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=== Territorio ===
Il comune si trova nel [[Subappennino Dauno]] meridionale (territorio a mezza costa tra il [[Tavoliere delle Puglie]] e l'[[Appennino campano]]), a 575 {{m s.l.m.}} e a circa 40&nbsp;km da [[Foggia]]. Il territorio montuoso di Deliceto, comprendente.le alture di San Quirico (728 metri s.l.m.), Celezza (757 metri s.l.m.), Salecchia (930 metri s.l.m.) e Macchione (846 metri s.l.m.)<ref>[http://www.pegasocooperativa.it/boscodelmacchione.html boscodelmacchione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, è disposto a ferro di cavallo e
declina verso nord-est portando le [[fiumara (idrografia)|fiumare]] (compresi il Gavitello e il Fontana che attraversano l'abitato) a scorrere in quella direzione<ref>[http://www.comune.deliceto.fg.it/Default.aspx?frame=CittaTerritorio\Posizione.ascx Portale Istituzionale Del Comune Di Deliceto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160405063546/http://www.comune.deliceto.fg.it/default.aspx?frame=cittaterritorio%255Cposizione.ascx |data=5 aprile 2016 }}</ref>. Più in generale il territorio si estende a grandi linee lungo il bacino idrogeografico della fiumara [[Carapellotto]] ed è caratterizzato da ricchi boschi di [[quercus|querce]], da [[macchia mediterranea]], da oliveti e vigneti. Non mancano frassini, noccioli e peri selvatici. La flora vede una varietà di orchidee selvatiche, mentre sugli alberi abbonda il vischio e i ginestreti sono fitti. Le creste boscose circostanti il comune di Deliceto sono area di rifugio e riproduzione di animali selvatici, di sosta per gli uccelli migratori e ideale terreno di caccia per i predatori. La parte relativamente pianeggiante del territorio di Deliceto (che si estende verso la [[Capitanata]]) è per la maggior parte coltivata a [[Triticum durum|grano duro]] e [[Triticum|frumento]].
 
=== Clima ===
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Oggi la chiesa, imponente e maestosa, gode di un particolare fascino, che gli deriva dall'avere le [[facciata|facciate]] laterali in pietra viva (in conformità con il tessuto storico-architettonico locale) e l'interno scenografico e solenne, con soluzioni formali, che colpiscono l'immaginazione e rendono leggibile lo stile [[tardo barocco]] del '700. La facciata principale, a due ordini ([[Ordine architettonico]]), è formata da una dinamica superficie convessa che riduce, illusoriamente, la distanza tra le ali. Su di essa si trova l'accesso: un portale incorniciato di [[lesena|lesene]] e [[frontone|frontoni]] che poggia su una scalinata rettangolare a due branche simmetriche. L'interno presenta una pianta a [[croce latina]] a tre [[navate]]. Nella [[crociera (architettura)|crociera]] s'innalza la [[cupola]] che precede l'[[abside]] ornato di un coro ligneo. Un [[cornicione]] separa l'ordine inferiore, rappresentante la sfera umana, da quello superiore, simbolicamente considerato la zona del divino. Nell'ordine superiore si aprono otto finestroni ornati da vetrate istoriate nella direzione dei quattro punti cardinali, sia per evidenziare l'onnipresenza di Dio, sia per creare quel piacevole gioco di chiaroscuro, tipico dell'architettura barocca. La vetrata del finestrone centrale, che sovrasta l'[[abside]], raffigura il Salvatore. Le [[cappella|cappelle]], appena illuminate da finestrelle strombate ([[strombatura]]) all'esterno hanno tutte una cupoletta, ornata di fiorami e festoni dorati. In esse si trovano, collocati in cornici a stucco, riproducenti le linee della facciata principale, o un dipinto o una statua. Nella prima cappella di destra c'è la tela della "Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio"; nella seconda "La Pentecoste", datata 1639. Nella prima cappella di sinistra ci sono le statue di "Gesù morto" e dell'"Addolorata"; nella seconda quella di Santa Rita. Nel braccio di sinistra del [[transetto]] si ammirano il dipinto del "Martirio di San Mattia Apostolo" collocato su un altare di marmo bianco, e la statua del "Sacro Cuore di Gesù", posta su un altarino di marmi policromi, proveniente dalla "Stanza di Sant'Alfonso" del Convento della Consolazione.
Nella [[navata]] di destra spiccano il dipinto del "Beato Benvenuto" in preghiera e la statua della "Madonna dell'Olmitello", collocati rispettivamente su un altare di marmo bianco e su uno di [[marmi]] policromi. Nell'[[abside]] campeggia l'[[altare]] maggiore formato da un tavolo in marmo, preceduto da una mensa [[eucaristia|eucaristica]]. La porta secondaria della chiesa si apre sulla facciata di destra. La [[torre campanaria]] è la stessa della vecchia chiesa risalente al XIV sec. In origine in aggetto ad essa, è oggi accorpata al tempio. Divisa in tre piani conserva in quello centrale l'[[orologio]]<ref>[http://www.comune.deliceto.fg.it/Default.aspx?frame=CittaTerritorio\Monumenti\SantissimoSalvatore.ascx Portale Istituzionale Del Comune Di Deliceto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160405063515/http://www.comune.deliceto.fg.it/default.aspx?frame=cittaterritorio%255Cmonumenti%255Csantissimosalvatore.ascx |data=5 aprile 2016 }}</ref>.
 
