Serenità: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Ma nel frattempo, leggi,<br />interroga i sapienti:<br />come tu possa in pace<br />trascorrere la vita;<br />se ti debba sempre agitare,<br />col suo tormento, una passione insanabile<br />o la speranza incredula<br />delle piccole vanità mondane;<br />se la virtù è frutto del sapere<br />o dono di natura;<br />e come alleviare l'angoscia,<br />cosa ti riconcili con te stesso;<br />quale il germe della serenità|[[Quinto Orazio Flacco]], Epistola a Massimo Lollio}}
 
[[Seneca]] in [[De vita beata]] e in [[De tranquillitate animi]] (nono libro dei [[Dialoghi (Seneca)|Dialoghi]], da non confondere con l'omonimo trattato di Plutarco precedentemente citato) parla della serenità come uno di uno stato da raggiungere tramite il distacco dalle preoccupazioni terrene. In un passo dice:
 
{{Citazione|Per questo è necessario mirare alla libertà. E c'è una sola maniera per averla: l'indifferenza verso il destino. Così nascerà quel bene incommensurabile, la pace di una mente sicura e l'altezza morale e una gioia immensa e imperturbabile che viene dalla conoscenza della verità e dall'assenza di paure e una grande serenità.}}