Stato federale: differenze tra le versioni
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Questo sogno che nasceva dal patrimonio della resistenza al Nazi-Fascismo, diretto a contrastare e a sconfiggere il disegno di un impero razziale mondiale, ha trovato molti ostacoli nella sua strada, per progredire sia nella fine del XX secolo sia nei primi anni del XXI secolo. Dall'altra parte il moltiplicarsi delle organizzazioni funzionali, oggi trasformate in agenzie dell'ONU, non ha risolto questo problema.
A questo salto di qualità dell'[[economia internazionale]] si sono opposte anche delle voci critiche che, non rifiutando questo nuovo stato di cose, mirano però a far riflettere la Comunità internazionale sulla diseguaglianza che vi è posta alla base<ref>Tra gli altri [[Joseph Stigliz]].</ref>. Oggi la Comunità internazionale ha diverse istituzioni nate dagli accordi post-bellici della [[Conferenza di Bretton Woods]]: la [[Banca Mondiale]] (BM) (1945), il [[Fondo Monetario Internazionale]] (FMI) (1946) oggi la OMC (1994) per citare le più importanti, anche queste stesse agenzie specializzate dell'ONU. Tutto questo proliferare di organizzazioni economiche non ha però ancora permesso la costruzione di una ''moneta mondiale''. Nonostante la proposta della Cina del 2010, la Comunità internazionale si basa solo per alcune transazioni sul [[diritti speciali di prelievo]] (media ponderata delle monete più forti del mondo) la quale penalizza inevitabilmente le monete dei paesi in via di sviluppo e rende più onerosi i prestiti che queste istituzioni economiche mondiali concedono a questi stessi paesi. Si deve a [[Muhamad Yunus]] la formulazione della teoria economica, in forma più ampia di quella che oggi persegue il profitto come obbiettivo fondamentale della attività economica raggiunto nel tempo più breve possibile. Secondo Yunus, se si allarga la concezione teorica dell'economia - includendovi anche le attività che tendono a sviluppare la cooperazione e la solidarietà riportando quale rientro solo il capitale esposto - l'economia del futuro riuscirà al uscire dal ciclo che tende a schiacciare le economie deboli e quelle dei paesi sottosviluppati permettendo a loro di imboccare una linea di crescita e di sviluppo.
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