Valerie Saiving: differenze tra le versioni

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{{S|teologia|femminismo}}
'''Valerie Saiving''' (anche '''Valerie Saiving Goldstein'''; 1921-1992) è stata un'accademica<ref>[http://www.hws.edu/alumni/dfa/saiving.aspx cfr. qui]</ref> e una [[teologie femministe|teologa femminista]].
 
L'opera di Valerie Saiving è ritenuta all'origine della [[teologia femminista]]<ref>Cfr. a titolo esemplificativo Elizabeth Green, ''Teologia femminista'', Brescia, Claudiana, 1999, p.9; ma anche [http://www.hws.edu/alumni/dfa/saiving.aspx qui].</ref>, ciò è riferito in particolar modo al suo studio apparso nell'aprile del 1960 sulla prestigiosa rivista accademica "The Journal of Religion", rivista pubblicata dall'University of Chicago, con il titolo ''[[The Human Situation: A Feminine View]]'', dove la studiosa preliminarmente osserva:
{{q|Studio teologia e sono anche donna. Forse vi sembrerà una stranezza il fatto che metta questi due concetti uno accanto all'altro, come se volessi intendere che l’identità di genere possa in qualche modo determinare la propria visione teologica. All'inizio dei miei studi teologici io stessa avrei obiettato ad una idea di questo tipo. Ma ora, tredici anni dopo, non sono così certa come una volta che quando i teologi parlano di "uomo" stiano usando la parola nel suo significato generico. Dopotutto è ben noto il fatto che la teologia sia stata scritta quasi esclusivamente da uomini. Questo fatto da solo dovrebbe metterci in guardia, soprattutto perché i teologi contemporanei continuano a ricordarci che una delle più grandi tentazioni dell'uomo sia quella di credere che la propria prospettiva limitata corrisponda alla verità universale.|[[Valerie Saiving]], ''The Human Situation: A Feminine View'', incipit; in "The Journal of Religion", University of Chicago, n°40, aprile 1960, pp. 100-112|I am a student of theology; I am also a woman. Perhaps it strikes you as curious that I put these two assertions beside each other, as if to imply that one’s sexual identity has some bearing on his theological views. I myself would have rejected such an idea when I first began my theological studies. But now, thirteen years later, I am no longer as certain as I once was that, when theologians speak of "man," they are using the word in its generic sense. It is, after all, a well-known fact that theology has been written almost exclusively by men. This alone should put us on guard, especially since contemporary theologians constantly remind us that one of man’s strongest temptations is to identify his own limited perspective with universal truth.|lingua=EN}}
 
La domanda teologica sollevata nel 1960 da Valerie Saiving inerisce alla peculiarità dell'esperienza maschile, ad esempio nei campi del "peccato" e dell'"amore", nella elaborazione di una teologia la quale, tuttavia, pretende di risultare unica. La Saiving si domanda quindi se tali argomenti visti da una prospettiva femminile possano acquisire diversi o ulteriori significati.