Scuola musicale napoletana: differenze tra le versioni

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== Innovazioni della scuola napoletana: l'opera buffa ==
{{Vedi anche|Opera buffa}}
[[File:La Serva Padrona.jpg|thumb|Frontespizio del libretto de ''[[La serva padrona]]'', delnell'edizione [[Giovannimessa Battistain Pergolesi|Pergolesi]]scena nel 1739 a ([[1733]])San andataGiovanni in scenaPersiceto]] percome laintermezzo primadell'opera assolutaseria al''L'odio [[Teatrovinto Sandalla Bartolomeo|San Bartolomeo]] di [[Napoli]].costanza'']]
Tra le più importanti introduzioni che si sono avute con la scuola napoletana, vi è quella dell'[[opera buffa]]. Questa divenne nel corso del Settecento un genere a sé stante, non assumendo più soltanto il ruolo di "intermezzo" dell'[[opera seria]]. Anzi, l'opera buffa, fatta di storie popolari, divertenti, dal lieto fine e con personaggi burleschi, si pone in realtà in netta contrapposizione all'opera seria.
 
Seppure lo stile inizia a svilupparsi già a partire dai primi anni del [[XVIII secolo]], più precisamente con ''[[La Cilia]]'' ([[1707]]) di [[Michelangelo Faggioli]] su libretto di [[Francesco Antonio Tullio]], considerata la prima opera buffa in assoluto, sarà solo con ''[[Il trionfo dell'onore]]'' di [[Alessandro Scarlatti]] del [[1718]] (l'unica opera buffa dello Scarlatti, scritta in italiano in luogo del consueto dialetto napoletano) che il genere prenderà coscienza di sé. A partire dalla metà dello stesso secolo, con opere quali ''[[La serva padrona]]'' deldi [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]] ([[1733]]), che si affermò come modello base dell'opera buffa, ''[[La Cecchina]]'' deldi [[Niccolò Piccinni|Piccinni]] ([[1760]]), ''[[Nina, o sia La pazza per amore|Nina]]'' deldi [[Giovanni Paisiello|Paisiello]] ([[1789]]), ''[[Il matrimonio segreto]]'' deldi [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]] ([[1792]]), e quindi con le grandi opere comiche di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] e, più tardi, di [[Gioachino Rossini|Rossini]], il nuovo genere raggiungerà la definitiva consacrazione in campo operistico.
 
Fra il [[1750]] e il [[1800]], lo stile comico, che comprendeva fino alla fine del Settecento l'[[intermezzo]], l'[[opera buffa]], il [[dramma giocoso]] e [[dramma semiserio|semiserio]], divenne il genere di rappresentazione teatrale più diffuso in [[Italia]], raccogliendo consensi anche in [[Europa]].