==== Chiesa dell'Annunziata ====
La chiesa dell'Annunziata è la più antica esistente oggi nel territorio di Deliceto. Essa risale, con quello che era il convento attiguo (oggi in parte di proprietà della chiesa e in parte suddiviso in abitazioni private), al IX secolo (periodo Longobardo-Carolingio). La struttura interna della chiesa consiste in tre navate con archi gotici. Ricostruita e modificata diverse volte nel corso dei secoli. Nel 1200, a seguito della trascuratezza in cui era lasciata dai monaci dell'[[abbazia di Montecassino]], passò sotto la giurisdizione del vescovo di [[Bovino (Italia)|Bovino]] e fu ristrutturata in stile gotico. Ad essa era annesso un convento (delimitato da quelle che oggi sono Corso Margherita e Corso Umberto). Un'altra ristrutturazione seguì nel 1400. Fu amministrata dagli abati del [[santuario di Montevergine]] (ne è testimonianza tra l'altro un'immagine della Madonna di Montevergine conservata nella navata sinistra) fino al 1515 quando [[papa Leone X]] la cedette all'ospedale dell'Annunziata di [[Napoli]], da cui il nome attuale.
Il decreto di [[Gioacchino Murat]] del 1809 segnò l'inizio di una nuova fase della storia dei Conventi locali e nazionali<ref>[http://www.mondimedievali.net/Finestra/soppressione.htm La soppressione degli ordini religiosi nella Capitanata del secolo XIX, Finestra sul passato: Capitanata, a cura di Barbara Di Simio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Come conseguenza i conventi il cui numero di frati era inferiore a dodici venivano soppressi. Tra questi anche il convento adiacente alla chiesa dell'Annunziata che fu chiuso con l'emanazione della circolare del Ministro del Culto del 25 maggio 1811. I beni del convento furono devoluti al Santuario della Consolazione, nel territorio di Deliceto. Successivamente la chiesa fu seriamente danneggiata dal terremoto del 1930 che provocò la caduta di alcune volte ([[volta (architettura)]]) (poi ricostruite non rispettando lo stile architettonico della chiesa). All'interno della chiesa si trova un'antica fonte battesimale, ricavata da una colonna romana e un crocifisso ligneo risalente al Seicento. Sulla facciata della chiesa (sovrastata a destra da un campanile) oggi si trovano un reperto archeologico recentemente rinvenuto nei dintorni di Deliceto, il [[Quadrato del Sator]], e un orologio solare, la [[meridiana]]. Questa chiesa era anche detta la 'Civica'. Data la sua posizione centrale (nella piazzetta antistante e in Corso Margherita si svolgeva gran parte della vita del paese) nel corso dei secoli, dal 1500 in poi, è stata usata anche come parlamentino locale (al suo interno si sono tenuti plebisciti e assemblee generali). Ancora oggi, in concomitanza di elezioni i comizi elettorali si tengono, come da tradizione, nella piazzetta prospiciente la chiesa <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=suaDb8BGlYM&feature=relmfu Deliceto un po&#39; alla Volta aprile 2012 - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.comune.deliceto.fg.it/Default.aspx?frame=CittaTerritorio\Monumenti\SantAnnunziata.ascx Portale Istituzionale Del Comune Di Deliceto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160401123853/http://www.comune.deliceto.fg.it/default.aspx?frame=cittaterritorio%255Cmonumenti%255Csantannunziata.ascx |data=1º aprile 2016 }}</ref>.
 
