Chiesa di Santa Maria di Nazareth (Venezia): differenze tra le versioni

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La '''chiesa di Santa Maria di Nazareth''', o '''chiesa degli Scalzi''', è un edificio religioso della città di Venezia dei primi del XVIII secolo. Opera di [[Baldassarre Longhena]] è situata nel [[sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Cannaregio]] in prossimità della [[Stazione di Venezia Santa Lucia|stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia]].
 
== Storia e descrizione ==
La chiesa di Santa Maria di Nazareth deve la sua origine all'insediamento dei [[Carmelitani scalzi]] nella città lagunare.
 
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Oggi è monumento nazionale. Al suo interno marmi colorati e sfarzosi [[corinzio|corinzi]] danno una sensazione di opulenza e di meraviglia al visitatore.
 
== FacciataDescrizione ==
=== Facciata ===
La [[facciata]], finanziata dal nobile Gerolamo Cavazza, venne eretta da [[Giuseppe Sardi (1624-1699)|Giuseppe Sardi]], fra il [[1672]] e il [[1680]]. Lo stile è un tardo barocco veneziano, diviso in due ordini e scandito da colonne binate. Le quattro statue del primo ordine, la Madonna col Bambino collocata sul fastigio, e Santa Caterina da Siena nella nicchia a sinistra della Madonna sono di [[Bernardo Falconi]]. La nicchia a destra era occupata da una statua di [[San Tommaso d'Aquino]] dello stesso Falconi.
 
=== Interno ===
L'opera ''Trasporto della casa di Loreto'', un affresco di [[Giambattista Tiepolo]] del 1743, andò distrutta durante un bombardamento austriaco il 24 ottobre 1915<ref>{{Cita libro|titolo = [[s:Il martirio dei monumenti|Il martirio dei monumenti]]|autore = Ugo Ojetti|wkautore = Ugo Ojetti|editore = Fratelli Treves Editori|città = Milano|anno = 1918|pp = 33-34}}</ref>. Fu nel tentativo di riparare a questo danno, che, nel periodo 1929-1933, [[Ettore Tito]] dipinse per la chiesa due opere: una tela di 100 metri quadrati, ed un affresco di 400 metri quadrati. I resti del ''Trasporto della casa di Loreto'' e altri frammenti superstiti del soffitto sono oggi conservati alle [[Gallerie dell'Accademia]], dove è conservato anche uno dei due bozzetti (olio su tela) dipinti da Tiepolo come modelli preparatori per il grande affresco perduto<ref>{{Cita|Giovanna Nepi Scirè|p. 161}}</ref>.
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Accademia - Trasporto della Santa Casa di Loreto by Giambattista Tiepolo.jpg|''Trasporto della Santa Casa di Loreto'' [[Gallerie dell'Accademia]]
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==== La controfacciataControfacciata ====
L'[[Organo (strumento musicale)|organo]] è stato costruito agli inizi del '900 dai Fratelli Pugina di [[Padova]]; sopra ''Santa Teresa incoronata dal Salvatore'' da [[Gregorio Lazzarini]].
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Santa Maria degli Scalzi (Venice) - Santa Teresa incoronata dal Salvatore by Gregorio Lazzarini.jpg|''Santa Teresa incoronata dal Salvatore'' da [[Gregorio Lazzarini]].
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==== Presbiterio ====
L'atare maggiore è opera di fra Giuseppe Pozzo. Il presbiterio è sovrastato da un baldacchino sorretto da colonne ritorte. Il fastoso tabernacolo della mensa, vede la statua della ''Madonna con putto e profeti'', proveniente dall'isola di Santa Maria di Nazareth, poi Lazzaretto.
 
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==== Cappella Giovanelli ====
Assegnato alla famiglia Giovanelli, è caratterizzata da un ricco altare del Seicento da Ludovico David. La pala d'altare mostra una statua di [[San Giovanni della Croce]] (uno dei fondatori dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi) di [[Bernardo Falcone]]. Sulla guida di sedia: tre virtù cardinali statue di [[Tommaso Ruer]].
 
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==== Cappella Ruzzini ====
Assegnato alla famiglia Ruzzini. L'altare è stato costruito e progettato da Giuseppe Pozzo. La pala d'altare: Estasi di Santa Teresa (1697) di Heinrich Meyring. Sulla volta un affresco di Santa Teresa La Gloria (1720-1725) di [[Giambattista Tiepolo]]. Pareti laterali: due dipinti di Niccolò Bambini; La tabella a sinistra San Giuseppe sembra S. Teresa e salva un incontro pericoloso e destra: il miracolo dell'Ostia, l'Ostia consacrata miracolosamente staccato dalle mani del sacerdote e attendere Santa Teresa (fine del XVII secolo).
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==== Cappella Lumaca ====
Cappella Lumaca, o il Crocifisso
È stata assegnata alla famiglia Lumaca. Sull'altare un grande crocifisso in marmo del XVIII secolo, attribuito a [[Giovanni Maria Morlaiter]]. Cristo che cade sotto la croce è anche attribuito a Giovanni Maria Morlaiter. una cera scultura colorata raffigurante Cristo fra i ladri, opera anonima dei fratelli. Nella volta un affresco ''Cristo nel Getsemani'' (1732), creazione di [[Giambattista Tiepolo]].
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==== Cappella Mora ====
Assegnato alla famiglia Mora. Costruito da Baldassare Longhena. La pala con quattro colonne di diaspro nero mostra una statua di San Giovanni Battista in marmo di Carrara (fine del XVII secolo) da Melchior Barthel. Un affresco sul soffitto rappresenta il Padre Eterno in gloria (XVII secolo) a Pietro Liberi. Giambattista Mora è sepolto ai piedi dell'altare.
 
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==== Cappella Manin ====
Qui è sepolto l'ultimo doge di Venezia, Ludovico Manin, che morì il 23 ottobre 1802. La cappella fu costruita dal fratello Giuseppe Pozzo. La pala mostra una scultura di '' Madonna col Bambino e San Giuseppe tra le nuvole '' di Giuseppe Torretto, che è l'autore di due angeli. Sulle pareti laterali delle statue cappella, Michele e Gabriele, lo stesso Giuseppe Torretto. I due lampadari in vetro blu sono vetrerie di Murano.
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==== Cappella Venier ====
Costruita da Sebastiano Venier (da non confondere con il Doge Sebastiano Venier), abate e protonotario apostolico, che vi è sepolto († 1664) insieme al fratello Angelo. La pala d'altare mostra una statua di San Sebastiano (1669) di Bernardo Falconi. L'altare è arricchito da bassorilievi in bronzo con scene della vita di San Sebastiano dello stesso Bernardo Falconi.