Callisto (astronomia): differenze tra le versioni

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Callisto è composto, più o meno in egual misura, da rocce e ghiacci, con una densità media di circa {{M|1,83||g/cm3}}, la più bassa tra i satelliti medicei. Sulla sua superficie è stata rilevata [[Spettroscopia|spettroscopicamente]] la presenza del [[ghiaccio]] d'acqua,<ref name="NYT-20150315">{{Cita news|cognome=Chang |nome=Kenneth |titolo=Suddenly, It Seems, Water Is Everywhere in Solar System|url=http://www.nytimes.com/2015/03/13/science/space/suddenly-it-seems-water-is-everywhere-in-solar-system.html |data=12 marzo 2015 |pubblicazione=[[New York Times]] |accesso=12 marzo 2015 }}</ref> del [[biossido di carbonio]], di silicati e composti organici. Studi condotti dalla [[sonda Galileo]] hanno rivelato che Callisto potrebbe avere un piccolo nucleo di silicati e forse uno strato di acqua liquida al di sotto della superficie, a profondità superiori a 100&nbsp;km.<ref name="NYT-20150315" /><ref name=Kuskov2005>{{Cita pubblicazione|cognome=Kuskov|nome=O.L.|autore2=Kronrod, V.A.|titolo=Internal structure of Europa and Callisto|anno=2005|volume=177|numero=2|pp=550–369|doi=10.1016/j.icarus.2005.04.014| bibcode=2005Icar..177..550K |rivista= Icarus}}</ref><ref name=Showman1999>{{Cita pubblicazione|cognome=Showman |nome=Adam P.|autore2=Malhotra, Renu|titolo=The Galilean Satellites|anno=1999|rivista=Science|volume=286|pp=77–84|doi=10.1126/science.286.5437.77|url=http://www.lpl.arizona.edu/~showman/publications/showman-malhotra-1999.pdf|formato=PDF|pmid=10506564|numero=5437}}</ref>
 
La superficie di Callisto è la più antica e la più pesantemente [[Cratere meteoritico|craterizzata]] del sistema solare.<ref name="Callisto overview">[http://solarsystem.nasa.gov/planets/profile.cfm?Object=Jup_Callisto Callisto: Overview - Solar System Exploration - NASA] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140328070532/http://solarsystem.nasa.gov/planets/profile.cfm?Object=Jup_Callisto |data=28 marzo 2014 }}</ref> Non risultano tracce di processi del sottosuolo, come [[Tettonica delle placche|tettonica a placche]] o [[vulcanismo]]; non c'è alcun segno che un'attività geologica si sia mai verificata in passato e l'evoluzione della sua superficie si è prodotta principalmente per gli [[Impatto astronomico|impatti meteoritici]]. Le principali caratteristiche superficiali includono strutture con multipli anelli concentrici, con [[Scarpata|scarpate]], creste e depositi ad essi associati, crateri da impatto di varie forme e [[Catena (esogeologia)|catene di crateri]].<ref name="Greeley 2000">{{cita pubblicazione|autore= Greeley, R.; Klemaszewski, J. E.; Wagner, L. et al.|data=2000|titolo=Galileo views of the geology of Callisto|rivista=Planetary and Space Science |volume=48|numero=9|pp=829–853|doi=10.1016/S0032-0633(00)00050-7|url=http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0032063300000507}}</ref> Le età delle diverse morfologie non sono note.
 
Callisto è circondato da una sottile [[atmosfera]] composta di biossido di carbonio e ossigeno molecolare,<ref name="Carlson 1999">{{cita pubblicazione|autore= R. W. Carlson ''et al.'' |data=1999|titolo=A Tenuous Carbon Dioxide Atmosphere on Jupiter's Moon Callisto|rivista=[[Science]]|volume=283 |numero=5403|pp=820–821|url=http://trs-new.jpl.nasa.gov/dspace/bitstream/2014/16785/1/99-0186.pdf|doi=10.1126/science.283.5403.820| PMID= 9933159}}</ref><ref name=Liang>{{cita pubblicazione|autore= Liang, M. C.; Lane, B. F.; Pappalardo, R. T. ''et al.'' |data=2005|titolo=Atmosphere of Callisto |rivista=Journal of Geophysics Research |volume=110 |numero=E2|pp=E02003|doi=10.1029/2004JE002322}}</ref> nonché da una [[ionosfera]] piuttosto intensa.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Kliore|nome=A. J. |autore2=Anabtawi, A |autore3=Herrera, R. G. |autore4= et al. |titolo=Ionosphere of Callisto from Galileo radio occultation observations |rivista=Journal of Geophysics Research|anno=2002|volume=107 |numero=A11|p=1407|doi=10.1029/2002JA009365| bibcode=2002JGRA.107kSIA19K}}</ref> Si pensa che Callisto si sia formato nel processo di [[Accrescimento (astronomia)|accrescimento]] che ha interessato il disco di gas e polveri che circondava Giove dopo la sua formazione.<ref name=Canup2002>{{Cita pubblicazione|cognome=Canup|nome=Robin M.|autore2=Ward, William R.|titolo=Formation of the Galilean Satellites: Conditions of Accretion|anno=2002|volume=124|numero=6|pp=3404–3423|doi=10.1086/344684|url=http://www.boulder.swri.edu/~robin/cw02final.pdf|formato=PDF |rivista= The Astronomical Journal|bibcode=2002AJ....124.3404C}}</ref> La lentezza del processo di accumulo di materia e la mancanza del riscaldamento mareale ha evitato la differenziazione chimica, mentre una lenta [[convezione]] all'interno di Callisto ha portato a una differenziazione solo parziale e alla possibile formazione di un oceano nel sottosuolo ad una profondità di 100–150&nbsp;km, con un piccolo nucleo roccioso interno.<ref name="Spohn 2003">{{cita pubblicazione|autore=T. Spohn ''et al.''|data=2003|titolo=Oceans in the icy Galilean satellites of Jupiter?|rivista=Icarus |volume=161 |numero=2|pp=456–467| doi=10.1016/S0019-1035(02)00048-9}}</ref>