==== Chiesa di Sant'Anna e Morti ====
La chiesa, che prese il nome di "Sant'Anna e Morti", sorge nel luogo in cui si trovava la quattrocentesca chiesa del [[Purgatorio]], voluta nel [[1865]] dall'"Arciconfraternita dei Morti", per celebrarvi messe in suffragio dei [[Cadavere|defunti]]. Ad essa vennero affidati i beni della sconsacrata chiesa di San Cristoforo, di cui si conservano ancor'oggi una piccola campana e un contraltare in gesso con soggetti allegorici policromi. Il tempio, costruito in stile [[barocco]] ad una sola [[navata]], termina con l'[[abside]] fiancheggiata dalla [[sagrestia]] e dall'[[oratorio (architettura)|oratorio]]. Lungo la parete sinistra si possono ammirare alcune statue di valore storico-artistico: San Giuseppe, San Luigi Gonzaga, San Gerardo Maiella, Santa Fausta e San Vincenzo martiri (queste ultime provenienti dalla vecchia chiesa di San Cristoforo). Sull'ingresso della sagrestia è possibile ammirare una grande tela del Seicento, raffigurante "Le Anime del Purgatorio". Lungo la parete di destra, invece, vi sono: le statue dell'Immacolata Concezione e della Madonna Addolorata, le palme reliquiarie dei santi martiri Valentino, Pretestato, Saverio, Benedetto, Pio e Clemente, un crocifisso ligneo con reliquie di santi e una grande tela con una pregevole cornice dorata, copia della [[Madonna della Madia]], il cui originale, in [[stile bizantino]], si trova a [[Monopoli (Italia)|Monopoli]]. La tela venne fatta dipingere appositamente dal [[vescovo]] di [[Bovino (Italia)|Bovino]], mons. Galderisio, nativo di Monopoli, e donata in segno di amicizia e di affetto ai delicetani. Sull'altare maggiore infine troneggia la settecentesca statua lignea di Sant'Anna. Nell'abside, sugli stalli del coro ligneo, sono collocati alcuni busti in cartapesta, raffiguranti santi e pontefici, sette in tutto. Recentemente la chiesa è stata arricchita di alcuni pregevoli finestroni istoriati<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=gJcZX9bxLx8 Deliceto un po&#39; alla volta - novembre 2012 - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.comune.deliceto.fg.it/Default.aspx?frame=CittaTerritorio\Monumenti\SantAnna.ascx Portale Istituzionale Del Comune Di Deliceto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160403214557/http://www.comune.deliceto.fg.it/default.aspx?frame=cittaterritorio%255Cmonumenti%255Csantanna.ascx |data=3 aprile 2016 }}</ref>.
 
