Calotipia: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Talbot iniziò i suoi esperimenti nel [[1833]], in seguito a infruttuosi tentativi di disegno con la [[camera lucida]] sulle rive del lago di Como. Tornato in Inghilterra, tentò di fissare l'immagine su un foglio di carta. Vi riuscì immergendo la carta in una soluzione di [[cloruro di sodio|sale da cucina]] e [[nitrato d'argento]], provocando la formazione di [[cloruro d'argento]] imbevuto nel foglio. Talbot pose quindi degli oggetti sopra il foglio ed espose il tutto alla luce, verificando la comparsa della proiezione dell'immagine sul foglio ma con toni invertiti, un ''negativo''. Chiamò questa tecnica '''sciadografia'''. Capì che per mantenere l'immagine doveva fissarla in qualche modo. A questo scopo usò inizialmente una forte soluzione di sale da cucina, che rese il nitrato d'argento meno sensibile alla luce, ma non risolveva completamente il problema. La soluzione definitiva richiese l'utilizzo dell'[[iposolfito di sodio]], scoperto successivamente da [[John Herschel]].
[[File:-Group of 17 Early Calotype Stereograph Views- MET DP75374.jpg|thumb|CalotipoAnonimo, calotipo [[stereoscopia|sterescopico]], [[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]], 1840–50]]
 
La necessità di utilizzare una camera oscura per fotografare l'ambiente, richiese la messa a punto del procedimento che si trasformò nella calotipia.