Bella ciao: differenze tra le versioni

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== Origine ==
''Bella ciao'' è una [[Musica tradizionale|canzone folkloristica]] cantata dai simpatizzanti del [[Resistenza italiana|movimento partigiano italiano]] durante e dopo la [[seconda guerra mondiale]], che combattevano contro le truppe [[Fascismo|fasciste]] e [[Nazionalsocialismo|naziste]]. Dopo la [[Anniversario della liberazione d'Italia|Liberazione]] la versione partigiana di ''Bella ciao'' venne poi cantata e tradotta e diffusa in tutto il mondo grazie alle numerose delegazioni partecipanti al Primo festival mondiale della gioventù democratica che si tenne a [[Praga]] nell'estate 1947, dove andarono giovani partigiani emiliani che parteciparono alla rassegna canora “Canzoni Mondiali per la Gioventù e per la Pace”, dove inventarono il tipico ritmico battimano. Anche gli storici della canzone italiana [[Antonio Virgilio Savona]] e [[Michele Straniero]] hanno affermato che ''Bella Ciao'' fu poco cantata durante la guerra partigiana, e venne diffusa nell'[[Secondo dopoguerra in Italia|immediato dopoguerra]].<ref>A. Virgilio Savona - Michele L. Straniero: Canti della Resistenza italiana, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985</ref><ref>[http://www.euterpevenezia.it/attivita/rivista/VeneziaMusica_34_34-40_laltramusica.pdf G. Bertelli, Bella ciao: una battaglia!, VeneziaMusica e dintorni, n. 34/2010.]</ref> E ancora oggi è cantata in tutto il mondo. La musica, di autore sconosciuto, è stata fatta risalire, in anni passati, a diverse melodie popolari.
 
Si è ipotizzato il legame con un canto delle [[mondina|mondine]] padane. Si è trattato, tuttavia, di un errore, come definitivamente dimostrato da [[Cesare Bermani]]<ref>C. Bermani, Guerra guerra ai palazzi e alle chiese. saggi sul canto sociale, Odradek, 2003</ref>: la Bella ciao delle mondine era stata composta dopo la guerra dal mondino Vasco Scansani di Gualtieri, mentre la Bella ciao partigiana riprendeva nella parte testuale la struttura del canto ''Fior di tomba'', mentre sia musicalmente che nella struttura dell'iterazione (il "ciao" ripetuto) derivava da un canto infantile diffuso in tutto il nord, ''La me nòna l'è vecchierella'' (già rilevato da [[Roberto Leydi]]). Un'altra possibile influenza può essere stata quella di una ballata [[Francia|francese]] del [[XVI secolo|Cinquecento]], che seppur mutata leggermente ad ogni passaggio geografico, sarebbe stata assorbita dapprima nella tradizione [[piemonte]]se con il titolo di ''La daré d'côla môntagna'', poi in quella [[trentina]] con il titolo di ''Il fiore di Teresina'', poi in quella [[Veneto|veneta]] con il titolo ''Stamattina mi sono alzata'', successivamente nei canti delle mondariso e infine in quelli dei partigiani.<ref name ="CI">Virgilio Savona e Michele Straniero, ''Canzoni italiane'', Fabbri Editori, 1994, Vol.I, pag.179</ref>