Pay TV: differenze tra le versioni

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Anche per questo<ref>[[Enrico Menduni]], ''Televisione e società italiana'', [[Studi Bompiani]], pagina 132.</ref> in Italia arriva nel 1991 con la nascita di [[TELE+]]. TELE+ propone, sulle normali frequenze televisive analogiche, tre canali in forma criptata i quali richiedono per la visione un apposito apparecchio, detto ''[[Set-top box|decoder]]'', fornito con l'abbonamento. I canali trasmettono in maniera esclusiva film (spesso in anteprima) ed eventi sportivi di pregio come partite del campionato di calcio di serie A. In seguito nasce [[Stream TV]], inizialmente disponibile solo nella [[televisione via cavo]], e poi nella [[televisione satellitare]]. Con la nascita della televisione satellitare, la pay TV inizia a diffondersi pure via satellite in digitale, trovando in essa una tecnologia meno costosa (un solo trasmettitore radio posto su un satellite è in grado di coprire interi continenti) e più efficiente (la frequenze digitali sono in numero maggiore rispetto a quelle analogiche, già occupate da molti altri servizi, inoltre è possibile trasmettere sulle stesse frequenze da diverse posizioni orbitali). Il 26 agosto 2003 nasce [[Gioco Calcio]], che trasmette le partite giocate nella stagione calcistica 2003-2004 che era disponibile sulla [[televisione satellitare]]. In Italia, dal 31 luglio [[2003]] [[Sky Italia|Sky]] monopolizza il mercato satellitare a pagamento italiano dopo l'acquisizione e l'assorbimento di [[TELE+]] e [[Stream TV]]. Anche in altri paesi europei c'è una situazione simile (ad esempio in Spagna, dove pure è rimasta una sola pay-tv satellitare, nata con la stessa tempistica avuta in Italia, anche se con servizi maggiori, con risorse di tv maggiori, ampi canali e illimitata come varietà di eventi calcistici e sportivi).
 
Dall'inverno [[2004]]/[[2005]] sul [[Televisione digitale terrestre|digitale terrestre]] viene aperta una nuova frontiera della pay TV: [[Mediaset]], con [[Mediaset Premium]], e in misura minore [[Telecom Italia Media]], con [[Cartapiù]] (sostituita nel [[2009]] con [[Dahlia TV]], poi fallita nel [[2011]]), iniziano ad offrire un servizio di [[pay per view]] che non necessita di abbonamento ad emittenti televisive a pagamento. Tra i contenuti offerti c'è anche il campionato di calcio, le due società si pongono così in diretta concorrenza con la piattaforma satellitare di [[Rupert Murdoch]], Sky Italia. In seguito nascono [[Alice Home TV]], poi [[IPTV di Telecom Italia]], [[Infostrada TV]] e [[Fastweb TV]]. Nel 2009 [[Cartapiù]] lascia il posto a [[Dahlia TV]], che ne eredita gli abbonati. Intanto la pay tv venne diffusa nella [[televisione mobile]] attraverso [[3 TV]], [[TIM TV]] e [[Sky Live TV]]. L'11 ottobre 2010 nasce [[Europa7 HD]], che propone 9 canali in [[alta definizione]]. Il 25 febbraio 2011 Dahlia TV chiude i battenti.
 
==Note==