Leonello Grossi: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Discendente da una nobile famiglia iscritta nell'antico Libro d'Oro della nobiltà di [[Modena]], che dalla metà del Cinquecento ha assicurato alla comunità diverse personalità civili e religiose, cresce tra i fermenti e gli ideali di un socialismo ancora alle origini. Diplomatosi [[Ragioneria|ragioniere]] nel [[1892]] si iscrive alla facolta di [[farmacia]] dell'[[Università di Modena]], dalla quale viene allontanato a causa delle sue idee politiche. Deciso a laurearsi si trasferisce a [[Bologna]], dove nella locale [[Università di Bologna|università]] conclude gli studi nel [[1900]]. Ottenuta la [[laurea]] viene chiamato a far parte del comitato organizzatore di una farmacia cooperativa voluta dalla locale [[Società operaia]]. Quest'ultima cede in locazione i locali di via Cavallera (oggi via Oberdan) e stanzia parte dei fondi necessari ad allestirli. Il Grossi, neo-laureato e giovanissimo, viene nominato direttore di una realtà che, pur improntata a criteri di tipo privatistico, ha per suo scopo finalità di tipo sociale e l'ispirazione a principi [[Cooperativa|cooperativistici]]. L'anno successivo viene eletto segretario della federazione socialista di [[Bologna]] ed inizia una prolifica carriera politica che lo vede [[consigliere comunale]], [[assessore]] alle finanze, consigliere e deputato provinciale. Nel [[1914]] viene preferito a [[Mussolini]] per il 3º collegio della città ma non viene eletto. Riproposto nel [[1919]] entra per la prima volta in [[parlamento]] ma di
== Bibliografia ==
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