Acido tartarico: differenze tra le versioni

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acido tartarico nel vino
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La principale fonte di acido L-tartarico usato nell'[[industria alimentare]] è costituita da sottoprodotti della spremitura dell'uva in cui è presente come sale di potassio. Si tratta, quindi di acido tartarico naturale. L'Unione Europea ne consente l'uso senza restrizioni (''quantum satis'') identificandolo con la sigla '''E334''' (Decreto Ministeriale 209, supplemento nº69 GU nº96, 24 aprile 1996 e Direttiva 95/2/CE)<ref>[http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/52D7867C-197F-4CE6-89A6-6480F5D4DC1E/0/DMMINSAL209_1996.pdf Decreto Ministeriale 209]</ref>. L'acido L-tartarico viene aggiunto ad alcuni alimenti quali [[caramella|caramelle]], [[marmellata|marmellate]] e [[succo di frutta|succhi di frutta]] per conferirvi un gusto acidulo. È usato come [[antiossidante]] ed emulsionante nella panificazione e nella preparazione di agenti lievitanti per dolci e per il pane. Infine si impiega nel vino per equilibrare la sua acidità.
 
Dei cristalli di [[bitartrato di potassio]] si puòpossono formare spontaneamente sul tappo o sul fondo delle bottiglie di [[vino]]. Questi tartrati sono innocui, e la loro formazione può essere prevenuta attraverso tecniche di chiarificazione o stabilizzazione, che possono però alterare il profilo del vino. L'acido tartarico svolge un ruolo importante dal punto di vista chimico, abbassando il pH nella [[fermentazione]], impedendo a molti batteri indesiderati di deteriorarlo e agendo come conservante dopo la fermentazione stessa.
 
=== Farmacologiche ===