Comunità internazionale: differenze tra le versioni

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==== Il piano dei dati materiali ====
 
Su questo piano vengono collocati due tipi di dati: quelli ''geografici'' e quelli ''socio-culturali''. I dati geografici sono stati per lungo tempo considerati superflui. Alcuni studiosi pensavano che la loro influenza fosse limitata e marginale. Poi di fronte a fatti eclatanti come la sconfitta dell'esercito napoleonico in Russia nell'inverno del 1812 e quella di Hitler nell'inverno del 1943 si pensò che questo assunto era sbagliato. I dati territoriali (conformazione del terreno, sviluppo della rete fluviale, presenza o meno di montagne, del mare, esistenza di strade e di città, esistenza di risorse utili allo sviluppo energetico e economico, temperature e clima diverso da quello temperato) sono tutti dati che influiscono sulla comunità umana che vive su quel territorio e di cui se ne deve tenere conto. Per evidenziare l'impatto che questi fatti naturali hanno sulla storia si devono ricordare alcuni fatti conosciuti da pochi che provano questo assunto. Il primo riguarda la coltivazione della ''[[Hevea brasiliensis]]'' volgarmente chiamato l’''Albero della gomma''. Poco prima del 1875, questa pianta scoperta in Brasile pochi decenni prima, fu portata dagli Inglesi in India, Ceylon e Singapore: in pochi anni la Malesia, allora colonia britannica, divenne il primo produttore del lattice di questa pianta che andò a costituire la materia prima necessaria per costruire le camere d'aria e i copertoni delle ruote di ogni veicolo a motore. In momenti successivi divenne anche materia prima per tutti gli altri prodotti in gomma di uso quotidiano.
 
A quel tempo non erano ancora stati progettati e costruiti gli elastrometi e i polimeri derivati alla lavorazione del petrolio che dopo la seconda guerra mondiale divennero la materia prima per la produzione delle gomme. Essendo la Malesia il primo produttore, divenne il principale obbiettivo di conquista assieme alla Indonesia, allora colonia olandese, produttrice di petrolio, dell'Impero del Giappone. Coevo al 7 dicembre 1941, il giorno in cui il Giappone attaccò [[Pearl Harbor]], si intensificò una operazione aereo-navale che condusse il pochi mesi alla conquista di tutta la Indocina, la Malesia e l'Indonesia con la sconfitta delle forze presenti di Francia (quelle non ai comandi del governo di Petain), Olanda e Inghilterra. Queste ultime erano in prevalenza truppe indiane di stanza in Malesia. La perdita della materia prima per fare le gomme colpì terribilmente le forze alleate. Fu a questo punto che, oltre alla realizzazione della gomma sintetica attraverso la nuova ''vucanizzazione'' i geografi e i botanici suggerirono di incrementare le piantagioni di alberi della gomma del Brasile. L'accordo militare della metà del 1942 tra Brasile e Stati Uniti mise fine ai tentennamenti di quello Stato e favorì il disegno di una alleanza militare strategica Stati Uniti-Brasile che andò ad includere anche queste piantagioni. Di una cosa i botanici non si erano accorti: in Malesia le piogge giornaliere, che dilavano gli alberi della gomma, avvengono alle prime luci dell'alba per circa un paio d'ore.
 
Nello ore successive le piante si asciugano ed il lattice che è raccolto in barattolini appesi al tronco, è privo di acqua e può essere lavorato senza operazioni preliminari di disidratazione. In Brasile avviene invece che la pioggia si manifesta, per ragioni climatiche proprie della sua giungla, nel centro della giornata prima di mezzogiorno. Il lattice veniva raccolto, come ancora oggi avviene, mescolato con l'acqua piovana nei vari barattolini che vengono appesi al tronco. Questo volle dire, allora, che il lattice per essere utilizzato doveva essere sottoposto ad un costoso e lungo processo di disidratazione. Per questo i comandi alleati decisero di modificare la loro strategia e incominciare una campagna di riconquista della Malesia e delle isole dell'Indonesia collegata ad un preciso disegno di accerchiamento del Giappone nelle sue isole. Questa fu la ragione del cambio di strategia nella guerra del Pacifico dal 1942 al 1945.
 
