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==== Il piano dei dati materiali ====
 
Su questo piano vengono collocati due tipi di dati: quelli ''geografici'' e quelli ''socio-culturali''. I dati geografici sono stati per lungo tempo considerati superflui. Alcuni studiosi pensavano che la loro influenza fosse limitata e marginale. Poi di fronte a fatti eclatanti come la sconfitta dell'esercito napoleonico in Russia nell'inverno del 1812 e quella di Hitler nell'inverno del 1943 si pensò che questo assunto era sbagliato. I dati territoriali (conformazione del terreno, sviluppo della rete fluviale, presenza o meno di montagne, del mare, esistenza di strade e di città, esistenza di risorse utili allo sviluppo energetico e economico, temperature e clima diverso da quello temperato) sono tutti dati che influiscono sulla comunità umana che vive su quel territorio e di cui se ne deve tenere conto. Un esempio importante è quello dovuto alla ''azione dell' uomo'' che modifica la natura dei luoghi e produce una trasformazione dell'ambiente sicuramente molto più negativa di quella preesistente: ne è un esempio il progetto della Banca Mondiale sul risanamento del [[mare di Aral]], la cui vicenda nell'ultimo secolo prova molto bene i limiti della azione umana sul territorio e sui risultati sicuramente diversi e opposti a quelli che i primi realizzatori volevano raggiungere. I problemi economici di oggi, l'innalzamento della temperatura di base del pianeta sono ancora una prova di quanto l'attività umana possa trasformare distruggendo il fragile equilibrio che la storia della terra ha costruito. Si affida, quindi alla ''Geografia'' la raccolta sistematica di questi dati per una corretta descrizione del territorio e della comunità umana che vi è insediata al fine di poterla studiare in modo corretto.
 
I dati socio-culturali che vengono raccolti e collocati su questo piano sono stati identificati dallo sviluppo delle ''scienze dell' uomo'' della seconda metà del XX secolo. La comunità umana è praticamente identica dal punto di vista antropologico-fisico su tutta la faccia della terra. Questo dato contestato prima del '900 per mancanza di prove scientifiche a favore, oggi si basa su pochi ma rilevanti dati: un ''[[Adapidae|Adapide]]'' di 47 milioni di anni scoperto nella Cava di Messel (Germania) prova che c' è stata una evoluzione che ha portato questi animali verso gli Ominidi e da questi ai Primati, ramo degli esseri a cui noi apparteniamo. Con la scoperta di [[Lucy (australopiteco)|Lucy]] lo scheletro della [[Rift Valley]] (Africa) che è datato di 3,2 milioni di anni abbiamo la prova che l'evoluzione dell'uomo è culminata con l’''uomo sapiens'' la cui biologia e antropologia fisica è uguale per tutto il pianeta esclusi piccoli caratteri secondari. La decodificazione del [[DNA]] (anno 2000) ha permesso di capire che la vita sul nostro pianeta ha la stessa origine. Le forme diverse con cui si manifesta non escludono questa matrice unitaria. Le varie sequenze del genoma umano hanno permesso di comprendere meglio il funzionamento del corpo umano e delle sue fragilità nella natura in cui è inserito. La medicina, da tutto questo, ha ricavato e sviluppato diagnosi e cure valide per tutto il ''genere umano'' che, per la loro stessa natura, sono lo strumento più utile per combattere le epidemie e le pandemie che tuttora colpiscono il nostro pianeta.
 
Se ci soffermiamo, poi, sui rapporti che l'opera dell'uomo genera sul territorio, in quello che oggi si chiama l’''ambiente'', ci ha fa scoprire quali trasformazioni sono dovute alla sua attività. Diverse di queste, se non guidate da un occhio attento a preservare le qualità di questo, può produrre gravi danni e talvolta irreversibili. A tutti è noto lo sviluppo economico e industriale della [[Cina]] di questi ultimi anni, egualmente fa notizia ogni anno, nei primi mesi, quando la temperatura e l'umidità sono più presenti sul territorio, la densa nebbia che avvolge '''[[Pechino]]'''<ref>Il Nome ufficiale della città in cinese è: Beijing che significa Capitale del nord.</ref> e la regione attorno alla capitale. Negli anni tra il 2007 e il 2013 le rilevazioni dei mesi di gennaio e febbraio hanno accertato che la nebbia si estende su di un territorio 30 volte più grande dell'Italia. La nebbia impedisce al sole di far passare la sua luce, non è consigliabile respirarla perché contiene polveri sottili e residui della combustione del carbone. Si tratta degli sfridi della lavorazione legata al ciclo di produzione di energia e della lavorazione siderurgica, la quale viene generata usando grandi centrali a carbone che unite alle ciminiere industriali e agli altoforni riempono l'atmosfera delle loro pericolose emissioni.
 
Le comunità umane poi, si sono distinte dalle altre forme di vita per la presenza e la interiorizzazione della ''cultura''. [[Pierre Teilhard de Chardin]]<ref>cfr. in bibliografia n. 24</ref> definì questo fenomeno come l' affermarsi della ''noosfera'' ossia della sfera in cui sono collocati tutti i significati riconoscibili dall'uomo. Come esiste una biosfera su tutta la superficie della terra, così si può dire che esiste anche una noosfera. Uno dei quesiti che si pose (siamo alla fine della seconda guerra mondiale) era se le varie ''culture'', come quelle storiche che si erano trasformate in grandi civiltà come la egiziana, la sumera, la ittita, la indiana ecc., potessero essere comprese dai contemporanei e se le stesse potessero essere a loro volta linfa viva di rinnovamento per la società. Gli studi di [[Antropologia culturale]] e di [[Sociologia]] degli anni fra il 1950-1970. In quegli anni fu importante l'influenza della Antropologia culturale ed in particolare dei suoi grandi maestri americani. Una delle più importanti scoperte degli anni cinquanta fu il comprendere che gli strumenti della ricerca culturale potevano essere usati per studiare le società contemporanee in cui lo studioso viveva. ''[[Alfred Kroeber|Alfred L. Kroeber]]'' dimostrò che molti dei costrutti culturali che noi utilizziamo per la nostra vita arrivano da lontano e provano che la cultura si tramanda di generazione in generazione<ref>cfr. in bibliografia n. 3 e 4</ref>. Molti studiosi dopo di lui hanno dimostrato che un ''sistema culturale'', quale egli sia, presenta tre proprietà: ''''comunicabilità, trasmissibilità, condivisibilità''''.