==== Cappella della Madonna di Loreto ====
Ubicata in contrada "Scarano", fuori dall'antica cinta muraria, venne costruita tra il 1532 e il 1539 con il contributo del marchese Antonio II Piccolomini e dei delicetani per permettere agli [[albanesi]], giunti in paese nella prima metà del [[XVI secolo]], di poter celebrare la loro [[liturgia]] secondo il [[rito bizantino|rito greco]]. Per questo motivo venne detta "Cappella della Madonna del Rito Greco", da cui ebbe origine l'espressione popolare: "Cappell' r' la Maronn' r' lu Rit'". L'interno, alquanto modesto, è costituito da un altarino addossato al muro, sovrastato da un quadro raffigurante l'immagine di una Madonna con Bambino, diversa da quella tradizionale della [[Basilica della Santa Casa|Madonna di Loreto]]. All'esterno della cappella, sotto il livello della strada che la fiancheggia, vi è un [[ossario cimiteriale|ossario]] che raccoglie le spoglie degli [[Peste|appestati]] del XVI secolo. Accanto alla chiesetta venne contemporaneamente eretto un [[ospedale]] civico che dava asilo ai pellegrini diretti ad altri santuari e permetteva ai malati di curarsi. L'ospedale inizialmente era composto da pochi vani ma poi il canonico Bartolomeo Ciardi, nel 1600, fece costruire a sue spese altre stanze per il ricovero di un sacerdote, di un paesano e di un forestiero di disagiate condizioni economiche. Non si sa la data certa della sua soppressione, ma nel 1800 era comunque ancora funzionante, perché il Cardillo nel suo "Dizionario coreografico-storico-statistico" del [[1885]] lo cita come ospedale esistente ed efficiente. Ogni anno l'8 settembre, in ricorrenza della Natività della Madonna, si celebrano nel piazzale antistante funzioni religiose e giochi popolari. La cappella è aperta al culto in determinati periodi dell'anno<ref>[http://www.comune.deliceto.fg.it/Default.aspx?frame=CittaTerritorio\Monumenti\MadonnaLoreto.ascx Portale Istituzionale Del Comune Di Deliceto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160403190810/http://www.comune.deliceto.fg.it/default.aspx?frame=cittaterritorio%255Cmonumenti%255Cmadonnaloreto.ascx |data=3 aprile 2016 }}</ref>.
 
==== Convento Francescano e chiesa di Sant'Antonio ====
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==== Chiesa di San Rocco ====
 
Sorta dopo l'epidemia di [[peste del 1656]], sulle basi di una [[cappella]] preesistente, fu dedicata a [[San Rocco]], [[patrono]] degli appestati e alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]]. La chiesa attraverso i secoli ha subito numerosi rimaneggiamenti, ed è stata elevata a parrocchia nel 1962 (in concomitanza con lo sviluppo edilizio nell'area circostante la chiesa che ebbe luogo in quegli anni). La [[facciata]], su cui precedentemente vi era la scritta "Eris in peste patronus" a ricordare l'impegno di San Rocco contro la peste, è molto lineare e modesta. L'interno è costituito da un'unica [[navata]] lunga 16,80 metri e larga 5,80. Entrando in chiesa sulla sinistra si può osservare il [[fonte battesimale]]. Più avanti c'è la cappella dedicata a San Rocco, costruita sull'area di un'antica casa di proprietà della [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] ed aggiunta al restante corpo della chiesa nel 1920. In essa si venera la statua lignea del santo di [[Montpellier]] (portata in [[processione]] per le vie del paese il 16 agosto di ogni anno), opera di un artigiano locale, seguita da due [[nicchie]] contenenti rispettivamente i [[simulacri]] di [[San Giuseppe|San Giuseppe Lavoratore]] e della Madonna del Carmine. Quest'ultima è un'apprezzabile opera artistica del '700. Sull'[[abside]], si può ammirare un [[mosaico]] costruito nel [[1987]]. È l'unica opera d'[[arte moderna]] presente nel paese. Raffigura [[San Rocco]] che invoca sui malati l'[[intercessione]] della Madonna presso Dio. Sul lato destro si trova la statua di Santa Lucia vergine e martire e quella di Santa Barbara, proveniente dalla cappella del castello. Vale la pena notare come il nome [[Rocco (nome)|Rocco]] sia tradizionalmente uno dei più diffusi a Deliceto<ref name=autogenerato1>[http://www.comune.deliceto.fg.it/Default.aspx?frame=CittaTerritorio\Monumenti\SanRocco.ascx Portale Istituzionale Del Comune Di Deliceto<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160403103036/http://www.comune.deliceto.fg.it/default.aspx?frame=cittaterritorio%255Cmonumenti%255Csanrocco.ascx |data=3 aprile 2016 }}</ref><ref name=autogenerato1 />.
 
==== Cappella di San Gerardo ====