Yeti: differenze tra le versioni

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Erano simili per forma a quella di un uomo, ma lunghe solo 15-17 cm. Contai 50 impronte, ognuna a intervalli regolari di 30- 45 cm. Le orme erano senza dubbio state lasciate da un bipede, la sequenza di impronte non avevano le caratteristiche di nessun quadrupede immaginabile. La folta vegetazione di rododendri impediva ulteriori indagini così riprendemmo la marcia<ref name=cripto>[http://www.criptozoo.com/absolutenm/templates/ominologiatemplate.asp?articleid=43&zoneid=13 Lo Yeti]</ref>|N.A. Tombazi|Unquestionably, the figure in outline was exactly like a human being, walking upright and stopping occasionally to uproot or pull at some dwarf rhododendron bushes. It showed up dark against the snow and, as far as I could make out wore no clothes. [...]<br />They were similar in shape to those of a man, but only six to seven inches long by four inches wide at the broadest part of the foot. The marks of five distinct toes and the instep were perfectly clear, but the trace of the heel was indistinct [...]<ref>[http://www.unmuseum.org/yeti.htm Yeti: Abominable Snowman of the Himalayas]</ref>|lingua=en}}
 
L'8 novembre [[1951]], alle ore 16:00 in punto, mentre stavano raggiungendo il ghiacciaio Menlung sull'Himalaya, gli alpinisti inglesi [[Eric Shipton]] e [[Michael Ward]] e lo [[sherpa]] [[Sen Tensing]], a 6000 metri, notarono una scia d'impronte molto chiare a sud ovest del passo di Melung-Tse. Seguirono la pista per circa 1600 metri, ma dovettero desistere quando questa giunse in prossimità di un crepaccio. Impossibilitati a seguire la misteriosa creatura, fotografarono un'impronta di un piede umanoide, con cinque dita e che misurava 33 X 20 centimetri<ref>[http://www.ndonio.it/media/yeti%20orma.jpg La foto scattata da Eric Shipton e Michael Ward]</ref>. Le impronte erano presenti anche dall'altra parte del crepaccio: ''"Dove le orme attraversavano il crepaccio, era perfettamente visibile il punto in cui la creatura aveva saltato ed usato le sue dita per assicurarsi la presa sulla neve nel ciglio opposto"''.<ref name=cripto/> Nel [[1957]], la spedizione in [[Nepal]] del miliardario e [[Criptozoologia|criptozoologo]] statunitense Tom Slick non approdò a nessuna scoperta, ma constatò che i nativi sapevano benissimo distinguere un orso o un [[Semnopithecus|entello]] (o "langur") da uno yeh-teh.
Nel [[1957]], la spedizione in [[Nepal]] del miliardario e criptozoologo statunitense Tom Slick non approdò a nessuna scoperta, ma constatò che i nativi sapevano benissimo distinguere un orso o un entello (o "langur") da uno yeh-teh.
[[File:Zemu-gap.jpg|thumb|Il Passo Zemu, sulla cima del ghiacciaio Zemu]]
Nel [[1953]], Lord John Hunt, capo della fortunata spedizione di [[Edmund Hillary]], vide una lunga serie di impronte, nei pressi del Passo Zemu. Inizialmente pensò che fossero state lasciate dai membri di una spedizione tedesca, i quali, successivamente, negarono di essere stati in quella zona.<ref>[http://www.mountain-heritage.org/entity.php?ID=163 Mountain Heritage Trust - Hunt, Henry Cecil John, (1910-1998), Baron Hunt of Llanfairwaterdine]</ref>
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La spedizione registrò anche la notizia che esistevano copricapi fatti di pelle di yeti. Ma fu soltanto l'anno seguente che la spedizione in Nepal di Edmund Hillary trovò nel monastero buddista di Khumjung uno di questi copricapi, che poi risultò fatto con la pelle di un raro animale locale (il ''serow'') simile ad una capra.
 
Nel [[1986]], lo scalatore [[Reinhold Messner]] avvistò, in una regione del Tibet orientale, uno Yeti, che descrisse come un [[Ursus arctos pruinosus|orso delle nevi]], ritto sulle zampe posteriori, in posizione bipede, che guardava nella sua direzione e che iniziò a fischiare per minacciarlo.].<ref name="Messner1999"/>
 
Nel marzo 1986 l'esploratore [[Anthony Wooldridge]] avvistò e fotografò un presunto Yeti nell'[[India]] settentrionale a una distanza di 150 metri.<ref>[http://www.bigfootencounters.com/articles/wooldridge.htm An encounter in North India 1986]</ref> Secondo molti si tratterebbe però soltanto di una roccia, simile a quelle retrostanti, di forma vagamente antropomorfa{{Citazione necessaria}}.
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Nel [[1991]], alcuni ladri asportarono dal monastero di Pangboche i resti della cosiddetta "mano" dello yeti.
 
