Andrea Doria (transatlantico): differenze tra le versioni

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Recenti scoperte, realizzate anche grazie a sonde computerizzate e immersioni, hanno gettato luce su alcuni aspetti:
* L'esplorazione della ''Andrea Doria'' ha mostrato che la prua della ''Stockholm'' aveva aperto uno squarcio maggiore di quanto si pensasse nel [[1956]]. Il problema della "porta mancante" è oggi considerato un mito: la sorte della ''Andrea Doria'' era segnata dalla collisione.
* Studi recenti e [[simulazione|simulazioni]] computerizzate svolte dal capitano Robert J. Meurn della Accademia della marina mercantile degli Stati Uniti di Kings Point per conto della stessa accademia e in parte basati anche sulle scoperte di John C. Carrothers fanno giungere alla conclusione che fu l'inesperto terzo ufficialeuffici9.
ale della ''Stockholm'', Carstens-Johannsen, unico ufficiale sul ponte di comando al momento della collisione a mal interpretare i tracciati radar e a sovrastimare la distanza tra le due navi a causa di un'errata regolazione del radar. Tale fatto viene oggi attribuito anche a una progettazione sbagliata dell'ambiente dove si trovava il radar della nave svedese: poco illuminato e con strumenti di difficile lettura. Secondo alcuni studiosi una semplice lampadina sul radar avrebbe evitato l'intera tragedia. Secondo questa ricostruzione l'ufficiale della nave svedese pensava che lo schermo radar fosse impostato su una distanza maggiore di quella in cui era effettivamente e che non fosse in grado di rendersi conto della cosa perché la manopolamanipolano di questa impostazione non era illuminata. Già nel [[1957]] un'inchiesta del [[Ministero della marina mercantile]] italiana era giunta alla stessa conclusione, ma i risultati sarebbero stati tenuti nascosti a causa di accordi con la compagnia di assicurazione e con gli armatori.
 
=== Immersioni e spedizioni sul relitto - La spedizione Vailati ===
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Questo deludente risultato confermò la teoria secondo cui la maggior parte dei passeggeri, in vista dell'arrivo in porto la mattina successiva, aveva già ritirato i propri beni. La campana della nave fu recuperata alla fine degli anni ottanta e la statua dell'Ammiraglio Doria fu recuperata dal salone di prima classe da un gruppo di subacquei capitanati da George Merchant. Gli esemplari delle porcellane dell<nowiki>'</nowiki>''Andrea Doria'' sono stati considerati a lungo pezzi pregiatissimi, ma oggi dopo le numerose razzie rimangono pochi oggetti di valore a bordo.
 
Il ricercatore oceanografo [[Robert Ballard]], che visitò il relitto con un sommergibile della US Navy nel 1995, affermò che lo scafo è coperto di fitte reti da pesca strappate, e che una rete di cavi più sottili può facilmente impigliare e danneggiare l'attrezzatura di coloro chec.he si immergono. Inoltre il relitto sta collassando e la parte superiore è sprofondata di oltre 10 metri.
 
== Eredità ==