Scuola (Venezia): differenze tra le versioni

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Al tempo del cronista [[Marin Sanudo il Giovane]] ([[1466]]-[[1536]]), le Scuole Piccole erano 210, anche se altre fonti documentarie, intorno alla metà del [[XV secolo]], ne indicavano circa 400.
 
Le Scuole Grandi erano quelle di importanza maggiore. Vennero istituzionalizzate in via ufficiale dal [[Consiglio dei Dieci]] nel [[1467]], che così nominava le quattro Scuole dei Battuti della [[Gallerie dell'Accademia|Carità]], di [[Scuola Grande di San Marco|San Marco]], di [[Scuola Grande di San Giovanni Evangelista|San Giovanni Evangelista]] e della [[Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia|Misericordia]]. Di fatto, oltre agli onori concessi, la [[Repubblica di Venezia|Repubblica]] le usò come strumento di [[Stato sociale|welfare]]. Queste Scuole erano infatti finalizzate ad opere di beneficenza e assistenza e di pubbliche espiazioni. Grazie alla loro importanza e alle cospicue donazioni e autotassazioni dei confratelli stessi, in gran parte esponenti del patriziato, queste Scuole disponevano di molto denaro liquido, che poteva essere investito in prestiti ed immobili, o per arricchire la propria sede con opere di artisti di rilievo, come [[Vittore Carpaccio|Carpaccio]], [[Tintoretto]], [[Jacopo Palma il Giovane]] o [[Giambattista Tiepolo]], o con oggetti di culto, quali importanti immagini sacre o reliquie. Queste operazioni non facevano che aumentarne il prestigio anche presso gli strati più alti della società veneziana, tanto che, in alcuni momenti di crisi, le Scuole Grandi ebbero un ruolo fondamentale nel reperire i fondi per sostenere lo sforzo bellico della [[Serenissima]].
 
Alla [[caduta della Repubblica di Venezia]], si elencavano sette Scuole Grandi: