Philosophiae Naturalis Principia Mathematica: differenze tra le versioni

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Newton aveva studiato queste teorie mentre si stava laureando. Durante questo periodo (1664-1666) scoprì il [[teorema binomiale]], gettò le basi al [[calcolo infinitesimale]] ed effettuò i primi esperimenti sull'ottica. In più iniziò a studiare la dinamica. Nel corso dei seguenti anni, pubblicò i suoi esperimenti sulla luce e sulla teoria dei colori ma non le altre scoperte. Divenne socio della [[Royal Society]] e il secondo [[Professore lucasiano di matematica|professore Lucasiano di matematica]].
 
Durante la peste dell'anno 1665, Newton ebbe, secondo una storia quasi sicuramente falsa, un colpo di genio quando una [[mela]] cadde sulla sua testa: grazie alla mela iniziò infatti a pensare alla [[gravitazione universale|gravità]]. Alcune osservazioni (in una corrispondenza con l'astronomo reale [[John Flamsteed]]) su di una cometa e altre sulla caduta dei gravi (in una corrispondenza con [[Robert Hooke]]) lo portarono a perfezionare le sue idee e a enunciare la [[gravitazione universale|legge di gravitazione universale]] che unificava le [[leggi di Keplero]] e gli studi di [[Galileo Galilei|Galileo]].
 
=== Primi lavori di Newton sul moto ===