Suffragio universale: differenze tra le versioni

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* Nel secolo XIX, fra gli stati italiani preunitari, solo nel [[Granducato di Toscana]], nel 1848 si concesse il suffragio ristretto maschile e femminile: unico Stato che lo concedeva allora, quantunque limitato alle classi abbienti. [[Giuseppe Mazzini]] sosteneva il suffragio universale: tuttavia durante la breve esperienza della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana del 1849]], benché la Costituzione non lo prevedesse, il voto restò solo maschile.
* [[1912]]: Con la [[legge elettorale italiana del 1912|legge del 1912]] il diritto di voto fu esteso a tutti i cittadini maschi di età maggiore di 30 anni, senza restrizioni, rimanendo elettori i cittadini maschi di età inferiore, maggiorenni e con le restrizioni precedentemente in vigore. Fu applicato nelle [[Elezioni politiche italiane del 1913|elezioni politiche del 1913]] con il tradizionale [[collegio uninominale]] [[Sistema elettorale#Sistema uninominale a doppio turno|a doppio turno]]: il primo turno si svolse il 26 ottobre e il [[ballottaggio]] del secondo turno il 2 novembre 1913.
* [[1918]]: Con la [[legge lettoraleelettorale italiana del 1919|legge 16 dicembre 1918]] fu ampliato l'elettorato, sempre maschile, a tutti i cittadini con età maggiore ai 21 anni o che avessero prestato il servizio nell'esercito mobilitato.
* [[1945]]: Il 31 gennaio del 1945, con l'Italia divisa ed il Nord sottoposto all'occupazione tedesca, il Consiglio dei ministri, presieduto da [[Ivanoe Bonomi]], emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle donne (decreto legislativo luogotenenziale nº 23 del 2 febbraio 1945).
* [[1946]]: Il 10 marzo 1946 ebbero luogo le prime elezioni "amministrative" con partecipazione femminile. Per quanto riguarda le "politiche": il 2 giugno e la mattina del 3 giugno 1946 ebbe luogo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica a cui i cittadini e le cittadine italiane votarono per la prima volta con suffragio universale.