Partendo dalla Birmania ancora in mani Britanniche si sviluppò la campagna diretta a rendere nuovamente le forze alleate autosufficienti nell'approvvigionamento del lattice con cui costruire le gomme di tutti i mezzi militari alleati anche se le industrie chimiche statunitensi proprio in quel periodo riuscirono a produrre i primi copertoni da trazione unendo gli elastrometi di ''para'' con i polimeri di origine dal petrolio. Questo prova, in quale modo la necessità di materie prime per sopravvivere possa incidere e cambiare una linea strategica di guerra ed imporre immani sacrifici a dei popoli che invece se avessero trovato la soluzione in Brasile avrebbe avuto un andamento diverso e sicuramente meno luttuoso. Bisogna ricordare che sino alla pace del 1945 fu sempre necessario combattere i Giapponesi, i cui focolai di resistenza non furono mai sconfitti in modo definitivo, anche se l'esercito regolare era stato costretto a ritirarsi da quelle terre. Alcuni anni, dopo la pace, venivano ancora identificati soldati giapponesi che soli nella giungla credevano ancora di essere in guerra e questo era un pericolo per la ripresa delle attività produttive di quelle regioni.
 
Un altro esempio importante è quello dovuto alla ''azione dell' uomo'' che modifica la natura dei luoghi e produce una trasformazione dell'ambiente sicuramente molto più negativa di quella preesistente: ne è un esempio il progetto della Banca Mondiale sul risanamento del [[mare di Aral]], la cui vicenda nell'ultimo secolo prova molto bene i limiti della azione umana sul territorio e sui risultati sicuramente diversi e opposti a quelli che i primi realizzatori volevano raggiungere. I problemi economici di oggi, l'innalzamento della temperatura di base del pianeta sono ancora una prova di quanto l'attività umana possa trasformare distruggendo il fragile equilibrio che la storia della terra ha costruito. Si affida, quindi alla ''Geografia'' la raccolta sistematica di questi dati per una corretta descrizione del territorio e della comunità umana che vi è insediata al fine di poterla studiare in modo corretto.
 
I dati socio-culturali che vengono raccolti e collocati su questo piano sono stati identificati dallo sviluppo delle ''scienze dell' uomo'' della seconda metà del XX secolo. La comunità umana è praticamente identica dal punto di vista antropologico-fisico su tutta la faccia della terra. Questo dato contestato prima del '900 per mancanza di prove scientifiche a favore, oggi si basa su pochi ma rilevanti dati: un ''[[Adapidae|Adapide]]'' di 47 milioni di anni scoperto nella Cava di Messel (Germania) prova che c' è stata una evoluzione che ha portato questi animali verso gli Ominidi e da questi ai Primati, ramo degli esseri a cui noi apparteniamo. Con la scoperta di [[Lucy (australopiteco)|Lucy]] lo scheletro della [[Rift Valley]] (Africa) che è datato di 3,2 milioni di anni abbiamo la prova che l'evoluzione dell'uomo è culminata con l’''uomo sapiens'' la cui biologia e antropologia fisica è uguale per tutto il pianeta esclusi piccoli caratteri secondari. La decodificazione del [[DNA]] (anno 2000) ha permesso di capire che la vita sul nostro pianeta ha la stessa origine. Le forme diverse con cui si manifesta non escludono questa matrice unitaria. Le varie sequenze del genoma umano hanno permesso di comprendere meglio il funzionamento del corpo umano e delle sue fragilità nella natura in cui è inserito. La medicina, da tutto questo, ha ricavato e sviluppato diagnosi e cure valide per tutto il ''genere umano'' che, per la loro stessa natura, sono lo strumento più utile per combattere le epidemie e le pandemie che tuttora colpiscono il nostro pianeta.