Papa Vitaliano: differenze tra le versioni

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|data di morte = 27 gennaio [[672]]
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[BasilicaAntica basilica di San Pietro in Vaticano]]
}}
{{Santo
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|Attività2 = vescovo
|Attività3 = santo
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato il 76º [[vescovo di Roma]] e [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal 30 luglio [[657]] alla sua morte. È venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] e dalle [[Chiesa ortodossa|Chiese ortodosse]]
}}
 
== Biografia ==
La consacrazione pontificale avvenne meno di due mesi dopo la morte del [[papa Eugenio I|predecessore]], e tanta celerità nel far giungere da [[Costantinopoli]] l'approvazione imperiale rappresentò un segnale della volontà di riconciliazione dell'imperatore [[Costante II]] con la Chiesa di Roma. E infatti, nella controversia [[Monotelismo|monotelita]] che imperversava all'epoca, Vitaliano agì con riserva, trattenendosi dall'esprimere apertamente la condanna per il ''[[Typos]]'', l'editto emanato nel [[648]] direttamente da [[Costante II]] e già condannato da [[papa Martino I]].
 
L'episodio principale del suo pontificato, peraltro privo di eventi di rilievo, fu la visita dell'imperatore a Roma, probabilmente proprio per rinsaldare i rinnovati buoni rapporti. Il Papa lo ricevette "con onori quasi religiosi", una deferenza che venne però ripagata con il prelievo indisturbato di tutti gli ornamenti pagani non ancora depredati dai vari conquistatori della città, e soprattutto delle tegole in [[bronzo]] dorato della cupola del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] (già consacrato chiesa cristiana). Il tutto fu inviato a [[Costantinopoli]].
 
Nel [[666]] Costante II proclamò l'autonomia della Chiesa di [[Ravenna]] da quella di Roma, creando una sorta di scisma. Il locale arcivescovo, immediatamente [[scomunica]]to, ignorò l'anatema e scomunicò a sua volta Vitaliano. Due anni dopo Costante II morì assassinato in [[Sicilia]], e il papa si prodigò affinché sul trono di [[Costantinopoli]] salisse, al posto dell'armeno Mezezio, usurpatore eletto dall'esercito, il figlio e legittimo erede di [[Costante II|Costante]], [[Costantino IV]] "Pogonato" il quale, ottenuto effettivamente il trono, mostrò ampia gratitudine nei confronti del papato, rinunciando ad esempio all'imposizione del ''[[Typos]]'' e consentendo così a Vitaliano di opporvisi con più efficacia. Impegnato però a bloccare le conquiste arabe, non poté per il momento occuparsi oltre delle cose italiane.
 
Vitaliano si interessò molto alla chiesa inglese, inviando a [[Canterbury]] l'arcivescovo [[Teodoro di Tarso]] e riuscendo a convincere il [[re di Northumbria]] [[Oswiu di Northumbria|Oswy]] a far adottare usi romani in luogo di quelli [[celti]], in particolare la data di celebrazione della [[Pasqua]] (sinodo di Whitby del [[664]]). Promosse poi in Roma lo sviluppo della ''Schola cantorum'' fondata da [[papa Gregorio I]] e, secondo il [[Bartolomeo Sacchi|Platina]], introdusse l'uso dell'organo nella liturgia romana.
 
Morì il 27 gennaio [[672]] e fu sepolto in [[BasilicaAntica basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]].
 
== Culto ==
La [[Chiesa Cattolica]] celebra la sua [[memoria liturgica]] il [[27 gennaio]]; le [[Chiese ortodosse]], invece, lo ricordano il [[23 luglio]].
 
Dal ''[[Martirologio Romano]]'' (ed. 2005):
{{Citazione|27 gennaio - A Roma presso san Pietro, deposizione di san Vitaliano, papa, che si occupò con particolare impegno della salvezza degli Angli.}}
 
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[[Categoria:Cardinali nominati da Eugenio I]]
[[Categoria:Papi della Chiesa cattolica]]
[[Categoria:Papi canonizzati]]
[[Categoria:Santi per nome]]
[[Categoria:Santi italiani del VII secolo]]