Nel [[1992]], il programma televisivo "Unsolved Mysteries" appurò che, nel 1959, alcuni frammenti di quella mano erano stati inviati per analisi, oltre che a Londra, all'antropologo George Agogino, che non ne aveva mai pubblicato i risultati. Gli organizzatori del programma rintracciarono Agogino ancora in possesso dei campioni di pelle che, nuovamente analizzati dal laboratorio biomedico dell'UniversitaUniversità di California, risultarono simili all'epidermide umana, ma non appartenenti a esseri umani.
 
Durante lo spettacolo ''"Paranormal Borderland"'' della [[Paramount]] svoltosi dal 12 marzo al 6 agosto [[1996]], venne presentato un video, noto come ''The snow walker'', in cui un probabile Yeti arrancava nella neve. In seguito si scoprì che il video fu creato dai produttori, nel tentativo di ingannare il pubblico. La [[Fox]] utilizzò il video nel programma ''"World's Greatest Hoaxes"''.<ref>[http://www.bigfootencounters.com/films/snowwalker.htm The Snow Walker Film Footage]</ref><ref>[http://www.squatchopedia.com/index.php/Snow_Walker Snow Walker]</ref>
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=== Lo scalpo di yeti ===
[[File:Yetiscalp.JPG|thumb|Lo scalpo di Yeti]]Il 19 marzo [[1954]], il [[Daily Mail]] pubblicò un articolo che descriveva una spedizione intenta ad ottenere campioni di peli di uno scalpo trovato nel monastero di Pangboche. I peli furono analizzati dal professor Frederic Wood Jones,<ref>Jessie Dobson (giugno 1956). "Obituary: 79, Frederic Wood-Jones, F.R.S.: 1879-1954". Man vol.56: pp. 82–83.</ref><ref>Wilfred E. le Gros Clark (November 1955). "Frederic Wood-Jones, 1879-1954". Biographical memoirs of Fellows of the Royal Society vol. 1: pp. 118–134. [[Digital object identifier|doi]]:[http://journals.royalsociety.org/content/fw164152r777w130/ 10.1098/rsbm.1955.0009].</ref> un esperto in Antropologia[[antropologia]] e [[anatomia Comparatacomparata]].
 
La ricerca consisteva nel prendere delle microfotografie dei peli e metterle a confronto con peli di animali noti come orsi e oranghi. Il Professore Woods Jones concluse che i peli dello scalpo di Pangboche non provenivano da uno scalpo. Egli sostenne che, al contrario degli animali, che hanno una cresta di peli che si estende dalla testa alla schiena, la reliquia aveva una cresta che si estendeva dalla base della fronte e terminava presso la nuca.
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=== Teorie ===
Se quello che viene indicato come Yeti sia discendente di qualche creatura pre-umanoide o, invece, nient'altro che un qualche animale peloso in grado di assumere una postura eretta non è dato sapere, allo stato attuale delle nostre conoscenze. Di certo, sappiamoè noto che le popolazioni himalaiane considerano lo yeti una creatura della fauna locale che vive sulle più alte cime e si avventura fra la neve alla ricerca di muschio salato o di licheni.
 
L'[[alpinismo|alpinista]] e [[himalaista]] [[Reinhold Messner|Messner]] ha ipotizzato che lo yeti altro non sia altro che l'[[Ursus arctos pruinosus|orso delle nevi]]<ref name="Messner1999">Messner R., Yeti. Leggenda e verità, Feltrinelli (1999)</ref>. Nella sua disamina spiega che i tibetani chiamano questo orso ''chemo'', ed è descritto come lo yeti: irsuto, puzzolente, dalle impronte umane. L'orso è in mostra allo [[Giardino zoologico|zoo]] di [[Lhasa]]. Il [[Tenzin Gyatso|Dalai Lama]] disse a Messner che ''"yeti e chemo sono la stessa creatura: non capisco cosa s'immaginino gli occidentali pensando allo yeti"''.<ref>Reinhold Messner, ''La mia vita al limite'', Corbaccio, 2006 ISBN 88-7972-739-7</ref>
 
{{Citazione necessaria|Lo Yeti e molti esseri pelosi simili visti in molte zone dell'Asia centrale, e anche il [[Bigfoot]] del nord-America o l'[[Isnashi]] dell'America del Sud, potrebbero essere spiegati come esseri umani affetti da [[ipertricosi]] e cresciuti allo stato [[Uomo selvatico|selvaggio]], almeno per i casi con statura normale. Nelle razze mongolidi i peli si distribuiscono su tutta la superficie della pelle, per cui un individuo affetto da ipertricosi apparirebbe simile ad una scimmia. Esistono dettagliate leggende in Asia centrale sull'esistenza di uomini coperti di pelo, e nel 2005 è effettivamente nato in un villaggio del [[Kazakistan]] un bambino con il corpo completamente coperto di peli. Ma questo fa parte di una rara ma conosciuta malattia chiamata [[ipertricosi]].}}