Guglielmo Oberdan: differenze tra le versioni

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Oberdan cercò di trasportare da Roma a Trieste due [[Bomba all'Orsini|bombe all'Orsini]]; giunse assieme a Ragosa nella località di [[Ronchi dei Legionari|Ronchi di Monfalcone (oggi "dei Legionari")]]<nowiki/> ma venne arrestato dopo che aveva sparato malamente ad un gendarme trentino, in seguito alla segnalazione di un messo comunale che notò il suo ingresso clandestino in territorio austriaco nei pressi di [[Romans d'Isonzo#L.27affare Oberdank .281882.29|Versa]].
 
Durante il primo interrogatorio egli si dichiarò come Rossi, ma in seguito, davanti al giudice distrettuale Dandini confessò il suo intento di voler attraversare il confine per recarsi con le due bombe a Trieste. Non essendo lui contento dell'arresto, in quanto voleva essere immolato, si autoaccusò.<ref name=Gatterer/> Il 20 ottobre 1882, davanti all'[[k.u.k.|imperial-regio]] tribunale della guarnigione di Trieste, Oberdan venne condannato a morte per impiccagione dalla giustizia austriaca per alto tradimento, diserzione in tempo di pace, resistenza violenta all'arresto e cospirazione, avendo confessato le intenzioni di attentare alla vita dell'imperatore Francesco Giuseppe.
 
Vi furono appelli alla grazia da tutto il mondo intellettuale dell'epoca, tra cui lo scrittore francese [[Victor Hugo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmo-oberdan_(Dizionario-Biografico)/|titolo=OBERDAN, Guglielmo in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=26 maggio 2016}}</ref> e anche la madre del giovane chiese clemenza<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmo-oberdan_%2528Enciclopedia-Italiana%2529/|titolo=Treccani - La cultura italiana {{!}} Treccani, il portale del sapere|sito=www.treccani.it|accesso=26 maggio 2016}}</ref>.