San Girolamo: differenze tra le versioni

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d[[padre della Chiesa|Padre]] e [[dottore della Chiesa]], tradusse in [[Lingua latina|latino]] parte dell'[[Antico Testamento]] greco (ci sono giunti, integri o frammentari, [[Libro di Giobbe|Giobbe]], [[Salmi]], [[Libro dei Proverbi|Proverbi]], [[Ecclesiaste]] e [[Cantico dei cantici|Cantico]], dalla versione dei [[Septuaginta|Settanta]]) e, successivamente, l'intera [[Bibbia|Scrittura]] ebraica.
 
== Biografia ==
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La ''[[Legenda Aurea]]'', di [[Jacopo da Varazze]], narra, nel capitolo dedicato a San Girolamo, la leggenda del leone.<ref name="renault">Christophe Renault, ''Reconnaître les saints et les personnages de la Bible'', Paris, Éditions Jean-Paul Gisserot, 2002, ISBN 9 782877 476584, p. 116</ref>
 
Un giorno un leone ferito si sarebbe presentato zoppicando nel monastero ovedove risiedeva San Girolamo. I confratelli fuggirono spaventati ma San Girolamo gli si avvicinò accogliendo l'animale ferito. Egli ordinò ai confratelli di lavare le zampe al leone e curarle. Essi scoprirono che i rovi gli avevano dilaniato le piante delle zampe. Quando il leone fu guarito, rimase nel monastero. Su di esso i monaci confidarono per garantirsi la custodia dell'asino del convento. Un giorno, mentre l'asino stava pascolando, il leone si addormentò. Alcuni mercanti, visto il quadrupede da soma privo di custodi, se ne appropriarono. Tornato solo al monastero, il leone venne accusato dai monaci di aver divorato l'asino, cosicché gli vennero appioppati tutti i lavori che normalmente venivano svolti da quest'ultimo. Un giorno egli incrociò sul suo cammino la carovana dei mercanti che avevano portato via l'asino affidatogli in custodia dai monaci e riconobbe nella carovana il medesimo asino. Egli si precipitò verso di loro ruggendo terribilmente e mettendoli in fuga. Dopo di che condusse l'asino ed i cammelli, carichi di mercanzia, al convento. Quando i mercanti tornarono, si recarono al convento a chiedere a San Girolamo il perdono e la restituzione delle loro mercanzie, cosa che San Girolamo fece, raccomandando loro di non rubare più le proprietà altrui.<ref name=renault/>
== Iconografia ==
Esistono due iconografie principali di Girolamo: una con l'abito cardinalizio e con il libro della ''Vulgata'' in mano, oppure intento nello studio della Scrittura. Un'altra nel deserto, o nella grotta di [[Betlemme]], dove si era ritirato sia per vivere la sua vocazione da eremita sia per attendere alla traduzione della Bibbia, in questo secondo caso viene mostrato senza l'abito e con il [[galero]] (cappello) cardinalizio gettato in terra a simbolo della sua rinuncia agli onori. Spesso si vedono il leone cui tolse la spina dal piede, un crocifisso a cui rivolgere l'adorazione, un teschio come simbolo di penitenza o la pietra con cui era solito battersi il petto.