Elettrochimica: differenze tra le versioni

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[[File:HgNaOHElectrolysis.png|thumb|upright=1.6|Illustrazione di un processo di elettrolisi per la produzione dell'idrossido di sodio (''Descriptive Chemistry'', Lyman C. Newell).]]
 
L'energia elettrica può essere sfruttata per fornire il lavoro necessario affinché avvenga una reazione redox non spontanea. Questo rappresenta il caso opposto della pila e trova diverse applicazioni pratiche. L'elettrolisi rappresenta un esempio classico di conversione di energia elettrica in energia chimica èe può essere utilizzata, ad esempio, per produrre [[idrogeno]] gassoso dall'acqua, per la raffinazione dei metalli o per scopi sintetici come nel caso della sintesi industriale dell'[[idrossido di sodio]]. Le [[Leggi di Faraday sull'elettrolisi|leggi di Faraday]] descrivono quantitativamente il processo di elettrolisi: la prima legge afferma che la quantità di sostanza prodotta è direttamente proporzionale alla quantità di carica fatta passare, mentre la seconda legge stabilisce che a parità di tale carica si ottiene una maggiore quantità di sostanza maggiore è il suo [[peso equivalente]]. In [[chimica analitica]] l'[[elettrogravimetria]] permette la determinazione quantitativa accurata di concentrazioni di metalli in [[soluzione (chimica)|soluzione]], con la possibilità di poterne determinare anche il livello di purezza (ad esempio, analisi delle [[lega (metallurgia)|leghe]]).
 
Le batterie ricaricabili vengono rigenerate applicando una corrente elettrica, mentre l'[[elettrosintesi]] sfrutta tale corrente a scopo sintetico.