolita. Gli abusi aumentarono nuovamente durante la [[cattività avignonese]] ([[1309]]-[[1377]]), specialmente durante il [[Scisma d'Occidente|grande scisma]] ([[1378]]-[[1417]]), quando i [[Papa|papi]], e gli [[antipapa|antipapi]], concessero numerose abbazie ''in commendam'' per aumentare il numero dei loro sostenitori.
 
Già dalll'VIII secolo i papi, attraverso i [[concilio|concili]] fecero vari tentativi per regolare le nomine di abati ''in commendam''. Tuttavia gli abusi continuarono. [[Bonifacio VIII]] ([[1294]]-[[1303]]) decretò che un beneficio collegato con la cura delle [[anima|anime]] dovrebbe essere accordato ''in commendam'' solamente in caso di grande necessità o quando ci sia un evidente vantaggio per la Chiesa, ma mai per più di sei mesi. [[Clemente V]] ([[1305]]-[[1314]]) revocò addirittura i benefici ''in commendam'' che aveva accordato in precedenza. Il [[Concilio di Trento]] stabilì che i conventi vacanti avrebbero dovuto essere concessi solamente a regolari pii e virtuosi, e che la casa madre o il convento principale di un [[ordine religioso]] e le [[Abbazia|abbazie]] e priorie fondate da quel momento in poi non potessero più essere concesse ''in commendam''. La [[bolla pontificia]] ''Superna'' di [[Gregorio XIII]], e la Costituzione ''Pastoralis'' di [[Innocenzo X]] diminuirono di molto gli abusi, ma non li abolirono del tutto. Essi continuarono, specialmente in Francia, a tutto detrimento dei conventi. Finalmente, però, la [[Rivoluzione francese]] e la generale [[secolarizzazione]] dei conventi all'inizio del XVIII secolo eliminarono gli abusi. Da questa data gli abati ''in commendam'' cominciarono a diventare molto rari, e gli abusi precedenti vennero eliminati da regolamenti ''ad hoc''. Tra i [[Cardinale|cardinali]] esistono ancora degli abati ''in commendam''. Lo stesso [[Pio X]] lo era del convento [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] di [[Subiaco]], vicino Roma.